Can the analysis of the results of some optometric tests assess symptoms caused by digital asthenopia? In 1958 was introduced a new concept of near vision distance: the Harmon Distance. That is the appropriate distance for reading or close work. The purpose of this study is to assess if this distance is consistent with real working distance used by people while reading a book or watching their smartphones. Some tests were performed on 49 subject (age, 32 ±16 years): measurement of the working distance (Re.Vi.P), Harmon Distance, Near Point of Convergence (NPC), Push-Up Amplitude, Interpupillary Distance (IP). Moreover, we proposed a questionnaire to participants to evaluate eye strain caused by daily use of digital devices. Accommodation and Convergence are engaged constantly when the eyes look at something near. So we measured NPC and Push Up Amplitude to find a link between working distance or symptoms. The data analysis reported that Harmon Distance is not correlated neither to the reading distance nor to the smartphone viewing distance. We search a relationship between working distance and type of ametropia, and, for example, we found that myopic subjects used to take their smartphone and book closer than hyperopic subjects.
L'analisi di alcuni parametri optometrici risulta pienamente efficace per andare a stimare la sintomatologia astenopica causata dall'utilizzo di dispositivi digitali? Nel 1958 venne introdotto un concetto nuovo di distanza di osservazione degli oggetti posti a distanza ravvicinata: la distanza di Harmon, intesa come la distanza che i soggetti dovrebbero rispettare nello svolgimento delle attività prossimali (lettura) per ridurre le problematiche visuo-posturali. Ci si è chiesti se, ad oggi, il valore di questa distanza avesse ancora una certa significatività nel definire la reale postura adottata mentre si legge o si utilizzano dispositivi mobili. Abbiamo sottoposto un campione di 49 soggetti (età 32 ± 16 anni) ai seguenti test: Riflesso Visuo-Posturale (Re.Vi.P), misurazione della Distanza di Harmon, Punto Prossimo di Convergenza (PPC), Punto Prossimo di Accomodazione (PPA), misurazione della Distanza Interpupillare (DI). Inoltre ai partecipanti è stato proposto un questionario per valutare l'affaticamento visivo indotto dall'utilizzo quotidiano di dispositivi mobili. Accomodazione e Convergenza vengono ampiamente sfruttate quando gli occhi focalizzano oggetti posti a distanze prossimali, quindi le misure di PPC e PPA sono importanti al fine di comprendere la relazione tra le loro variazioni e le distanze d'uso o i sintomi riportati dai soggetti. Dall'analisi statistica, la distanza di Harmon non risulta predittiva nè della distanza d'uso di dispositivi mobili nè della distanza di lettura. Abbiamo cercato di valutare il legame tra distanze d'uso e tipologia di ametropia, rilevando, ad esempio, che i soggetti miopi tengono sia lo smartphone che il testo da leggere a distanze più ravvicinate degli ipermetropi.
Test optometrici per l'Astenopia da dispositivi elettronici
GIOCONDO, SHAWNY
2018/2019
Abstract
L'analisi di alcuni parametri optometrici risulta pienamente efficace per andare a stimare la sintomatologia astenopica causata dall'utilizzo di dispositivi digitali? Nel 1958 venne introdotto un concetto nuovo di distanza di osservazione degli oggetti posti a distanza ravvicinata: la distanza di Harmon, intesa come la distanza che i soggetti dovrebbero rispettare nello svolgimento delle attività prossimali (lettura) per ridurre le problematiche visuo-posturali. Ci si è chiesti se, ad oggi, il valore di questa distanza avesse ancora una certa significatività nel definire la reale postura adottata mentre si legge o si utilizzano dispositivi mobili. Abbiamo sottoposto un campione di 49 soggetti (età 32 ± 16 anni) ai seguenti test: Riflesso Visuo-Posturale (Re.Vi.P), misurazione della Distanza di Harmon, Punto Prossimo di Convergenza (PPC), Punto Prossimo di Accomodazione (PPA), misurazione della Distanza Interpupillare (DI). Inoltre ai partecipanti è stato proposto un questionario per valutare l'affaticamento visivo indotto dall'utilizzo quotidiano di dispositivi mobili. Accomodazione e Convergenza vengono ampiamente sfruttate quando gli occhi focalizzano oggetti posti a distanze prossimali, quindi le misure di PPC e PPA sono importanti al fine di comprendere la relazione tra le loro variazioni e le distanze d'uso o i sintomi riportati dai soggetti. Dall'analisi statistica, la distanza di Harmon non risulta predittiva nè della distanza d'uso di dispositivi mobili nè della distanza di lettura. Abbiamo cercato di valutare il legame tra distanze d'uso e tipologia di ametropia, rilevando, ad esempio, che i soggetti miopi tengono sia lo smartphone che il testo da leggere a distanze più ravvicinate degli ipermetropi.File | Dimensione | Formato | |
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