One of the most significant current topics in viticulture is the relationship between nature and man and the consequences that the not-always-appropriate use of plant protection products in agriculture can have on the environment. The increased awareness of the market on topics such as pollution, climate change and ecosystem protection have made this issue central to the assessment of the impact of viticulture on the environment. The organic and integrated management of the vineyard offers opportunities in relation to the reduction of the use of synthetic chemicals. Both ways of protecting the vineyard aim at greater sustainability and the least impact on the territory by man. The important growth in the world of organic vineyards, according to data from the OIV (Organisation Internationale de la Vigne et du Vin, 2021) supports this hypothesis. In this experimental thesis, the polyphenolic concentrations of leaves and berries of vines from two different vineyards, one organic and the other integrated, located in the municipality of Grinzane Cavour (CN), in the Raviole area, were compared; the vineyards consisted of adult plants, older than 25 years. The purpose of this study is to understand whether, following the use of integrated or organic management, the vine can modulate the accumulation of certain endogenous molecules responsible for defense against external (biotic) stress. Researches published on the subject is limited and mostly concerns the polyphenolic composition of berries while today it is known that, for the purpose of understanding the self-defense capacity of the vine, it is important to refer to the polyphenolic accumulation of leaves. In this thesis, the accumulation trend of polyphenols during the growing season was evaluated, comparing the results of organic management with respect to integrated management. Finally, to give a sense of higher continuity over time to the dissertation, the results obtained were compared with data of the 2019 vintage, reported in the degree thesis of my colleague Gerlando Natalello. The analyzes on the berries made it possible to detect not only the technological maturity data and the non- anthocyanin polyphenol content, but also the accumulation and profile of anthocyanins. As regards the leaves, divided into blades and petioles, the phenolic acids, flavonols and flavan 3-ols, the dry weight and, consequently, the concentration in percentage of water were measured. From field surveys it was possible to identify the characteristics of the leaf wall such as height, thickness, leaf surface, leaf area and finally canopy density; the latter was also used to relate the leaf polyphenolic content to the effective development of the canopy. Comparing the organic vineyard to the integrated vineyard, the trends of berry technological maturity, the leaf dry weight and the canopy characteristics were almost identical. The polyphenolic concentrations were slightly higher in the petioles and in the leaf blades of the integrated thesis. This disagrees with what was found in berries where the polyphenolic content was slightly higher in the organic thesis. Finally, higher concentrations of anthocyanins were measured in the integrated vineyard compared to the organic one. The relationship with data obtained previously seems to confirm what has been demonstrated in the present experimentation.
Uno degli argomenti contemporanei più rilevanti in viticoltura è certamente il rapporto tra natura-uomo e l’impatto nell’utilizzo, non sempre opportuno, di prodotti di protezione della pianta. La maggior sensibilizzazione del mercato su argomenti quali inquinamento, cambiamento climatico e tutela dell’ecosistema hanno reso questo tema centrale nella valutazione dell’impatto dell'agricoltura sull’ambiente. In tal senso, la gestione biologica ed integrata del vigneto offrono opportunità in relazione alla riduzione dell’utilizzo dei prodotti chimici di sintesi. Entrambe le modalità di protezione del vigneto si pongono come obiettivo la maggiore sostenibilità ed il minor impatto sul territorio da parte dell’uomo. L’importante crescita nel mondo delle vigne condotte in biologico, secondo i dati dell’OIV (Organisation Internationale de la Vigne et du Vin, 2021) avvalora questa ipotesi. Nella presente tesi sperimentale, si sono messe a confronto le concentrazioni polifenoliche di foglie e bacche di viti provenienti da due differenti vigne, una condotta in biologico e l’altra in integrato, situate nel comune di Grinzane Cavour (CN); i vigneti erano costituiti da piante adulte, di età maggiore ai 25 anni. La finalità di questo studio è comprendere se, a seguito del ricorso alla conduzione integrata o a quella biologica, la vite possa modulare l’accumulo di determinate molecole endogene deputate alla difesa dagli stress (biotici) esterni. Le ricerche pubblicate sull’argomento sono limitate e per lo più riguardano la composizione polifenolica della bacca mentre oggi è noto che, ai fini della comprensione delle capacità di autodifesa della vite, è importante fare riferimento al patrimonio polifenolico fogliare. Per dare un senso di maggiore continuità nel tempo alla dissertazione, i risultati ottenuti sono stati confrontati con i dati dell’annata 2019, riportati nella tesi di laurea del collega Gerlando Natalello. Le analisi sugli acini hanno consentito di rilevare non solo i dati di maturità tecnologica ed il contenuto in polifenoli non antocianici, ma anche l’accumulo ed il profilo degli antociani. Per quanto concerne le foglie, si sono misurati gli acidi fenolici, i flavonoli e i flavan3-oli, il peso secco e, di conseguenza, la concentrazione in percentuale di acqua. Dai rilievi in campo è stato possibile individuare le caratteristiche della parete fogliare quali altezza, spessore, superficie fogliare, area fogliare ed infine densità della chioma; quest’ultima è stata anche utilizzata per rapportare il contenuto polifenolico fogliare all’effettivo sviluppo della chioma. In relazione ai risultati, confrontando la vigna biologica alla vigna integrata, si può notare come gli andamenti della maturità tecnologica della bacca, del peso secco delle foglie e della caratterizzazione della chioma, fossero pressoché identici. Confrontando le diverse concentrazioni polifenoliche, si è potuto notare come il loro accumulo fosse in quantità lievemente superiore nei piccioli e nei lembi delle foglie della tesi integrata. Questo è in disaccordo con quanto riscontrato negli acini, dove il contenuto polifenolico era lievemente superiore nella tesi biologica. Infine, parlando dell’accumulo di antociani, si sono misurate concentrazioni superiori nella vigna integrata rispetto alla vigna biologica. La relazione con i dati ricavati in precedenza, sembra confermare quanto dimostrato nella presente sperimentazione.
