The study conducted in this thesis analyses the capabilities of the Rorschach test (R-PAS) to detect subjects attempting to simulate schizophrenia in order to reap benefits. In particular, the objective of the study is to verify, through the analysis of the scores associated with the Rorschach test indices (R-PAS), whether it is possible to distinguish who responds honestly to the test from who tries to simulate schizophrenia instead. The problem of malingering is particularly relevant in forensic contexts in which the evaluators try to determine, also through the use of psychological tests, if a subject is mentally competent to stand trial, what degree of criminal responsibility can be attributed to him, or what type of treatment should be assigned to the judged persons. Although the use of specific validity indices of some self-report measures and the use of specific tools designed to detect possible malingering have shown some usefulness, evaluations of this type still have different limits and are subject to errors. This study therefore aims to provide an empirical and theoretical contribution to the research literature on malingering, focusing on the usefulness of the Rorschach test in assessing the credibility of symptoms. The examination of the empirical literature on the Rorschach's sensitivity to simulation highlights inconsistent results in determining reliable indicators of possible malingering. The most frequent result of the studies carried out is that simulators are more likely to elevate Dramatic Content scores, rather than other variables, such as those that measure psychosis. This study investigates whether the updated version of this content variable in R-PAS, CritCont%, can be used as a reliable indicator of mental illness simulation. Moreover, the presence of systematic and consistent differences between the control group and the experimental group in those scores relating to Thinking and Perception Composite (TP-Comp), Weighted Sum of Cognitive Codes (WSumCog) and FQ-% is investigated. Further investigations were carried out by measuring the correlations between the R-PAS scores and those of the IOP-29, and comparing the group of simulators of this study with a group of real schizophrenic patients, employed by Andrea Kiss (2019) in her research. The results of this study suggest that: a) the simulators are able to effectively manipulate the variables Pr, Pu, R, FQo%, DV1, DR1 and FAB1; b) the simulators are able to alter the scores of the variables EII-3, TP-Comp, WSumCog, SevCog, FQ-, WD-, CritCont%, AGC and MOR, as expected by schizophrenics, but they produce excessively high values compared to them; c) the simulators are not able to manipulate the variables Dd%, FQu%, P, DV2, PEC and CON; d) high scores for the variables W%, Bl, Sx, m, AGM, MAP and MAP / MAHP indicate a possible simulation; e) a low score on the variables F%, IntCont, C, YTVC ', CBlend, C' and PER indicates a possible simulation. Therefore, the Rorschach test (R-PAS) seems to be a tool capable of effectively differentiating simulators from honest subjects. This research supports the use of the Rorschach test (R-PAS) in forensic assessments related to the credibility of symptoms.
Lo studio condotto in questa tesi analizza le capacità del test di Rorschach (R-PAS) di rilevare i soggetti che tentano di simulare la schizofrenia allo scopo di trarne vantaggi. In particolare, l'obiettivo dello studio è verificare, attraverso l'analisi dei punteggi associati agli indici del test di Rorschach (R-PAS), se sia possibile distinguere chi risponde onestamente al test e chi invece tenta di simulare la schizofrenia. Il problema del malingering è particolarmente rilevante nei contesti forensi nei quali i valutatori cercano di determinare, anche attraverso l'utilizzo di test psicologici, se un soggetto presenta una condizione mentale tale da poter sostenere un processo, quale grado di responsabilità penale può essergli attribuita, o quale tipo di trattamento debba essere assegnato alle persone giudicate. Anche se l'utilizzo di indici di validità specifici di alcune misure self-report e l'impiego di strumenti specifici progettati per rilevare il possibile malingering hanno dimostrato una certa utilità, le valutazioni di questo tipo presentano ancora diversi limiti e sono soggette ad errori. Questo studio, quindi, ha l'intento di fornire un contributo empirico e teorico alla letteratura di ricerca sul malingering, concentrandosi sull'utilità del test di Rorschach nella valutazione della credibilità dei sintomi. L'esame della letteratura empirica sulla sensibilità del Rorschach alla simulazione evidenzia risultati incoerenti nel determinare degli indicatori affidabili di possibile malingering. Il risultato più frequente degli studi effettuati è che i simulatori hanno maggiori probabilità di falsificare i punteggi di Contenuto Drammatico, piuttosto che altre variabili, come quelle che misurano la psicosi. In questo studio viene indagato se la versione aggiornata nell'R-PAS di questa variabile di contenuto, CritCont%, può essere utilizzata come indicatore affidabile della simulazione di malattia mentale. Inoltre viene indagata la presenza di differenze sistematiche e consistenti tra il gruppo di controllo e il gruppo sperimentale in quei punteggi relativi a Punteggio Composito di Pensiero e Percezione (TP-Comp), Somma Ponderata delle Codifiche Cognitive (WSumCog) e FQ-%. Ulteriori indagini sono state effettuate misurando le correlazioni tra i punteggi R-PAS e quelli dell'IOP-29, e confrontando il gruppo dei simulatori di questo studio con un gruppo di pazienti schizofrenici reali, utilizzato da Andrea Kiss (2019) nella sua ricerca. Dall'analisi dei risultati di questo studio possiamo affermare che: a) i simulatori sono in grado di manipolare in modo efficace le variabili Pr, Pu, R, FQo%, DV1, DR1 e FAB1; b) i simulatori riescono ad alterare i punteggi delle variabili EII-3, TP-Comp, WSumCog, SevCog, FQ-, WD-, CritCont%, AGC e MOR, come atteso dagli schizofrenici, ma producono valori esageratamente elevati rispetto a loro; c) i simulatori non sono in grado di manipolare le variabili Dd%, FQu%, P, DV2, PEC e CON; d) punteggi elevati alle variabili W%, Bl, Sx, m, AGM, MAP e MAP / MAHP segnalano una possibile simulazione; e) un basso punteggio alle variabili F%, IntCont, C, YTVC', CBlend, C' e PER segnala una possibile simulazione. Il test di Rorschach (R-PAS) sembra essere quindi uno strumento capace di differenziare efficacemente i simulatori dai soggetti onesti. Questa ricerca supporta l'utilizzo del test di Rorschach (R-PAS) nelle valutazioni forensi inerenti alla credibilità dei sintomi.
