The study of ocular aberrations allows to examine in detail optics of the ocular system. Aberrometer at present is in fact one of the instruments that accurately provides refraction results because it measures, in addition to defocus and astigmatic aberration, also higher-order aberrations not identified by other techniques. Nevertheless, according to several studies, a spectacle prescription based solely on objective measurements doesn't guarantee best visual performances in terms of comfort and visual acuity (VA). The aim of this study was to conduct an analysis to compare wavefront objective refraction with “traditional” subjective refraction. 27 adults (23.5±5.3 years) were selected. Aberrometry was performed on each individual by the use of VX130+ aberrometer (Visionix, Luneau Technology, Italia) in order to obtain an objective refraction. Each person has been later submitted to a complete subjective refractive exam aimed to determine the best optical correction of the visual error. Finally, for a better comparative analysis, the quality of binocular vision was evaluated (visual acuity and contrast sensitivity) to investigate on the effectiveness of two refraction methods. Using analysis of differences between objective refraction and subjective refraction, by transforming the conventional refractive components of sphere, cylinder and axis into vectorial components of M, J0 and J45, it was determined that exists a statistically significant difference between two methods of measurements. This difference has been confirmed by evaluation of visual acuity and contrast sensitivity: visual acuity was found to be higher with subjective refraction than objective refraction, while contrast sensitivity showed comparable results for low and medium spatial frequencies and greater results with subjective refraction than objective refraction for high spatial frequencies. VX130+ is a useful clinical objective instrument. Although, a spectacle prescription based exclusively on objective measurement doesn't ensure an adequate comfort and it doesn't take into consideration visual abilities of subject. Objective refraction can be used as a good starting point for a subjective refraction.
Lo studio delle aberrazioni oculari permette di esaminare in modo approfondito l'ottica del sistema oculare. L'aberrometro risulta infatti oggi uno degli strumenti più accurati nel fornire i risultati di refrazione, in quanto misura, oltre alle aberrazioni di defocus e di astigmatismo, anche le aberrazioni di alto ordine che non vengono identificate con altre tecniche. Tuttavia, secondo diversi studi, una prescrizione d'occhiale basata solamente su una misurazione oggettiva non garantisce le migliori prestazioni visive in termini di comfort e di acuità visiva (AV). Questo studio si propone quindi di effettuare un'analisi di paragone tra la refrazione oggettiva aberrometrica e la classica refrazione soggettiva. Sono stati esaminati 27 soggetti (età 23.5±5.3). In primis è stata effettuata su ogni individuo l'aberrometria, mediante l'impiego dello strumento VX130+ (Visionix, Luneau Technology, Italia), al fine di ottenere una refrazione oggettiva. In seguito, ciascun soggetto è stato sottoposto a un completo esame refrattivo soggettivo mirato a determinare la miglior correzione ottica del difetto visivo. È stata valutata infine, per una miglior analisi comparativa, la qualità della visione binoculare (acuità visiva e sensibilità al contrasto) per indagare sull'efficacia dei due metodi di refrazione. Mediante l'analisi delle differenze tra la refrazione oggettiva aberrometrica e la refrazione soggettiva, svolta trasformando le convenzionali componenti refrattive di sfera, cilindro e asse nelle componenti vettoriali M, J0 e J45, è stato determinato che esiste una differenza statisticamente significativa tra i due metodi di misurazione, soprattutto per quanto riguarda i parametri M e J0. Questa differenza è stata confermata dalla valutazione dell'acuità visiva e della sensibilità al contrasto: l'acuità visiva è risultata maggiore con la correzione soggettiva rispetto a quella ottenuta con la refrazione oggettiva, mentre la sensibilità al contrasto ha mostrato risultati equiparabili per basse e medie frequenze spaziali, ma risultati maggiori con la refrazione soggettiva e minori con quella oggettiva per le alte frequenze spaziali. Il VX130+ è un utile strumento clinico oggettivo. Tuttavia, la prescrizione di un occhiale basata esclusivamente su una misurazione oggettiva non assicura un adeguato comfort e non tiene conto delle abilità visive del soggetto. La refrazione oggettiva può essere considerata un valido starting point per la refrazione soggettiva.
Analisi vettoriale dell'astigmatismo: confronto tra refrazione oggettiva aberrometrica e refrazione soggettiva
PITARRESI GIANNONE, CARLOTTA
2018/2019
Abstract
Lo studio delle aberrazioni oculari permette di esaminare in modo approfondito l'ottica del sistema oculare. L'aberrometro risulta infatti oggi uno degli strumenti più accurati nel fornire i risultati di refrazione, in quanto misura, oltre alle aberrazioni di defocus e di astigmatismo, anche le aberrazioni di alto ordine che non vengono identificate con altre tecniche. Tuttavia, secondo diversi studi, una prescrizione d'occhiale basata solamente su una misurazione oggettiva non garantisce le migliori prestazioni visive in termini di comfort e di acuità visiva (AV). Questo studio si propone quindi di effettuare un'analisi di paragone tra la refrazione oggettiva aberrometrica e la classica refrazione soggettiva. Sono stati esaminati 27 soggetti (età 23.5±5.3). In primis è stata effettuata su ogni individuo l'aberrometria, mediante l'impiego dello strumento VX130+ (Visionix, Luneau Technology, Italia), al fine di ottenere una refrazione oggettiva. In seguito, ciascun soggetto è stato sottoposto a un completo esame refrattivo soggettivo mirato a determinare la miglior correzione ottica del difetto visivo. È stata valutata infine, per una miglior analisi comparativa, la qualità della visione binoculare (acuità visiva e sensibilità al contrasto) per indagare sull'efficacia dei due metodi di refrazione. Mediante l'analisi delle differenze tra la refrazione oggettiva aberrometrica e la refrazione soggettiva, svolta trasformando le convenzionali componenti refrattive di sfera, cilindro e asse nelle componenti vettoriali M, J0 e J45, è stato determinato che esiste una differenza statisticamente significativa tra i due metodi di misurazione, soprattutto per quanto riguarda i parametri M e J0. Questa differenza è stata confermata dalla valutazione dell'acuità visiva e della sensibilità al contrasto: l'acuità visiva è risultata maggiore con la correzione soggettiva rispetto a quella ottenuta con la refrazione oggettiva, mentre la sensibilità al contrasto ha mostrato risultati equiparabili per basse e medie frequenze spaziali, ma risultati maggiori con la refrazione soggettiva e minori con quella oggettiva per le alte frequenze spaziali. Il VX130+ è un utile strumento clinico oggettivo. Tuttavia, la prescrizione di un occhiale basata esclusivamente su una misurazione oggettiva non assicura un adeguato comfort e non tiene conto delle abilità visive del soggetto. La refrazione oggettiva può essere considerata un valido starting point per la refrazione soggettiva.File | Dimensione | Formato | |
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