The dissertation wants to analyze the Italian phenomenon of acts of highly discretional decision of public administration. These acts are halfway between the political and the administrative level, despite of their structurally administrative nature. In fact, they have the task of linking the political direction expressed by the Government to administrative action proper. Over time, these categories of acts, which can be adopted by the politically responsible bodies, have fulfilled the function of circumscribing the category of political acts. Political acts, which are the expression of the political direction, leave a protective void, since the introduction of the rules governing the jurisdictional activity of the Council of State, these were not (and are not) submittable to judicial review. In the face of the numerous criticisms expressed in doctrine and in jurisprudence, however, the renewed Code of administrative procedure, proposes unchanged the provision of law. Therefore, still today, the act of high administration has the function of circumscribing the freedom granted to political acts and the possibility of recourse to the jurisdiction. In the event that the legal positions of third parties involved in the administrative action. After a historical analysis of the institute, the jurisprudential elaborations are proposed, which have tried to formalize indexes to recognize the acts of high administration in order to guarantee greater protection, also as required by the supranational order. Finally, an attempt has been made to describe the various types of acts of high administration that can be adopted today by the different levels of government capable of adopting acts of high administration (national and territorial government) and what impact they have on administrative activity. In conclusion, we tried to trace a new use of acts of high administration, which, according to some more recent doctrines, would be useful in order to create a multi-level system of government, which also takes into account collaborations between several parties: territorial authorities, public bodies of various kinds and private entities. The dissertation is proposed as a reconnaissance on the point, since this topic, although it seems adequately resolved, presents some very current peculiarities and a new instrument to understand the administrative activity carried out by the bodies of political leadership, in full respect of constitutional and supranational principles.
La dissertazione vuole analizzare il fenomeno italiano degli atti di alta amministrazione. Questi atti, strutturalmente amministrativi, si pongono a metà tra il livello politico e quello amministrativo. Infatti, essi hanno il compito di raccordare l'indirizzo politico espresso dal Governo all'azione amministrativa propriamente detta. Questi categoria di atti, adottabili dagli organi politicamente responsabili, nel tempo hanno assolto la funzione di circoscrivere la categoria degli atti politici. Gli atti politici, i quali sono espressione dell'indirizzo politico, lasciano un vuoto di tutela, poiché fin dall'introduzione delle norme che regolano l'attività giurisdizionale del Consiglio di Stato, questi non erano (e non sono) sindacabili. A fronte delle numerose critiche espresse in dottrina e in giurisprudenza, tuttavia, il rinnovato Codice di procedura amministrativa, ripropone invariata la previsione di legge e per tanto ancora oggi l'atto di alta amministrazione ha la funzione di circoscrivere la libertà concessa agli atti politici e la possibilità di adire alla giurisdizione, nel caso i cui vengano lese le posizioni giuridiche, sia esse interessi legittimi o diritti soggettivi, di soggetti terzi coinvolti dall'azione amministrativa. Dopo un'analisi storica dell'istituto, vengono proposte le elaborazioni giurisprudenziali che hanno cercato di formalizzare degli indici per riconoscere gli atti di alta amministrazione al fine di garantire una maggior tutela, anche come viene richiesto dall'ordinamento sovranazionale. Infine, si è cercato di descrivere le varie tipologie di atti di alta amministrazione oggigiorno adottabili da i diversi livelli di governo in grado di adottare gli atti di alta amministrazione (governo nazionale e territoriale) e quale incidenza essi hanno nell'attività amministrativa. In conclusione, si è voluto provare a tracciare un nuovo utilizzo degli atti di alta amministrazione, i quali, secondo alcune dottrine più recenti, sarebbero utili al fine di creare un sistema di governo multilivello, il quale tiene conto anche di collaborazioni tra più parti: enti territoriali, enti pubblici di vario genere e soggetti privati. La dissertazione si propone come una ricognizione sul punto, poiché tale argomento, nonostante sembri adeguatamente risolto, presenta alcune peculiarità molto attuali e un nuovo strumento per intendere l'attività amministrativa svolta dagli organi di vertice politico, nel pieno rispetto dei principi costituzionali e sovranazionali.
Atti di alta amministrazione e giurisdizione
TESIO, PIETRO
2018/2019
Abstract
La dissertazione vuole analizzare il fenomeno italiano degli atti di alta amministrazione. Questi atti, strutturalmente amministrativi, si pongono a metà tra il livello politico e quello amministrativo. Infatti, essi hanno il compito di raccordare l'indirizzo politico espresso dal Governo all'azione amministrativa propriamente detta. Questi categoria di atti, adottabili dagli organi politicamente responsabili, nel tempo hanno assolto la funzione di circoscrivere la categoria degli atti politici. Gli atti politici, i quali sono espressione dell'indirizzo politico, lasciano un vuoto di tutela, poiché fin dall'introduzione delle norme che regolano l'attività giurisdizionale del Consiglio di Stato, questi non erano (e non sono) sindacabili. A fronte delle numerose critiche espresse in dottrina e in giurisprudenza, tuttavia, il rinnovato Codice di procedura amministrativa, ripropone invariata la previsione di legge e per tanto ancora oggi l'atto di alta amministrazione ha la funzione di circoscrivere la libertà concessa agli atti politici e la possibilità di adire alla giurisdizione, nel caso i cui vengano lese le posizioni giuridiche, sia esse interessi legittimi o diritti soggettivi, di soggetti terzi coinvolti dall'azione amministrativa. Dopo un'analisi storica dell'istituto, vengono proposte le elaborazioni giurisprudenziali che hanno cercato di formalizzare degli indici per riconoscere gli atti di alta amministrazione al fine di garantire una maggior tutela, anche come viene richiesto dall'ordinamento sovranazionale. Infine, si è cercato di descrivere le varie tipologie di atti di alta amministrazione oggigiorno adottabili da i diversi livelli di governo in grado di adottare gli atti di alta amministrazione (governo nazionale e territoriale) e quale incidenza essi hanno nell'attività amministrativa. In conclusione, si è voluto provare a tracciare un nuovo utilizzo degli atti di alta amministrazione, i quali, secondo alcune dottrine più recenti, sarebbero utili al fine di creare un sistema di governo multilivello, il quale tiene conto anche di collaborazioni tra più parti: enti territoriali, enti pubblici di vario genere e soggetti privati. La dissertazione si propone come una ricognizione sul punto, poiché tale argomento, nonostante sembri adeguatamente risolto, presenta alcune peculiarità molto attuali e un nuovo strumento per intendere l'attività amministrativa svolta dagli organi di vertice politico, nel pieno rispetto dei principi costituzionali e sovranazionali.File | Dimensione | Formato | |
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