La società contemporanea deve far fronte a una mole di sfide senza precedenti: la crisi climatica, la vicina guerra in Ucraina, le esigenze del mercato del lavoro, il tasso di natalità ai minimi storici, i rischi legati alla globalizzazione e all’evoluzione tecnologica, le disuguaglianze sociali ed economiche, l’età media della popolazione sempre più alta. I flussi migratori rappresentano solamente una faccia della medaglia dei mutamenti in corso, un sussurro all’orecchio che ci ricorda come trasformazioni sociali così ampie e profonde richiedono l’individuazione di paradigmi sociali capaci di interpretare tale complessità. Le autorità nazionali si stanno piano piano adattando all’imminente cambiamento, promuovendo una serie di politiche volte ad assistere le nuove realtà. La scuola rappresenta forse il luogo in cui queste misure sono più concrete. Da sempre luogo di incontri, scambi di idee e maturazione di punti di vista, le mura scolastiche hanno il dovere di formare quelli che saranno i cittadini di domani, avvicinandoli ad un mondo completamente differente dal passato ed educandoli al rispetto e al valore della diversità. L’educazione inclusiva rappresenta uno dei pilastri fondamentali per la costruzione di una società equa e giusta e assume un ruolo di particolare rilevanza nel contesto delle migrazioni, in quanto garantisce opportunità educative paritarie a tutti i bambini indipendentemente dalla loro origine o lingua di appartenenza. Proprio per questo motivo, ho voluto approfondire nella mia ricerca di tesi quelle leggi che si orientano verso un’educazione scolastica inclusiva, focalizzandomi su due realtà molto diverse tra loro ma che costituiscono ancora oggi importanti territori di emigrazione: l’Italia e il Belgio. Durante la mia esperienza di studio a Liegi mi è capitato spesso di pormi domande sulla mia condizione di immigrata, su quali tutele scolastiche avrei ricevuto se non fossi stata “una studentessa Erasmus” e quale apertura mentale si dovesse celare dietro tutti quei volti entusiasti della presenza di classi multiculturali anche all’università. Mi ero convinta ci dovesse essere una differenza sostanziale tra il modo di concepire l’inclusione scolastica in Italia e in Belgio, muovendomi quindi a indagare in questa direzione. Questa tesi si propone quindi di analizzare il modo in cui le due nazioni affrontano questa sfida, mettendo a confronto le normative e i dispositivi utilizzati per risolvere le problematiche che si possono manifestare in un ambiente multiculturale e favorire l’interculturalità. Partendo da una riflessione teorica sui concetti di immigrazione, minore straniero, inclusione scolastica, multiculturalismo, interculturalismo, si approfondiranno le politiche scolastiche adottate dalle autorità statali, il cui obiettivo sarà porre al centro lo studente tutelando la sua cultura di origine e i suoi bisogni. Le leggi sull’inclusione scolastica non rappresentano solo un obbligo legale, ma un’opportunità straordinaria per creare un futuro migliore per la nostra società: attraverso l’eliminazione delle barriere e la valorizzazione delle peculiarità è possibile costruire un ambiente accogliente, sicuro e stimolante in cui far crescere una comunità educativa più aperta e tollerante, il cui individuo ha l’opportunità di sviluppare il suo potenziale partecipando attivamente alla vita sociale ed economica e contribuendo al progresso collettivo.
MINORANZE E INCLUSIONE SCOLASTICA: LE FRONTIERE LINGUISTICHE E CULTURALI DELL’EDUCAZIONE I casi dell’Italia e del Belgio a confronto
ROSSO, MARTINA
2022/2023
Abstract
La società contemporanea deve far fronte a una mole di sfide senza precedenti: la crisi climatica, la vicina guerra in Ucraina, le esigenze del mercato del lavoro, il tasso di natalità ai minimi storici, i rischi legati alla globalizzazione e all’evoluzione tecnologica, le disuguaglianze sociali ed economiche, l’età media della popolazione sempre più alta. I flussi migratori rappresentano solamente una faccia della medaglia dei mutamenti in corso, un sussurro all’orecchio che ci ricorda come trasformazioni sociali così ampie e profonde richiedono l’individuazione di paradigmi sociali capaci di interpretare tale complessità. Le autorità nazionali si stanno piano piano adattando all’imminente cambiamento, promuovendo una serie di politiche volte ad assistere le nuove realtà. La scuola rappresenta forse il luogo in cui queste misure sono più concrete. Da sempre luogo di incontri, scambi di idee e maturazione di punti di vista, le mura scolastiche hanno il dovere di formare quelli che saranno i cittadini di domani, avvicinandoli ad un mondo completamente differente dal passato ed educandoli al rispetto e al valore della diversità. L’educazione inclusiva rappresenta uno dei pilastri fondamentali per la costruzione di una società equa e giusta e assume un ruolo di particolare rilevanza nel contesto delle migrazioni, in quanto garantisce opportunità educative paritarie a tutti i bambini indipendentemente dalla loro origine o lingua di appartenenza. Proprio per questo motivo, ho voluto approfondire nella mia ricerca di tesi quelle leggi che si orientano verso un’educazione scolastica inclusiva, focalizzandomi su due realtà molto diverse tra loro ma che costituiscono ancora oggi importanti territori di emigrazione: l’Italia e il Belgio. Durante la mia esperienza di studio a Liegi mi è capitato spesso di pormi domande sulla mia condizione di immigrata, su quali tutele scolastiche avrei ricevuto se non fossi stata “una studentessa Erasmus” e quale apertura mentale si dovesse celare dietro tutti quei volti entusiasti della presenza di classi multiculturali anche all’università. Mi ero convinta ci dovesse essere una differenza sostanziale tra il modo di concepire l’inclusione scolastica in Italia e in Belgio, muovendomi quindi a indagare in questa direzione. Questa tesi si propone quindi di analizzare il modo in cui le due nazioni affrontano questa sfida, mettendo a confronto le normative e i dispositivi utilizzati per risolvere le problematiche che si possono manifestare in un ambiente multiculturale e favorire l’interculturalità. Partendo da una riflessione teorica sui concetti di immigrazione, minore straniero, inclusione scolastica, multiculturalismo, interculturalismo, si approfondiranno le politiche scolastiche adottate dalle autorità statali, il cui obiettivo sarà porre al centro lo studente tutelando la sua cultura di origine e i suoi bisogni. Le leggi sull’inclusione scolastica non rappresentano solo un obbligo legale, ma un’opportunità straordinaria per creare un futuro migliore per la nostra società: attraverso l’eliminazione delle barriere e la valorizzazione delle peculiarità è possibile costruire un ambiente accogliente, sicuro e stimolante in cui far crescere una comunità educativa più aperta e tollerante, il cui individuo ha l’opportunità di sviluppare il suo potenziale partecipando attivamente alla vita sociale ed economica e contribuendo al progresso collettivo.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/103864