The history of mankind and civilization is deeply linked to food. In the same way, it has been since remote time that humankind trust in a god and in general in everything that concerns the afterlife. Eating is the most instinctive act known by the human being; it's an apparently simple and natural act which represents a discriminating factor between life and death. Choosing what to feed on, in what place and time it's a condition imposed on man by his life in the society, or more specifically, within a group or a community. The human being don't eat just for surviving; the men choice of food, ruled by meanings and believes, depends on culture and religions. In this way, when people choose certain food, they build a cultural identity and feel part of a community. Religions have sacralized and enhanced nutrition by prescribing food taboos or periods of purification. Food has always been configured as a communication tool between men and their respective god, for example in the form of sacrifices; but also it is used among men to strengthen the sense of belonging to a small group and the value of sharing within the group itself. To understand how confessional traditions have influenced population's food choices and whether, and how the law has protected the faithfuls in their intention of following a life based on food religious precepts, it is very important to know what religious food rules are. The attention will be focused on the three Abrahamic monotheistic religious traditions: Judaism, Christianity and Islam. We will study the situations that men, women and children, often obviously migrants, have to face daily. We will analyze how in "closed realities" such as prison, hospital or school, the right to religious freedom and the right to feed according to one's own creed is protected so as to avoid conflict with other equally guaranteed rights. As well as the possibility of carrying out the slaughtering ritual prescribed by the Holy Scriptures in order to consume certain food and sell halal or kosher products in shops, restaurants, hotels so as to offer and not limit or exclude people who choose this type of lifestyle. Also in the context of sport competitions a number of requests for the protection of religious precepts were found. Furthermore, nowadays the world is dominated by the market of goods and services. More and more often the human being tends to take advantage of the easiness deriving from processed food, so I will focus my attention on the development of the religious food market and trademarks that reveal their conformity to reassure the faithful. Rapprochement with the religious values develops in response to the abuse of goods, especially foodstuffs, perpetrated by the world's population. In order of this, a change has to take place for the improvement of every day life and also to guarantee a better future and safe guard future generations, relying on ancient values.
La storia dell'uomo e della civiltà è indissolubilmente legata all'alimentazione. Allo stesso modo è, fin da tempi immemori, che il genere umano ripone la propria fiducia in un dio e in generale in tutto ciò che attiene all'ultraterreno. Mangiare è l'atto più istintivo che l'essere umano conosca; è un atto apparentemente semplice e naturale, che costituisce una scriminante tra la vita e la morte. Scegliere di che cosa nutrirsi, in quale luogo e in quale momento invece è una condizione posta all'uomo dal suo vivere all'interno della società, o più nello specifico, entro un gruppo o una comunità. L'essere umano non si nutre semplicemente per sopravvivere; l'uomo sceglie di mangiare determinati alimenti poiché a questi la cultura, anche religiosa, attribuisce dei significati e delle funzioni. Optando per taluni cibi e aderendo a certe tradizioni si costituisce un'identità culturale e si sente parte di una comunità. Le religioni hanno sacralizzato, oltre che valorizzato, l'alimentazione prevedendo tabù alimentari o periodi di astensione e purificazione. Il cibo è da sempre configurato come uno strumento di comunicazione tra gli uomini e il rispettivo dio, ad esempio sotto forma di sacrifici; ma è utilizzato anche tra gli stessi uomini “fratelli” per rafforzare il senso di appartenenza a un gruppo ristretto e il valore della condivisione all'interno del gruppo stesso. Per capire il modo in cui le tradizioni confessionali abbiano influenzato, nel corso dei secoli, le scelte alimentari della popolazione e se, e come il diritto abbia tutelato i fedeli nella loro intenzione di voler condurre una vita basata sui precetti religiosi, anche attinenti all'alimentazione, è innanzitutto fondamentale comprendere quali siano le regole alimentari religiose (RAR). L'attenzione verrà focalizzata sulle tre tradizioni religiose monoteiste abramitiche: l'Ebraismo, il Cristianesimo e l' Islam. A seguire verranno affrontate le situazioni che uomini, donne e bambini, spesso ovviamente anche migranti, devono affrontare quotidianamente. Si analizzerà come in “realtà chiuse” quali quelle carcerarie, ospedaliere o scolastiche il diritto di libertà religiosa e di alimentarsi secondo il proprio credo venga tutelato non entrando in conflitto con altri diritto ugualmente garantiti. Così come la possibilità di compiere il rito di macellazione prescritto dalle sacre scritture per poter consumare certi cibi e la facoltà di vendere prodotti halal o kosher in negozi, ristoranti, alberghi così da offrire e non limitare o escludere costoro che scelgono tale stile di vita. Anche nell'ambito delle competizioni sportive si sono riscontrate richieste di tutela dei precetti religiosi. Il mondo odierno inoltre è un mondo globalizzato, dominato dal mercato di beni e servizi; è un mondo in cui, sempre più spesso, l'essere umano tende a usufruire della comodità derivante da alimenti già preparati per cui si analizzerà lo sviluppo del mercato dei beni alimentari religiosi e dei marchi che dimostrano la conformità del cibo alla regola. Come reazione alla tendenza della popolazione mondiale a un utilizzo, a volte spropositato, di beni, anche alimentari, si è tentato un riavvicinamento ai valori religiosi. Questo per far si che avvenga un cambiamento in meglio della realtà attuale, ma anche e soprattutto per garantire un futuro migliore alle nuove generazioni, basandosi però su valori antichi.
