Partendo dall’esperienza sul campo in Tunisia, attività prevista all’interno del progetto UniCOO, l’obiettivo della mia ricerca si occupa di indagare sulla presenza o meno di politiche statali volte all’integrazione delle dinamiche migratorie nel modello di sviluppo del Paese e di come la cooperazione internazionale, nell’espressione di ONG internazionali presenti sul territorio, vada a riempire alcune lacune istituzionali con progetti mirati. Inizialmente, verrà trattato il tema delle migrazioni da un punto di vista teorico, fondendo l’approccio sociologico e quello politologico, e ponendo un focus sulla relazione tra migrazione e sviluppo. A tal proposito, la Tunisia si trova attualmente in un momento di “immobilismo” politico, al contrario di altri Paesi dell’area MENA che si stanno muovendo nella direzione opposta. Limitatamente a questa questione, la politica tunisina potrebbe essere definita come “statica” o addirittura “assente”; in questo contesto ho deciso di focalizzarmi su un aspetto delle migrazioni che impatta fortemente lo sviluppo di un Paese: il Brain Drain. La Tunisia, a partire dalla Rivoluzione dei Gelsomini del 2011, ha sofferto la perdita di una parte della popolazione highly-skilled, a scapito di alcuni settori-chiave per lo sviluppo del Paese (per esempio, l’ambito medico e quello tecnologico). La mia domanda di ricerca, dunque, si pone l’obiettivo di rispondere ad alcune domande: qual è l’impatto sociale ed economico delle migrazioni altamente qualificate? In Tunisia, sono presenti delle policy capaci di contenere il fenomeno del brain drain? Esistono dei progetti attualmente attivi per favorire il ritorno dei migranti highly-skilled? Se sì, da chi sono promossi/finanziati? Come può la cooperazione internazionale influenzare le politiche di un Paese? Partendo dall’individuazione di due casi studio, MENTOR 2 di Anolf Piemonte e INDIMEJ della Cies, dopo l’analisi dei dati raccolti, verranno proposte delle policy per ovviare al problema della fuga di cervelli, seguendo l’esempio di altri governi più engagés nella questione appena illustrata.

Il fenomeno del Brain Drain in Tunisia: tra immobilismo politico e cooperazione allo sviluppo

SANZI, CARLA
2021/2022

Abstract

Partendo dall’esperienza sul campo in Tunisia, attività prevista all’interno del progetto UniCOO, l’obiettivo della mia ricerca si occupa di indagare sulla presenza o meno di politiche statali volte all’integrazione delle dinamiche migratorie nel modello di sviluppo del Paese e di come la cooperazione internazionale, nell’espressione di ONG internazionali presenti sul territorio, vada a riempire alcune lacune istituzionali con progetti mirati. Inizialmente, verrà trattato il tema delle migrazioni da un punto di vista teorico, fondendo l’approccio sociologico e quello politologico, e ponendo un focus sulla relazione tra migrazione e sviluppo. A tal proposito, la Tunisia si trova attualmente in un momento di “immobilismo” politico, al contrario di altri Paesi dell’area MENA che si stanno muovendo nella direzione opposta. Limitatamente a questa questione, la politica tunisina potrebbe essere definita come “statica” o addirittura “assente”; in questo contesto ho deciso di focalizzarmi su un aspetto delle migrazioni che impatta fortemente lo sviluppo di un Paese: il Brain Drain. La Tunisia, a partire dalla Rivoluzione dei Gelsomini del 2011, ha sofferto la perdita di una parte della popolazione highly-skilled, a scapito di alcuni settori-chiave per lo sviluppo del Paese (per esempio, l’ambito medico e quello tecnologico). La mia domanda di ricerca, dunque, si pone l’obiettivo di rispondere ad alcune domande: qual è l’impatto sociale ed economico delle migrazioni altamente qualificate? In Tunisia, sono presenti delle policy capaci di contenere il fenomeno del brain drain? Esistono dei progetti attualmente attivi per favorire il ritorno dei migranti highly-skilled? Se sì, da chi sono promossi/finanziati? Come può la cooperazione internazionale influenzare le politiche di un Paese? Partendo dall’individuazione di due casi studio, MENTOR 2 di Anolf Piemonte e INDIMEJ della Cies, dopo l’analisi dei dati raccolti, verranno proposte delle policy per ovviare al problema della fuga di cervelli, seguendo l’esempio di altri governi più engagés nella questione appena illustrata.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/104073