Objective: Acute kidney injury (AKI) is a frequent and severe complication associated with abdominal aortic aneurysms (AAA) repair. The aim of this study was to evaluate the incidence and risk factors of AKI after open and endovascular abdominal aortic aneurysm repair according to the Aneurysm Renal Injury Score classification (ARISe). We then examined kidney function over time. Finally we analyzed short and long-term mortality comparing the two surgical techniques. Methods: We retrospectively evaluated 193 patients undergoing elective open aortic repair (OPEN; n=94) or endovascular repair (n=99) for aortic aneurysm. AKI was diagnosed according to the ARISe criteria. All data regarding preoperative and postoperative serum creatinine concentrations and postoperative outcomes were assessed. Univariate and multivariate logistic regression models investigated the association between AKI and different risk factors and complications. Mortality were investigated using Kaplan-Meier analysis and log-rank test. Results: The incidence of AKI was higher after OPEN (12% vs 5%; P = .09). Half of the patients (50%) who experienced AKI were restored to preoperative function at discharge (54% vs 40% in the OPEN and the EVAR groups respectively; P = .60). Preoperative serum creatinine concentration was significantly higher (1 vs 1,5 mg/dl P < .001) and eGFR was significantly lower in those patients who further developed AKI. At the multivariate analysis, AKI was significantly associated with OPEN (OR, 4,82; 95%CI, 1,26-24,32; P = .03) and eGFR <60 ml/min (OR, 8,30; 95%CI 2,30-35,11; P < .001). After 18 months of follow up we noticed an increased mortality in EVAR patients, this seems to be related to old age (OR, 1,07; 95%CI, 1,00-1,16; P = .04) and CKD (OR, 2,40; 95%CI, 0,89-6,45; P= .08). Conclusions: AKI is a common but reversible complication. Decreased preoperative renal function and OPEN repair were independent risk factors for postoperative AKI in all 193 patients. There is a urgent need of a common classification for AKI after aortic surgery. New diagnostic markers for AKI should be evaluated in large scale studies to assess their reliability.

Scopo dello studio: L’insufficienza renale acuta (AKI) è una complicanza frequente e grave associata alla chirurgia correttiva degli aneurismi dell'aorta addominale (AAA). Lo scopo di questo studio è quello di valutare l'incidenza ed i fattori di rischio per lo sviluppo di AKI in seguito ad intervento OPEN o EVAR di AAA. Abbiamo inoltre esaminato l’andamento della funzionalità renale e la mortalità a breve e medio termine dell’insieme del campione studiato, mettendo a confronto le due tecniche chirurgiche impiegate. Materiali e metodi: Abbiamo valutato retrospettivamente 193 pazienti sottoposti ad intervento di AAA in elezione, sia OPEN (n = 94) che EVAR (n = 99) per AAA. L'AKI è stata diagnosticata secondo i criteri stabiliti dalla classificazione ARISe (the Aneurysm Renal Injury Score). Sono stati presi in esame i dati relativi alla funzionalità renale pre- e post-opratoria tramite l’analisi della creatinina sierica (SCr) e della velocità di filtrazione glomerulare (eGFR). Tramite modelli di regressione logistica univariata e multivariata è stato possibile analizzare l'associazione tra AKI e diversi potenziali fattori di rischio. Abbiamo inoltre condotto un follow-up a 36 mesi che ci ha permesso di studiare l’andamento nel tempo della funzionalità renale e della mortalità. Per l’analisi di quest’ultima abbiamo utilizzato le curve di Kaplan-Meier e test log-rank. Risultati: L'incidenza postoperatoria di AKI è maggiore nei pazienti sottoposti a tecnica chirurgica OPEN rispetto a quelli andati incontro a correzione EVAR (12% vs 5%; P = .09). La maggior parte dei pazienti EVAR AKI+ sviluppa un grado di AKI più severo rispetto al sottogruppo OPEN AKI+; rispettivamente: 36% degli EVAR AKI+ si trova in stadio 4 di AKI secondo la classificazione ARISe, con necessità di trattamento renale sostitutivo temporaneo vs 40% degli OPEN AKI+ si trova in stadio 1. Alla dimissione, la metà dei pazienti (50%) AKI+ ha recuperato una funzione renale pari a quella preoperatoria (54% vs 40% nei gruppi OPEN AKI+ ed EVAR AKI+ rispettivamente; P = .60). Nella popolazione AKI+ la concentrazione di SCr preoperatoria è significativamente più alta (1 vs 1,5 mg/dl P <.001) e il eGFR è significativamente più basso rispetto alla popolazione AKI- in entrambi i gruppi. Abbiamo evidenziato tramite curve ROC un cutoff rispettivamente di 1,2 mg/dl (SCr) e 60 ml/min (eGFR) oltre il quale i pazienti hanno maggiore probabilità di andare incontro a sviluppo di AKI. All'analisi multivariata, risultano essere associati all’AKI in maniera statisticamente significativa la tecnica chirurgica OPEN (OR, 4,82; IC al 95%, 1,26-24,32; P = .03) e un eGFR <60 ml/min (OR, 8,30; 95 % CI 2,30-35,11; P <.001). La mortalità perioprocedurale della totalità dei pazienti è quasi nulla (1%). Al follow up notiamo che l’andamento della funzionalità renale rimane globalmente stabile e, per quanto riguarda la mortalità, riscontriamo a partire dal 18° mese, un aumento della stessa all’interno del sottogruppo EVAR. All’analisi multivariata questo sembra essere correlato con l’età (OR, 1,07; 95%CI, 1,00-1,16; P = .04) e l’IRC (OR, 2,40; 95%CI, 0,89-6,45; P= .08) Conclusione: In seguito ad intervento di AAA, l'AKI è una complicanza comune ma reversibile. La tecnica chirurgica OPEN ed un eGFR preoperatorio <60 ml/min sono dei fattori di rischio indipendenti per lo sviluppo postoperatorio di tale complicanza. C'è urgente bisogno di una classificazione universale per la definizione di AKI così come dello sviluppo di un ampio studio randomizzato che valuti un insieme di misure per prevenire o modificare i fattori di rischio identificati, in modo da ridurre il tasso di AKI dopo riparazione di AAA.

