Quello della musica è un settore molto dinamico e complesso, specialmente tenendo in considerazione la rivoluzione avvenuta nell'ultimo decennio a causa della diffusione di mezzi di comunicazione e di produzione sempre più avanzati e accessibili. La storia dell'industria musicale ha visto l'alternarsi di una grande varietà di supporti di distribuzione: a partire dallo spartito fino ad arrivare al CD, passando per il vinile, la radio, le cassette e i lettori MP3. Oggi il principale mezzo di distribuzione è internet, che rende molto più semplice e diretto il contatto tra gli artisti e il loro pubblico. Accanto a internet, si è sviluppata anche una nuova tecnologia che rende disponibili strumenti di registrazione a bassi costi, permettendo una sempre crescente indipendenza degli artisti dalle altre figure professionali del settore (in particolare le case discografiche). Infatti, l'evoluzione tecnologica ha portato alla caduta delle barriere di accesso al mercato (mezzi di registrazione, distribuzione e marketing), che fino a pochi decenni fa ne caratterizzavano profondamente la struttura. Di conseguenza, si sono sviluppati nuovi mezzi di distribuzione e nuovi modelli economici per valorizzare il prodotto: il fatturato che nella struttura ¿tradizionale¿ del mercato proveniva principalmente dalla vendita di CD (o altri supporti fisici), nella struttura attuale deriva in misura sempre crescente dalle royalties pagate in base agli ascolti dei brani o dalle vendite digitali. Le conseguenze di questa ¿rivoluzione digitale¿ sono quindi sia di natura economica che qualitativa. Dal punto di vista economico, c'è stato un mutamento nelle fonti del fatturato e la forte riduzione dello stesso registrata nel corso degli ultimi quindici anni. Dal punto di vista qualitativo, vi sono migliorie evidenti nella facilità di accesso al mercato (sia da parte di chi ¿vende¿, sia per gli utenti, che con un semplice click possono accedere alla quasi totalità dell'offerta musicale) che nella quantità dell'offerta; il rovescio della medaglia è la mancanza di una selezione oggettiva basata sulla qualità del prodotto offerto. In conclusione, considerando anche gli andamenti di mercato registrati nell'ultimo decennio, dal punto di vista economico è possibile individuare una possibile crescita nei prossimi anni basandosi sui dati relativi al modello economico adottato dai servizi di streaming, i cui ricavi derivano dalle pubblicità vendute, ma soprattutto dal costo periodico di abbonamento degli utenti ¿premium¿ (che, secondo i dati, sono in aumento). Dal punto di vista del modo di consumo ci si può aspettare una maggiore integrazione della musica nella vita di tutti i giorni, grazie anche allo sviluppo di sistemi di ¿recommendation¿ (suggerimento) messi a punto dai gestori dei servizi di streaming, al fine di permettere agli utenti di conoscere e accedere a materiale che sia in linea con i loro gusti e addirittura con l'attività che stanno facendo (ne è un esempio ¿Spotify running¿ che crea una colonna sonora strumentale per accompagnare l'utente durante la corsa , adattando il ritmo della musica alla velocità del passo). Sul futuro si possono fare solo ipotesi: l'obiettivo di questo elaborato è di analizzare i dati e i principali cambiamenti recentemente registrati nel settore, e trarne conclusioni che possano permettere in primo luogo di comprendere meglio la situazione e eventualmente fare ipotesi su cosa potremmo aspettarci nel futuro prossimo.
Tecnologia e mercato: l'industria musicale e la digitalizzazione
ROSSETTI, MICHELE
2014/2015
Abstract
Quello della musica è un settore molto dinamico e complesso, specialmente tenendo in considerazione la rivoluzione avvenuta nell'ultimo decennio a causa della diffusione di mezzi di comunicazione e di produzione sempre più avanzati e accessibili. La storia dell'industria musicale ha visto l'alternarsi di una grande varietà di supporti di distribuzione: a partire dallo spartito fino ad arrivare al CD, passando per il vinile, la radio, le cassette e i lettori MP3. Oggi il principale mezzo di distribuzione è internet, che rende molto più semplice e diretto il contatto tra gli artisti e il loro pubblico. Accanto a internet, si è sviluppata anche una nuova tecnologia che rende disponibili strumenti di registrazione a bassi costi, permettendo una sempre crescente indipendenza degli artisti dalle altre figure professionali del settore (in particolare le case discografiche). Infatti, l'evoluzione tecnologica ha portato alla caduta delle barriere di accesso al mercato (mezzi di registrazione, distribuzione e marketing), che fino a pochi decenni fa ne caratterizzavano profondamente la struttura. Di conseguenza, si sono sviluppati nuovi mezzi di distribuzione e nuovi modelli economici per valorizzare il prodotto: il fatturato che nella struttura ¿tradizionale¿ del mercato proveniva principalmente dalla vendita di CD (o altri supporti fisici), nella struttura attuale deriva in misura sempre crescente dalle royalties pagate in base agli ascolti dei brani o dalle vendite digitali. Le conseguenze di questa ¿rivoluzione digitale¿ sono quindi sia di natura economica che qualitativa. Dal punto di vista economico, c'è stato un mutamento nelle fonti del fatturato e la forte riduzione dello stesso registrata nel corso degli ultimi quindici anni. Dal punto di vista qualitativo, vi sono migliorie evidenti nella facilità di accesso al mercato (sia da parte di chi ¿vende¿, sia per gli utenti, che con un semplice click possono accedere alla quasi totalità dell'offerta musicale) che nella quantità dell'offerta; il rovescio della medaglia è la mancanza di una selezione oggettiva basata sulla qualità del prodotto offerto. In conclusione, considerando anche gli andamenti di mercato registrati nell'ultimo decennio, dal punto di vista economico è possibile individuare una possibile crescita nei prossimi anni basandosi sui dati relativi al modello economico adottato dai servizi di streaming, i cui ricavi derivano dalle pubblicità vendute, ma soprattutto dal costo periodico di abbonamento degli utenti ¿premium¿ (che, secondo i dati, sono in aumento). Dal punto di vista del modo di consumo ci si può aspettare una maggiore integrazione della musica nella vita di tutti i giorni, grazie anche allo sviluppo di sistemi di ¿recommendation¿ (suggerimento) messi a punto dai gestori dei servizi di streaming, al fine di permettere agli utenti di conoscere e accedere a materiale che sia in linea con i loro gusti e addirittura con l'attività che stanno facendo (ne è un esempio ¿Spotify running¿ che crea una colonna sonora strumentale per accompagnare l'utente durante la corsa , adattando il ritmo della musica alla velocità del passo). Sul futuro si possono fare solo ipotesi: l'obiettivo di questo elaborato è di analizzare i dati e i principali cambiamenti recentemente registrati nel settore, e trarne conclusioni che possano permettere in primo luogo di comprendere meglio la situazione e eventualmente fare ipotesi su cosa potremmo aspettarci nel futuro prossimo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/10396