Il test di Rorschach nella valutazione della simulazione di schizofrenia
ROMANO, VALERIO
2018/2019
Abstract
Lo studio condotto in questa tesi analizza le capacità del test di Rorschach (R-PAS) di rilevare i soggetti che tentano di simulare la schizofrenia allo scopo di trarne vantaggi. In particolare, l'obiettivo dello studio è verificare, attraverso l'analisi dei punteggi associati agli indici del test di Rorschach (R-PAS), se sia possibile distinguere chi risponde onestamente al test e chi invece tenta di simulare la schizofrenia. Il problema del malingering è particolarmente rilevante nei contesti forensi nei quali i valutatori cercano di determinare, anche attraverso l'utilizzo di test psicologici, se un soggetto presenta una condizione mentale tale da poter sostenere un processo, quale grado di responsabilità penale può essergli attribuita, o quale tipo di trattamento debba essere assegnato alle persone giudicate. Anche se l'utilizzo di indici di validità specifici di alcune misure self-report e l'impiego di strumenti specifici progettati per rilevare il possibile malingering hanno dimostrato una certa utilità, le valutazioni di questo tipo presentano ancora diversi limiti e sono soggette ad errori. Questo studio, quindi, ha l'intento di fornire un contributo empirico e teorico alla letteratura di ricerca sul malingering, concentrandosi sull'utilità del test di Rorschach nella valutazione della credibilità dei sintomi. L'esame della letteratura empirica sulla sensibilità del Rorschach alla simulazione evidenzia risultati incoerenti nel determinare degli indicatori affidabili di possibile malingering. Il risultato più frequente degli studi effettuati è che i simulatori hanno maggiori probabilità di falsificare i punteggi di Contenuto Drammatico, piuttosto che altre variabili, come quelle che misurano la psicosi. In questo studio viene indagato se la versione aggiornata nell'R-PAS di questa variabile di contenuto, CritCont%, può essere utilizzata come indicatore affidabile della simulazione di malattia mentale. Inoltre viene indagata la presenza di differenze sistematiche e consistenti tra il gruppo di controllo e il gruppo sperimentale in quei punteggi relativi a Punteggio Composito di Pensiero e Percezione (TP-Comp), Somma Ponderata delle Codifiche Cognitive (WSumCog) e FQ-%. Ulteriori indagini sono state effettuate misurando le correlazioni tra i punteggi R-PAS e quelli dell'IOP-29, e confrontando il gruppo dei simulatori di questo studio con un gruppo di pazienti schizofrenici reali, utilizzato da Andrea Kiss (2019) nella sua ricerca. Dall'analisi dei risultati di questo studio possiamo affermare che: a) i simulatori sono in grado di manipolare in modo efficace le variabili Pr, Pu, R, FQo%, DV1, DR1 e FAB1; b) i simulatori riescono ad alterare i punteggi delle variabili EII-3, TP-Comp, WSumCog, SevCog, FQ-, WD-, CritCont%, AGC e MOR, come atteso dagli schizofrenici, ma producono valori esageratamente elevati rispetto a loro; c) i simulatori non sono in grado di manipolare le variabili Dd%, FQu%, P, DV2, PEC e CON; d) punteggi elevati alle variabili W%, Bl, Sx, m, AGM, MAP e MAP / MAHP segnalano una possibile simulazione; e) un basso punteggio alle variabili F%, IntCont, C, YTVC', CBlend, C' e PER segnala una possibile simulazione. Il test di Rorschach (R-PAS) sembra essere quindi uno strumento capace di differenziare efficacemente i simulatori dai soggetti onesti. Questa ricerca supporta l'utilizzo del test di Rorschach (R-PAS) nelle valutazioni forensi inerenti alla credibilità dei sintomi.File | Dimensione | Formato | |
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