DISFUNZIONE RENALE NELLA CHIRURGIA OPEN ED ENDOVASCOLARE DELL'AORTA ADDOMINALE

BRETTO, ELISABETTA ALESSANDRA
2019/2020

Abstract

Scopo dello studio: L’insufficienza renale acuta (AKI) è una complicanza frequente e grave associata alla chirurgia correttiva degli aneurismi dell'aorta addominale (AAA). Lo scopo di questo studio è quello di valutare l'incidenza ed i fattori di rischio per lo sviluppo di AKI in seguito ad intervento OPEN o EVAR di AAA. Abbiamo inoltre esaminato l’andamento della funzionalità renale e la mortalità a breve e medio termine dell’insieme del campione studiato, mettendo a confronto le due tecniche chirurgiche impiegate. Materiali e metodi: Abbiamo valutato retrospettivamente 193 pazienti sottoposti ad intervento di AAA in elezione, sia OPEN (n = 94) che EVAR (n = 99) per AAA. L'AKI è stata diagnosticata secondo i criteri stabiliti dalla classificazione ARISe (the Aneurysm Renal Injury Score). Sono stati presi in esame i dati relativi alla funzionalità renale pre- e post-opratoria tramite l’analisi della creatinina sierica (SCr) e della velocità di filtrazione glomerulare (eGFR). Tramite modelli di regressione logistica univariata e multivariata è stato possibile analizzare l'associazione tra AKI e diversi potenziali fattori di rischio. Abbiamo inoltre condotto un follow-up a 36 mesi che ci ha permesso di studiare l’andamento nel tempo della funzionalità renale e della mortalità. Per l’analisi di quest’ultima abbiamo utilizzato le curve di Kaplan-Meier e test log-rank. Risultati: L'incidenza postoperatoria di AKI è maggiore nei pazienti sottoposti a tecnica chirurgica OPEN rispetto a quelli andati incontro a correzione EVAR (12% vs 5%; P = .09). La maggior parte dei pazienti EVAR AKI+ sviluppa un grado di AKI più severo rispetto al sottogruppo OPEN AKI+; rispettivamente: 36% degli EVAR AKI+ si trova in stadio 4 di AKI secondo la classificazione ARISe, con necessità di trattamento renale sostitutivo temporaneo vs 40% degli OPEN AKI+ si trova in stadio 1. Alla dimissione, la metà dei pazienti (50%) AKI+ ha recuperato una funzione renale pari a quella preoperatoria (54% vs 40% nei gruppi OPEN AKI+ ed EVAR AKI+ rispettivamente; P = .60). Nella popolazione AKI+ la concentrazione di SCr preoperatoria è significativamente più alta (1 vs 1,5 mg/dl P <.001) e il eGFR è significativamente più basso rispetto alla popolazione AKI- in entrambi i gruppi. Abbiamo evidenziato tramite curve ROC un cutoff rispettivamente di 1,2 mg/dl (SCr) e 60 ml/min (eGFR) oltre il quale i pazienti hanno maggiore probabilità di andare incontro a sviluppo di AKI. All'analisi multivariata, risultano essere associati all’AKI in maniera statisticamente significativa la tecnica chirurgica OPEN (OR, 4,82; IC al 95%, 1,26-24,32; P = .03) e un eGFR <60 ml/min (OR, 8,30; 95 % CI 2,30-35,11; P <.001). La mortalità perioprocedurale della totalità dei pazienti è quasi nulla (1%). Al follow up notiamo che l’andamento della funzionalità renale rimane globalmente stabile e, per quanto riguarda la mortalità, riscontriamo