L’elaborato analizza gli eventi siccitosi intercorsi dal 2003 al 2021 nella provincia di Cuneo nell’area di pianura. È stata valutata la distribuzione e l’intensità degli eventi utilizzando i parametri climatici registrati dalle stazioni meteorologiche poste a una quota inferiore ai 1000 m s.l.m. Sono stati raccolti i dati climatici provenienti dalle stazioni meteorologiche appartenenti all’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA) Piemonte e alla Rete di Monitoraggio Agrometeorologica (RAM) della regione Piemonte presenti sul territorio. I dati giornalieri di precipitazione, temperatura massima e minima sono stati sottoposti prima a un controllo di qualità per evidenziare la presenza di errori e successivamente utilizzati per studiare le caratteristiche climatiche dell’area studio. Le temperature più alte sono state registrate nei mesi estivi, quelle più basse nei mesi invernali. Il regime pluviometrico principale risulta essere di tipo “sublitoraneo” con il minimo principale nella stagione estiva e il massimo principale in quella autunnale, con novembre come mese più piovoso. La zona risulta principalmente appartenere alla regione climatica xeroterica con uno o due mesi secchi durante l’anno. Tramite il software Climpact sono stati analizzati alcuni indici climatici di temperatura: escursione termica (DTR), temperatura massima assoluta (TXx), temperatura minima massima (TNx), giornate calde (TX90p) e notti calde (TN90p). Di precipitazione: numero di giorni di pioggia molto intensa (R20mm), periodi secchi (CDD), precipitazioni intense (R95p) e precipitazioni totali (PRCPTOT). Tutti gli indici di precipitazione e temperatura ad eccezione di CDD hanno mostrato un aumento nel periodo 2003-2021 segnalando il cambiamento climatico in atto. Sono stati calcolati quattro indici specifici per gli eventi siccitosi: l’evapotraspirazione potenziale (PET), il bilancio idrico climatico (CWB), l'indice di precipitazione standard (SPI) e l'indice standardizzato di precipitazione ed evapotraspirazione (SPEI) alle scale temporali di 3 mesi e 12 mesi. Tutti gli indici relativi alla siccità hanno mostrato una diminuzione degli episodi di siccità nella zona in esame negli ultimi 19 anni. Poi è stata testata la correlazione tra gli indici di siccità ed è emersa: un’elevata correlazione positiva tra SPI e SPEI a entrambe le scale temporali (r = 0,96 e r = 0,96). Un’alta correlazione negativa tra PET e CWB a entrambe le scale temporali (r = -1,00 e r = -0,99). Una bassa correlazione negativa tra PET e SPEI (r = -0,18 e r = -0,47) e tra PET e SPI (r = -0,14 e r = -0,30) sia alla scala temporale breve che lunga. CWB ha rilevato una bassa correlazione positiva con SPEI (r = 0,23 e r= 0,64) e con SPI (r = 0,18 e r = 0,49) a entrambe le scale temporali. Sia per PET che per CWB la correlazione con SPI e SPEI si è rilevata maggiore alla scala temporale più lunga. Infine gli indici di siccità sono stati confrontati con SPEI per conoscere in media la sovrastima o la sottostima della siccità rispetto all’indice SPEI. È emerso che: l’indice SPI in media sovrastima la siccità alla scala dei 3 mesi (0,001) e la sottostima alla scala di 12 mesi (-0,01). L’indice PET sovrastima la siccità sia alla scala di 3 mesi (-0,07) sia sui 12 mesi (-0,05). CWB sottostima la siccità rispetto a SPEI sia alla scala temporale breve (-0.06) sia alla scala temporale lunga (-0,03).
Analisi degli eventi siccitosi nella provincia di Cuneo dal 2003 al 2021
ATTINÀ, ALESSANDRO ROCCO
2021/2022
Abstract
L’elaborato analizza gli eventi siccitosi intercorsi dal 2003 al 2021 nella provincia di Cuneo nell’area di pianura. È stata valutata la distribuzione e l’intensità degli eventi utilizzando i parametri climatici registrati dalle stazioni meteorologiche poste a una quota inferiore ai 1000 m s.l.m. Sono stati raccolti i dati climatici provenienti dalle stazioni meteorologiche appartenenti all’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA) Piemonte e alla Rete di Monitoraggio Agrometeorologica (RAM) della regione Piemonte presenti sul territorio. I dati giornalieri di precipitazione, temperatura massima e minima sono stati sottoposti prima a un controllo di qualità per evidenziare la presenza di errori e successivamente utilizzati per studiare le caratteristiche climatiche dell’area studio. Le temperature più alte sono state registrate nei mesi estivi, quelle più basse nei mesi invernali. Il regime pluviometrico principale risulta essere di tipo “sublitoraneo” con il minimo principale nella stagione estiva e il massimo principale in quella autunnale, con novembre come mese più piovoso. La zona risulta principalmente appartenere alla regione climatica xeroterica con uno o due mesi secchi durante l’anno. Tramite il software Climpact sono stati analizzati alcuni indici climatici di temperatura: escursione termica (DTR), temperatura massima assoluta (TXx), temperatura minima massima (TNx), giornate calde (TX90p) e notti calde (TN90p). Di precipitazione: numero di giorni di pioggia molto intensa (R20mm), periodi secchi (CDD), precipitazioni intense (R95p) e precipitazioni totali (PRCPTOT). Tutti gli indici di precipitazione e temperatura ad eccezione di CDD hanno mostrato un aumento nel periodo 2003-2021 segnalando il cambiamento climatico in atto. Sono stati calcolati quattro indici specifici per gli eventi siccitosi: l’evapotraspirazione potenziale (PET), il bilancio idrico climatico (CWB), l'indice di precipitazione standard (SPI) e l'indice standardizzato di precipitazione ed evapotraspirazione (SPEI) alle scale temporali di 3 mesi e 12 mesi. Tutti gli indici relativi alla siccità hanno mostrato una diminuzione degli episodi di siccità nella zona in esame negli ultimi 19 anni. Poi è stata testata la correlazione tra gli indici di siccità ed è emersa: un’elevata correlazione positiva tra SPI e SPEI a entrambe le scale temporali (r = 0,96 e r = 0,96). Un’alta correlazione negativa tra PET e CWB a entrambe le scale temporali (r = -1,00 e r = -0,99). Una bassa correlazione negativa tra PET e SPEI (r = -0,18 e r = -0,47) e tra PET e SPI (r = -0,14 e r = -0,30) sia alla scala temporale breve che lunga. CWB ha rilevato una bassa correlazione positiva con SPEI (r = 0,23 e r= 0,64) e con SPI (r = 0,18 e r = 0,49) a entrambe le scale temporali. Sia per PET che per CWB la correlazione con SPI e SPEI si è rilevata maggiore alla scala temporale più lunga. Infine gli indici di siccità sono stati confrontati con SPEI per conoscere in media la sovrastima o la sottostima della siccità rispetto all’indice SPEI. È emerso che: l’indice SPI in media sovrastima la siccità alla scala dei 3 mesi (0,001) e la sottostima alla scala di 12 mesi (-0,01). L’indice PET sovrastima la siccità sia alla scala di 3 mesi (-0,07) sia sui 12 mesi (-0,05). CWB sottostima la siccità rispetto a SPEI sia alla scala temporale breve (-0.06) sia alla scala temporale lunga (-0,03).File | Dimensione | Formato | |
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