Lo scopo di questa relazione finale è quello di presentare la viticoltura biodinamica, spiegandone nella prima parte la storia e le principali pratiche agricole, mentre nella seconda parte sono stati riportati i risultati di studi che hanno valutato e effettuato una ricerca sugli effetti che il metodo biodinamico può apportare al terreno del vigneto, alle piante di vite e al vino. L’agricoltura biodinamica è un metodo di agricoltura che sposa i princìpi dell’agricoltura biologica, come il rifiuto dell’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti di origine chimica, ma si distingue da questa per l’uso dei preparati biodinamici in vigneto, a base di prodotti naturali come erbe e minerali, e la consultazione del calendario lunare per le lavorazioni in campo. Il fondatore del metodo biodinamico è Rudolf Steiner, filosofo ideatore dell’antroposofia, dottrina su cui si basa il metodo. Al giorno d’oggi l’associazione a cui i viticoltori biodinamici fanno riferimento si chiama Demeter, e si occupa di dettare le norme sia per la gestione del vigneto che per la vinificazione. Tra le principali pratiche agricole che contraddistinguono la viticoltura biodinamica troviamo l’applicazione dei preparati biodinamici, distinti in preparati da cumulo e da spruzzo, che secondo il manuale pratico di agricoltura biodinamica di Masson, contribuiscono al miglioramento delle condizioni del suolo e delle piante. Sono inoltre state descritte altre pratiche agricole tipiche del metodo biodinamico, come i sovesci e la descrizione e gli effetti degli estratti vegetali. Nella seconda parte della relazione è stata descritta la ricerca di articoli scientifici che permettessero di conoscere gli effetti del metodo sul suolo. Uno studio analizzato ha mostrato cambiamenti nelle caratteristiche fisiche di un vigneto biodinamico rispetto ad uno biologico, come una maggiore penetrazione delle radici e una fertilità più omogenea e una colorazione più uniforme degli orizzonti, ma questa tesi non è stata confermata da altri studi. Anche l’attività microbica del terreno è stato un parametro preso in considerazione, in quanto degli studi hanno registrato un suo aumento in vigneti gestiti con il metodo biodinamico rispetto a vigneti condotti con metodo biologico, ma anche questo parametro non può essere considerato certo perché non è sempre stato confermato dagli articoli citati. Neppure a riguardo degli effetti del metodo biodinamico sulla pianta di vite sono state riscontrate differenze rispetto a piante di vite condotte in biologico. Alcuni studi hanno riscontrato un aumento di zuccheri e di antociani liberi e dell’indice di Ravaz. Più importanti sono state le differenze nel confronto con piante di vite provenienti da viticoltura convenzionale, ma comunque i dati analizzati rientravano nei valori standard ottimali. Anche l’incidenza delle malattie ha avuto risultati contrastanti in più studi, lasciando incerta l’influenza del metodo biodinamico su questo aspetto. Il vino vinificato seguendo gli standard di vinificazione biodinamici, ha mostrato risultati inferiori rispetto al vino biologico per molti parametri analizzati, come titolo alcolometrico, acidità volatile e densità colorante. Quest’ultima è stata notata anche durante analisi sensoriali, che non hanno però penalizzato il vino biodinamico quando assaggiato da un panel di assaggiatori, in confronto allo stesso vino vinificato secondo metodi biologici e convenzionali. Gli effetti del metodo biodinamico in viticoltura rimangono comunque ancora incerti e saranno necessari ulteriori studi a riguardo.

Il metodo biodinamico in viticoltura

SALMERI, ELENA
2021/2022

Abstract

Lo scopo di questa relazione finale è quello di presentare la viticoltura biodinamica, spiegandone nella prima parte la storia e le principali pratiche agricole, mentre nella seconda parte sono stati riportati i risultati di studi che hanno valutato e effettuato una ricerca sugli effetti che il metodo biodinamico può apportare al terreno del vigneto, alle piante di vite e al vino. L’agricoltura biodinamica è un metodo di agricoltura che sposa i princìpi dell’agricoltura biologica, come il rifiuto dell’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti di origine chimica, ma si distingue da questa per l’uso dei preparati biodinamici in vigneto, a base di prodotti naturali come erbe e minerali, e la consultazione del calendario lunare per le lavorazioni in campo. Il fondatore del metodo biodinamico è Rudolf Steiner, filosofo ideatore dell’antroposofia, dottrina su cui si basa il metodo. Al giorno d’oggi l’associazione a cui i viticoltori biodinamici fanno riferimento si chiama Demeter, e si occupa di dettare le norme sia per la gestione del vigneto che per la vinificazione. Tra le principali pratiche agricole che contraddistinguono la viticoltura biodinamica troviamo l’applicazione dei preparati biodinamici, distinti in preparati da cumulo e da spruzzo, che secondo il manuale pratico di agricoltura biodinamica di Masson, contribuiscono al miglioramento delle condizioni del suolo e delle piante. Sono inoltre state descritte altre pratiche agricole tipiche del metodo biodinamico, come i sovesci e la descrizione e gli effetti degli estratti vegetali. Nella seconda parte della relazione è stata descritta la ricerca di articoli scientifici che permettessero di conoscere gli effetti del metodo sul suolo. Uno studio analizzato ha mostrato cambiamenti nelle caratteristiche fisiche di un vigneto biodinamico rispetto ad uno biologico, come una maggiore penetrazione delle radici e una fertilità più omogenea e una colorazione più uniforme degli orizzonti, ma questa tesi non è stata confermata da altri studi. Anche l’attività microbica del terreno è stato un parametro preso in considerazione, in quanto degli studi hanno registrato un suo aumento in vigneti gestiti con il metodo biodinamico rispetto a vigneti condotti con metodo biologico, ma anche questo parametro non può essere considerato certo perché non è sempre stato confermato dagli articoli citati. Neppure a riguardo degli effetti del metodo biodinamico sulla pianta di vite sono state riscontrate differenze rispetto a piante di vite condotte in biologico. Alcuni studi hanno riscontrato un aumento di zuccheri e di antociani liberi e dell’indice di Ravaz. Più importanti sono state le differenze nel confronto con piante di vite provenienti da viticoltura convenzionale, ma comunque i dati analizzati rientravano nei valori standard ottimali. Anche l’incidenza delle malattie ha avuto risultati contrastanti in più studi, lasciando incerta l’influenza del metodo biodinamico su questo aspetto. Il vino vinificato seguendo gli standard di vinificazione biodinamici, ha mostrato risultati inferiori rispetto al vino biologico per molti parametri analizzati, come titolo alcolometrico, acidità volatile e densità colorante. Quest’ultima è stata notata anche durante analisi sensoriali, che non hanno però penalizzato il vino biodinamico quando assaggiato da un panel di assaggiatori, in confronto allo stesso vino vinificato secondo metodi biologici e convenzionali. Gli effetti del metodo biodinamico in viticoltura rimangono comunque ancora incerti e saranno necessari ulteriori studi a riguardo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/103496