a partire dal 18° mese, un aumento della stessa all’interno del sottogruppo EVAR. All’analisi multivariata questo sembra essere correlato con l’età (OR, 1,07; 95%CI, 1,00-1,16; P = .04) e l’IRC (OR, 2,40; 95%CI, 0,89-6,45; P= .08) Conclusione: In seguito ad intervento di AAA, l'AKI è una complicanza comune ma reversibile. La tecnica chirurgica OPEN ed un eGFR preoperatorio <60 ml/min sono dei fattori di rischio indipendenti per lo sviluppo postoperatorio di tale complicanza. C'è urgente bisogno di una classificazione universale per la definizione di AKI così come dello sviluppo di un ampio studio randomizzato che valuti un insieme di misure per prevenire o modificare i fattori di rischio identificati, in modo da ridurre il tasso di AKI dopo riparazione di AAA.
RENAL DYSFUNCTION AFTER ABDOMINAL AORTIC ANEURYSM REPAIR
Objective: Acute kidney injury (AKI) is a frequent and severe complication associated with abdominal aortic aneurysms (AAA) repair. The aim of this study was to evaluate the incidence and risk factors of AKI after open and endovascular abdominal aortic aneurysm repair according to the Aneurysm Renal Injury Score classification (ARISe). We then examined kidney function over time. Finally we analyzed short and long-term mortality comparing the two surgical techniques. Methods: We retrospectively evaluated 193 patients undergoing elective open aortic repair (OPEN; n=94) or endovascular repair (n=99) for aortic aneurysm. AKI was diagnosed according to the ARISe criteria. All data regarding preoperative and postoperative serum creatinine concentrations and postoperative outcomes were assessed. Univariate and multivariate logistic regression models investigated the association between AKI and different risk factors and complications. Mortality were investigated using Kaplan-Meier analysis and log-rank test. Results: The incidence of AKI was higher after OPEN (12% vs 5%; P = .09). Half of the patients (50%) who experienced AKI were restored to preoperative function at discharge (54% vs 40% in the OPEN and the EVAR groups respectively; P = .60). Preoperative serum creatinine concentration was significantly higher (1 vs 1,5 mg/dl P < .001) and eGFR was significantly lower in those patients who further developed AKI. At the multivariate analysis, AKI was significantly associated with OPEN (OR, 4,82; 95%CI, 1,26-24,32; P = .03) and eGFR <60 ml/min (OR, 8,30; 95%CI 2,30-35,11; P < .001). After 18 months of follow up we noticed an increased mortality in EVAR patients, this seems to be related to old age (OR, 1,07; 95%CI, 1,00-1,16; P = .04) and CKD (OR, 2,40; 95%CI, 0,89-6,45; P= .08). Conclusions: AKI is a common but reversible complication. Decreased preoperative renal function and OPEN repair were independent risk factors for postoperative AKI in all 193 patients. There is a urgent need of a common classification for AKI after aortic surgery. New diagnostic markers for AKI should be evaluated in large scale studies to assess their reliability.
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