Intorno alla fine degli anni ‘80, al tempo in cui i prodotti di sintesi stanno prendendo il sopravvento, emerge il movimento dei cosiddetti vini “naturali”, promuovendo tecniche agricole a basso impatto e prodotti caratterizzati da fermentazioni spontanee. Nella seconda decade del nuovo millennio, il Sindacato Francese per la Difesa dei Vini Naturali vara il suo personale manifesto contenente le regole di produzione ed un relativo logo; tuttavia, l’Unione Europea si esprime contraria al termine “naturale” a causa di un’apparente natura fuorviante nei confronti dei consumatori di vino convenzionale. Nonostante anni di accesi dibattiti, questo stile enologico, così come i prodotti che ne derivano, manca di effettiva regolamentazione e riconoscimento. Ciononostante, il vino “naturale” ha subito una crescita costante in termini di produzione e consumo. Da ciò nasce il bisogno di focalizzarsi su questo mercato di nicchia in continua espansione, indagando in prima istanza la percezione da parte dei consumatori, al fine di ottenere una regolamentazione standardizzata e approvata a livello internazionale, in grado di proteggere tutte le parti interessate (produttori e consumatori di vino convenzionale, biologico, biodinamico e “naturale”). Il seguente elaborato si fonda sull’analisi della conoscenza e consapevolezza dei consumatori in merito alle scelte di acquisto e consumo di vino, delle certificazioni presenti in etichetta e dei termini relativi alle varie categorie di prodotti che dominano il mondo enologico, comprendendone la sensibilità ponendo l’attenzione sul tema scottante dei vini “naturali”. Un’attenta interpretazione dei dati raccolti aiuterà i produttori di vino “naturale”, così come i relativi acquirenti e appassionati, a trovare uno spazio sicuro in cui lavorare, bere e riconoscersi in modo certificato e universalmente riconosciuto. Lo sviluppo di una terminologia innovativa atta a descrivere questo genere di vino e vinificazione costituirà un corollario della ricerca. Il questionario da cui trae le basi l’intero studio, redatto nel 2022 e presentato al Congresso di Digione dell’OIV (gruppo ECOMAR) il 13 maggio scorso, si compone di 29 domande divise in tre sezioni: la prima relativa a quesiti di natura generale, quali sesso, età, nazionalità, interesse e budget di spesa, la seconda riguardante 11 loghi più o meno strettamente legati al mondo del vino, in particolare quello definito “naturale” e, infine, una singola domanda in riferimento alla problematica del termine “naturale” e a come – eventualmente – sostituirlo o modificarlo per mezzo di 8 descrittori suggeriti e un campo libero. Il metodo di diffusione del questionario è avvenuto per la maggior parte tramite social media o passaparola, nonostante siano stati sfruttati anche diversi canali messi a disposizione dalla stessa Università di Scienze Viticole Enologiche. L'elaborazione e il commento dei grafici a torta ottenuti grazie a Google Forms e l'interpretazione dei valori di significatività relativi alla correlazione di sette variabili (ricavati dal test del Chi-quadrato) completano la ricerca nell'ottica di un'eventuale pubblicazione e di un'ulteriore presentazione dei risultati al prossimo Congresso dell'OIV.

In the late eighties, at the time when synthetic chemicals were taking over, the so- called “natural wines” movement arose, promoting low intervention agriculture and products characterized by spontaneous fermentations. During the second decade of the new millennium, the French Syndicat de défense des vins nature’l launches its own winemaking chart and logo, whilst a couple of years later the EU rules against the term “natural” because of a seeming misleading nature of the claim towards consumers and conventional wine types. Despite years of heated debates, this wine style - as well as its derived products, still lacks proper regulation and recognition. Besides that, "natural wine" has experienced a constant growth in production and consumption, hence the need to focus on this ever-expanding niche sector in terms of consumers’ perception, to achieve a certified regulation, standardized and approved at an international level that safeguards all interested parties (conventional, organic and biodynamic wine producers). As a starting point, a survey drafted in 2022 intends to analyze consumers’ knowledge and awareness towards wine purchase and consumption, along with oenological certifications’ understanding and sensitivity regarding the talking point of “natural” wines. The development of a new terminology suitable for describing this wine category constitutes a corollary of the research, together with a list of steps defining a “natural” winemaking practice, following the French decalogue of Vin méthode nature. A deep interpretation of the results of the survey, collected thanks to a wide sample of international participants, will eventually help “natural” wine producers and consumers find a safe space to work, drink and recognize themselves under a universally acknowledged point of view.

