Restauro di un'opera in gesso frammentata e ridipinta di Salvatore Saponaro: pulitura, ricomposizione e nuova struttura per l'esposizione

The thesis was focused on conserving the gypsum statue Vergine Addolorata realized by Salvatore Saponaro, a high relief of 2,00 meters hight that has been the model for a bronze statue that is exposed in the Chiesa Parrocchiale di Seregno (MB), Italy. The first part of the study was focus on the studying the historical and artistic background in which this piece of art was created, with a detailed study of the author and his cultural context. The statue is a high relief obtained from a clay model, obtained through more gypsum castings, one of them reinforced with vegetable material. The statue was ensured at two wooden elements through some gypsum bridges located on the back at a non-regular distance. These wooden elements guaranteed solidity and were used to hang up the statue. At the moment of the arrival at the restoration laboratories, the statue had a series of conservative issues. The art piece was in a fragmentary state and was characterized by a lot of fractures throughout the statue, the majority of them with slipping of planes. Moreover, on the surface there were three different layers of coatings, that modified the color and the morphology of the statue and that covered the tool marks. Lastly, the fact that bridges that linked the statue to the wooden element had collapsed made it impossible for the statue to be put in vertical and, so, exposed. A lot of scientific analysis have been carried on in order to understand which materials were applied on the piece of art. During this study there has been an initial phase of research of materials and conservation methodologies, that flew into the restoration work. Thanks to this, an art piece that was deeply compromised in his materic and esthetic integrity has been recomposed and newly valorized. To remove the varnishes there a experimentation has been conducted, initially on samples and then on the art work, testing both the solvent methodology and lasers. Moreover, new elements in composite materials to be applied on the back of the statue in order to guarantee solidity have been tested. Lastly, new support to be glued on the back in order to re-create the connection between the piece of art and the wooden elements have been studied.

Questo studio di tesi ha previsto il restauro conservativo dell’opera in gesso Vergine Addolorata di Salvatore Saponaro, un altorilievo con un’altezza pari a 2 metri utilizzato come modello per la realizzazione di una statua in bronzo attualmente esposta presso la Chiesa Parrocchiale di Seregno. La fase preliminare dell’intervento è stata dedicata all’inquadramento storico-artistico del manufatto, con approfondimenti relativi all’autore e al suo ruolo all’interno del contesto culturale di provenienza. L’opera oggetto di studio di tesi è un alto rilievo in gesso, copiato a partire da un modello in argilla, e ottenuto attraverso più colate di gesso, di cui quella centrale caricata con del materiale vegetale. La statua era collegata a due listelli lignei di recupero tramite dei ponti di gesso armato con del materiale vegetale disposti lungo l’asse longitudinale a intervalli non regolari Gli elementi lignei servivano a garantire solidità alla struttura e venivano utilizzati per il posizionamento in verticale dell’opera e, in seguito, per appenderla. Sono state definite le problematiche conservative principali del manufatto oggetto di studio di tesi. Lo stato frammentato dell’opera e l’importante rete di fessurazioni che la attraversavano ne minivano l’integrità, la presenza di finiture sovrammesse andavano a comprometterne il valore estetico e, infine, la rottura dei collegamenti con i suoi listelli in legno impedivano il posizionamento in verticale dell’opera e quindi la sua futura esposizione. Un’importante analisi diagnostica ha permesso di comprendere meglio i materiali presenti sul manufatto. Questo studio di tesi ha quindi previsto una fase preliminare di ricerca dei materiali e di metodologia di intervento di restauro più idonee, confluite poi nell’intervento di restauro che ha visto il risanamento di tutte le problematiche conservative. Per la rimozione degli strati sovrammessi è stata effettuata un’apposita sperimentazione, dapprima su provini e in un secondo tempo sulla superficie originale, con metodi di pulitura a solvente e con la strumentazione laser. Sono stati testati poi nuovi elementi in materiali compositi da applicare sul retro dell’opera per garantire la solidità del sistema. Un ulteriore tema approfondito è quello dei nuovi supporti da applicare sul retro per ripristinare il collegamento tra l’opera e i suoi listelli.