Lo sviluppo della mia tesi è stato incentrato sull' intreccio delle due teorie che analizzano, in modo differente, nel campo degli studi di media e comunicazione l'azione storica dei mezzi di comunicazione: da un lato i media sono considerati come “strumenti atti a trasferire contenuti”; dall'altro sono considerati come “estensioni” degli esseri umani. Attraverso l'analisi del caso delle Paralimpiadi ho seguito la prima teoria indagando come al mutare delle rappresentazioni veicolate dai media sia storicamente mutato l'orizzonte di senso con il quale si confrontano socialmente i soggetti che si misurano personalmente con una condizione di handicap; invece la seconda teoria mi ha permesso di indagare come l'esperienza che i soggetti portatori di handicap fanno di sé nella realtà in cui vivono,cambi al mutare dei media attraverso i quali si estendono. Tra gli anni Venti e Sessanta del Novecento l'azione del broadcasting analogico radiotelevisivo ridefinì l'esperienza che le persone avevano della realtà: attraverso la Televisione di broadcasting prese forma una rappresentazione della realtà che divenne riferimento comune a tutti, nessuno escluso. Da un lato la digitalizzazione del segnale televisivo, e dall'altro l'arrivo e l'impetuoso sviluppo del Web hanno modificato ulteriormente l'esperienza che le persone avevano della realtà rendendola non più “unica” e “ indistinta”, ma individuale e personale, in quanto l'accesso ai contenuti è sempre potenzialmente discriminato: che io guardi la televisione o navighi nel web non ho più la sensazione di guardare/vedere quanto chiunque altro può guardare/vedere, ma solo quanto io ho scelto di guardare/vedere. Confrontando i processi storici che hanno investito nel corso del Novecento il medium televisivo da una parte, e quelli che, nello stesso periodo, hanno coinvolto i Giochi Paralimpici dall'altra, ho analizzato il ruolo che ha avuto la copertura televisiva delle Paralimpiadi nel mutamento che ha interessato la rappresentazione dell'esperienza sportiva delle persone che si misurano con una condizione di handicap. In parallelo a ciò ho analizzato come l'attività sportiva dei disabili sia diventata - grazie alle Paralimpiadi - un campo di sperimentazione tecnologica per le nuove concezioni che oggi guidano lo sviluppo di ausili e di protesi

Il caso della copertura televisiva delle Paralimpiadi. Soggetti, media e esperienza della disabilità tra estensione e rappresentazione. ​

SALVATORE, FEDERICA
2018/2019

Abstract

Lo sviluppo della mia tesi è stato incentrato sull' intreccio delle due teorie che analizzano, in modo differente, nel campo degli studi di media e comunicazione l'azione storica dei mezzi di comunicazione: da un lato i media sono considerati come “strumenti atti a trasferire contenuti”; dall'altro sono considerati come “estensioni” degli esseri umani. Attraverso l'analisi del caso delle Paralimpiadi ho seguito la prima teoria indagando come al mutare delle rappresentazioni veicolate dai media sia storicamente mutato l'orizzonte di senso con il quale si confrontano socialmente i soggetti che si misurano personalmente con una condizione di handicap; invece la seconda teoria mi ha permesso di indagare come l'esperienza che i soggetti portatori di handicap fanno di sé nella realtà in cui vivono,cambi al mutare dei media attraverso i quali si estendono. Tra gli anni Venti e Sessanta del Novecento l'azione del broadcasting analogico radiotelevisivo ridefinì l'esperienza che le persone avevano della realtà: attraverso la Televisione di broadcasting prese forma una rappresentazione della realtà che divenne riferimento comune a tutti, nessuno escluso. Da un lato la digitalizzazione del segnale televisivo, e dall'altro l'arrivo e l'impetuoso sviluppo del Web hanno modificato ulteriormente l'esperienza che le persone avevano della realtà rendendola non più “unica” e “ indistinta”, ma individuale e personale, in quanto l'accesso ai contenuti è sempre potenzialmente discriminato: che io guardi la televisione o navighi nel web non ho più la sensazione di guardare/vedere quanto chiunque altro può guardare/vedere, ma solo quanto io ho scelto di guardare/vedere. Confrontando i processi storici che hanno investito nel corso del Novecento il medium televisivo da una parte, e quelli che, nello stesso periodo, hanno coinvolto i Giochi Paralimpici dall'altra, ho analizzato il ruolo che ha avuto la copertura televisiva delle Paralimpiadi nel mutamento che ha interessato la rappresentazione dell'esperienza sportiva delle persone che si misurano con una condizione di handicap. In parallelo a ciò ho analizzato come l'attività sportiva dei disabili sia diventata - grazie alle Paralimpiadi - un campo di sperimentazione tecnologica per le nuove concezioni che oggi guidano lo sviluppo di ausili e di protesi
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/103955