Evoluzione stagionale dei polifenoli in bacche e foglie di Nebbiolo: comparazione tra gestione biologica ed integrata.
MARTINO, LORENZO
2021/2022
Abstract
Uno degli argomenti contemporanei più rilevanti in viticoltura è certamente il rapporto tra natura-uomo e l’impatto nell’utilizzo, non sempre opportuno, di prodotti di protezione della pianta. La maggior sensibilizzazione del mercato su argomenti quali inquinamento, cambiamento climatico e tutela dell’ecosistema hanno reso questo tema centrale nella valutazione dell’impatto dell'agricoltura sull’ambiente. In tal senso, la gestione biologica ed integrata del vigneto offrono opportunità in relazione alla riduzione dell’utilizzo dei prodotti chimici di sintesi. Entrambe le modalità di protezione del vigneto si pongono come obiettivo la maggiore sostenibilità ed il minor impatto sul territorio da parte dell’uomo. L’importante crescita nel mondo delle vigne condotte in biologico, secondo i dati dell’OIV (Organisation Internationale de la Vigne et du Vin, 2021) avvalora questa ipotesi. Nella presente tesi sperimentale, si sono messe a confronto le concentrazioni polifenoliche di foglie e bacche di viti provenienti da due differenti vigne, una condotta in biologico e l’altra in integrato, situate nel comune di Grinzane Cavour (CN); i vigneti erano costituiti da piante adulte, di età maggiore ai 25 anni. La finalità di questo studio è comprendere se, a seguito del ricorso alla conduzione integrata o a quella biologica, la vite possa modulare l’accumulo di determinate molecole endogene deputate alla difesa dagli stress (biotici) esterni. Le ricerche pubblicate sull’argomento sono limitate e per lo più riguardano la composizione polifenolica della bacca mentre oggi è noto che, ai fini della comprensione delle capacità di autodifesa della vite, è importante fare riferimento al patrimonio polifenolico fogliare. Per dare un senso di maggiore continuità nel tempo alla dissertazione, i risultati ottenuti sono stati confrontati con i dati dell’annata 2019, riportati nella tesi di laurea del collega Gerlando Natalello. Le analisi sugli acini hanno consentito di rilevare non solo i dati di maturità tecnologica ed il contenuto in polifenoli non antocianici, ma anche l’accumulo ed il profilo degli antociani. Per quanto concerne le foglie, si sono misurati gli acidi fenolici, i flavonoli e i flavan3-oli, il peso secco e, di conseguenza, la concentrazione in percentuale di acqua. Dai rilievi in campo è stato possibile individuare le caratteristiche della parete fogliare quali altezza, spessore, superficie fogliare, area fogliare ed infine densità della chioma; quest’ultima è stata anche utilizzata per rapportare il contenuto polifenolico fogliare all’effettivo sviluppo della chioma. In relazione ai risultati, confrontando la vigna biologica alla vigna integrata, si può notare come gli andamenti della maturità tecnologica della bacca, del peso secco delle foglie e della caratterizzazione della chioma, fossero pressoché identici. Confrontando le diverse concentrazioni polifenoliche, si è potuto notare come il loro accumulo fosse in quantità lievemente superiore nei piccioli e nei lembi delle foglie della tesi integrata. Questo è in disaccordo con quanto riscontrato negli acini, dove il contenuto polifenolico era lievemente superiore nella tesi biologica. Infine, parlando dell’accumulo di antociani, si sono misurate concentrazioni superiori nella vigna integrata rispetto alla vigna biologica. La relazione con i dati ricavati in precedenza, sembra confermare quanto dimostrato nella presente sperimentazione.File | Dimensione | Formato | |
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