Introduzione: Nonostante le terapie intensive “aperte” siano realtà odierne caratterizzate da indubbi benefici per i pazienti e le famiglie, l'adozione di questo modello è ridotta, soprattutto in Italia, questo è spesso causato da uno scetticismo da parte del personale infermieristico riguardo alle difficoltà e ai rischi a cui si potrebbe andare incontro. Obiettivo: Analizzare il modello di terapia intensiva “aperta”, indagando i possibili benefici per il paziente e i suoi familiari e quali effetti abbia sull'assistenza infermieristica. Materiali e Metodi: La ricerca bibliografica è stata condotta attraverso Medline e Cinahl, presso la biblioteca biomedica Ferdinando Rossi dell'ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano. Risultati: Sono stati inclusi nella revisione 18 articoli, di cui 6 fonti secondarie e 12 fonti primarie. La maggior parte degli studi sono di tipo osservazionale e revisioni. Non sono stati posti limiti né temporali né rispetto la numerosità del campione. Discussione: Gli effetti delle terapie intensive “aperte” sono molti e per lo più benèfici per i pazienti e le loro famiglie; per il personale questo è diverso, infatti si riscontrano diverse criticità, come il carico di lavoro e la formazione in ambito relazionale-comunicativo che devono essere superate prima di poter passare ad un modello organizzativo di questo tipo. Conclusioni: L'umanizzazione dei reparti di TI, con l'apertura degli orari di visita, è un tema che dev'essere sempre più presente nelle realtà sanitarie; poiché questo possa essere possibile le strutture devono mettere in pratica interventi strutturali e formativi, al fine di ottenere un ambiente adatto a tale modello.

Terapie intensive “aperte”: umanizzazione delle cure ed analisi del vissuto percepito dalla persona assistita, dai care-givers e dai professionisti; una revisione narrativa della letteratura.

ASCHIERIS, ROBERTA
2018/2019

Abstract

Introduzione: Nonostante le terapie intensive “aperte” siano realtà odierne caratterizzate da indubbi benefici per i pazienti e le famiglie, l'adozione di questo modello è ridotta, soprattutto in Italia, questo è spesso causato da uno scetticismo da parte del personale infermieristico riguardo alle difficoltà e ai rischi a cui si potrebbe andare incontro. Obiettivo: Analizzare il modello di terapia intensiva “aperta”, indagando i possibili benefici per il paziente e i suoi familiari e quali effetti abbia sull'assistenza infermieristica. Materiali e Metodi: La ricerca bibliografica è stata condotta attraverso Medline e Cinahl, presso la biblioteca biomedica Ferdinando Rossi dell'ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano. Risultati: Sono stati inclusi nella revisione 18 articoli, di cui 6 fonti secondarie e 12 fonti primarie. La maggior parte degli studi sono di tipo osservazionale e revisioni. Non sono stati posti limiti né temporali né rispetto la numerosità del campione. Discussione: Gli effetti delle terapie intensive “aperte” sono molti e per lo più benèfici per i pazienti e le loro famiglie; per il personale questo è diverso, infatti si riscontrano diverse criticità, come il carico di lavoro e la formazione in ambito relazionale-comunicativo che devono essere superate prima di poter passare ad un modello organizzativo di questo tipo. Conclusioni: L'umanizzazione dei reparti di TI, con l'apertura degli orari di visita, è un tema che dev'essere sempre più presente nelle realtà sanitarie; poiché questo possa essere possibile le strutture devono mettere in pratica interventi strutturali e formativi, al fine di ottenere un ambiente adatto a tale modello.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/103328