CIBO, DIRITTO E RELIGIONE
FRANCO, SOFIA
2018/2019
Abstract
La storia dell'uomo e della civiltà è indissolubilmente legata all'alimentazione. Allo stesso modo è, fin da tempi immemori, che il genere umano ripone la propria fiducia in un dio e in generale in tutto ciò che attiene all'ultraterreno. Mangiare è l'atto più istintivo che l'essere umano conosca; è un atto apparentemente semplice e naturale, che costituisce una scriminante tra la vita e la morte. Scegliere di che cosa nutrirsi, in quale luogo e in quale momento invece è una condizione posta all'uomo dal suo vivere all'interno della società, o più nello specifico, entro un gruppo o una comunità. L'essere umano non si nutre semplicemente per sopravvivere; l'uomo sceglie di mangiare determinati alimenti poiché a questi la cultura, anche religiosa, attribuisce dei significati e delle funzioni. Optando per taluni cibi e aderendo a certe tradizioni si costituisce un'identità culturale e si sente parte di una comunità. Le religioni hanno sacralizzato, oltre che valorizzato, l'alimentazione prevedendo tabù alimentari o periodi di astensione e purificazione. Il cibo è da sempre configurato come uno strumento di comunicazione tra gli uomini e il rispettivo dio, ad esempio sotto forma di sacrifici; ma è utilizzato anche tra gli stessi uomini “fratelli” per rafforzare il senso di appartenenza a un gruppo ristretto e il valore della condivisione all'interno del gruppo stesso. Per capire il modo in cui le tradizioni confessionali abbiano influenzato, nel corso dei secoli, le scelte alimentari della popolazione e se, e come il diritto abbia tutelato i fedeli nella loro intenzione di voler condurre una vita basata sui precetti religiosi, anche attinenti all'alimentazione, è innanzitutto fondamentale comprendere quali siano le regole alimentari religiose (RAR). L'attenzione verrà focalizzata sulle tre tradizioni religiose monoteiste abramitiche: l'Ebraismo, il Cristianesimo e l' Islam. A seguire verranno affrontate le situazioni che uomini, donne e bambini, spesso ovviamente anche migranti, devono affrontare quotidianamente. Si analizzerà come in “realtà chiuse” quali quelle carcerarie, ospedaliere o scolastiche il diritto di libertà religiosa e di alimentarsi secondo il proprio credo venga tutelato non entrando in conflitto con altri diritto ugualmente garantiti. Così come la possibilità di compiere il rito di macellazione prescritto dalle sacre scritture per poter consumare certi cibi e la facoltà di vendere prodotti halal o kosher in negozi, ristoranti, alberghi così da offrire e non limitare o escludere costoro che scelgono tale stile di vita. Anche nell'ambito delle competizioni sportive si sono riscontrate richieste di tutela dei precetti religiosi. Il mondo odierno inoltre è un mondo globalizzato, dominato dal mercato di beni e servizi; è un mondo in cui, sempre più spesso, l'essere umano tende a usufruire della comodità derivante da alimenti già preparati per cui si analizzerà lo sviluppo del mercato dei beni alimentari religiosi e dei marchi che dimostrano la conformità del cibo alla regola. Come reazione alla tendenza della popolazione mondiale a un utilizzo, a volte spropositato, di beni, anche alimentari, si è tentato un riavvicinamento ai valori religiosi. Questo per far si che avvenga un cambiamento in meglio della realtà attuale, ma anche e soprattutto per garantire un futuro migliore alle nuove generazioni, basandosi però su valori antichi.File | Dimensione | Formato | |
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