I vini "naturali" e i loro loghi corrispondenti: un sondaggio a livello internazionale sulla consapevolezza dei consumatori

TORTONESE, VALENTINA
2021/2022

Abstract

In the late eighties, at the time when synthetic chemicals were taking over, the so- called “natural wines” movement arose, promoting low intervention agriculture and products characterized by spontaneous fermentations. During the second decade of the new millennium, the French Syndicat de défense des vins nature’l launches its own winemaking chart and logo, whilst a couple of years later the EU rules against the term “natural” because of a seeming misleading nature of the claim towards consumers and conventional wine types. Despite years of heated debates, this wine style - as well as its derived products, still lacks proper regulation and recognition. Besides that, "natural wine" has experienced a constant growth in production and consumption, hence the need to focus on this ever-expanding niche sector in terms of consumers’ perception, to achieve a certified regulation, standardized and approved at an international level that safeguards all interested parties (conventional, organic and biodynamic wine producers). As a starting point, a survey drafted in 2022 intends to analyze consumers’ knowledge and awareness towards wine purchase and consumption, along with oenological certifications’ understanding and sensitivity regarding the talking point of “natural” wines. The development of a new terminology suitable for describing this wine category constitutes a corollary of the research, together with a list of steps defining a “natural” winemaking practice, following the French decalogue of Vin méthode nature. A deep interpretation of the results of the survey, collected thanks to a wide sample of international participants, will eventually help “natural” wine producers and consumers find a safe space to work, drink and recognize themselves under a universally acknowledged point of view.
ENG
Intorno alla fine degli anni ‘80, al tempo in cui i prodotti di sintesi stanno prendendo il sopravvento, emerge il movimento dei cosiddetti vini “naturali”, promuovendo tecniche agricole a basso impatto e prodotti caratterizzati da fermentazioni spontanee. Nella seconda decade del nuovo millennio, il Sindacato Francese per la Difesa dei Vini Naturali vara il suo personale manifesto contenente le regole di produzione ed un relativo logo; tuttavia, l’Unione Europea si esprime contraria al termine “naturale” a causa di un’apparente natura fuorviante nei confronti dei consumatori di vino convenzionale. Nonostante anni di accesi dibattiti, questo stile enologico, così come i prodotti che ne derivano, manca di effettiva regolamentazione e riconoscimento. Ciononostante, il vino “naturale” ha subito una crescita costante in termini di produzione e consumo. Da ciò nasce il bisogno di focalizzarsi su questo mercato di nicchia in continua espansione, indagando in prima istanza la percezione da parte dei consumatori, al fine di ottenere una regolamentazione standardizzata e approvata a livello internazionale, in grado di proteggere tutte le parti interessate (produttori e consumatori di vino convenzionale, biologico, biodinamico e “naturale”). Il seguente elaborato si fonda sull’analisi della conoscenza e consapevolezza dei consumatori in merito alle scelte di acquisto e consumo di vino, delle certificazioni presenti in etichetta e dei termini relativi alle varie categorie di prodotti che dominano il mondo enologico, comprendendone la sensibilità ponendo l’attenzione sul tema scottante dei vini “naturali”. Un’attenta interpretazione dei dati raccolti aiuterà i produttori di vino “naturale”, così come i relativi acquirenti e appassionati, a trovare uno spazio sicuro in cui lavorare, bere e riconoscersi in modo certificato e universalmente riconosciuto. Lo sviluppo di una terminologia innovativa atta a descrivere questo genere di vino e vinificazione costituirà un corollario della ricerca. Il questionario da cui trae le basi l’intero studio, redatto nel 2022 e presentato al Congresso di Digione dell’OIV (gruppo ECOMAR) il 13 maggio scorso, si compone di 29 domande divise in tre sezioni: la prima relativa a quesiti di natura generale, quali sesso, età, nazionalità, interesse e budget di spesa, la seconda riguardante 11 loghi più o meno strettamente legati al mondo del vino, in particolare quello definito “naturale” e, infine, una singola domanda in riferimento alla problematica del termine “naturale” e a come – eventualmente – sostituirlo o modificarlo per mezzo di 8 descrittori suggeriti e un campo libero. Il metodo di diffusione del questionario è avvenuto per la maggior parte tramite social media o passaparola, nonostante siano stati sfruttati anche diversi canali messi a disposizione dalla stessa Università di Scienze Viticole Enologiche. L'elaborazione e il commento dei grafici a torta ottenuti grazie a Google Forms e l'interpretazione dei valori di significatività relativi alla correlazione di sette variabili (ricavati dal test del Chi-quadrato) completano la ricerca nell'ottica di un'eventuale pubblicazione e di un'ulteriore presentazione dei risultati al prossimo Congresso dell'OIV.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/103475