La dissertazione ha lo scopo di esplorare il vasto campo della “Digital History”, cercando di evidenziarne i limiti e i confini, per poi soffermarsi su percorsi, esperimenti e luoghi specifici entro i quali poter sviluppare riflessioni e considerazioni utili dal punto di vista teorico e metodologico. Nel primo capitolo si traccia un excursus che, partendo dalla tradizionale metodologia storica e storiografica, delineata nel XX secolo dalla scuola delle Annales, giunge all'introduzione dell'elemento computazionale all'interno delle strategie e delle euristiche di ricerca; successivamente vengono sinteticamente descritti i diversi livelli di sviluppo del Web, passando da quello ipertestuale a quello “delle cose” (Internet of Things), caratterizzato dalla presenza e dallo sviluppo delle Intelligenze Artificiali, prestando allo stesso tempo attenzione all'influenza che ha avuto l'informatica più in generale sulle discipline umanistiche, nell'ambito delle cosiddette “Digital Humanities”. Il secondo capitolo analizza e valuta criticamente alcuni tra i più interessanti progetti di rappresentazione di contenuti digitali presenti nel Web, alcuni dei quali possono essere ricondotti al campo specifico della Digital History, seguendo quattro percorsi all'interno di ognuno dei quali sono stati selezionati tre progetti a seconda di determinate categorie (Linked Open Data & Semantic Web, Digital Storytelling & Data Visualization, Social Network & Web 2.0, Artificial Intelligence). Al primo percorso appartengono il “Portale Open Linked Data del CoBiS” (Coordinamento Biblioteche Speciali e Specialistiche di Torino), l'“Ontologia CDEC della Shoah” (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea) e il “Linked Jazz” (Pratt Institute School of Library Information Science); all'interno del secondo sono stati selezionati “Mapping The Republic of Letters” (Stanford University), “Slave Voyages” (Emory University) e “Codex Atlanticus” (The Visual Agency). Il terzo prende in esame “HistoryPin”, “Revolution 1917” (RT) e “September11 Digital Archive” (RRCHNM), mentre il quarto percorso è rappresentato da “AlcideDigitale” (Fondazione Bruno Kessler), da “Time Machine Europe” (Time Machine Organisation) e da “Smart Archive Search” (Polo del '900). Il terzo e ultimo capitolo si sofferma su “9centRo”, un progetto di archivio digitale e di historytelling portato avanti dal Polo del '900, evidenziandone gli scopi, le caratteristiche, l'utilità e le possibilità offerti agli utenti oltre che i limiti e le prospettive di sviluppo.

Campo e prospettive della Digital History. Teorie, modelli, strumenti, esperienze di caso.

TESTA, ROBERTO
2019/2020

Abstract

La dissertazione ha lo scopo di esplorare il vasto campo della “Digital History”, cercando di evidenziarne i limiti e i confini, per poi soffermarsi su percorsi, esperimenti e luoghi specifici entro i quali poter sviluppare riflessioni e considerazioni utili dal punto di vista teorico e metodologico. Nel primo capitolo si traccia un excursus che, partendo dalla tradizionale metodologia storica e storiografica, delineata nel XX secolo dalla scuola delle Annales, giunge all'introduzione dell'elemento computazionale all'interno delle strategie e delle euristiche di ricerca; successivamente vengono sinteticamente descritti i diversi livelli di sviluppo del Web, passando da quello ipertestuale a quello “delle cose” (Internet of Things), caratterizzato dalla presenza e dallo sviluppo delle Intelligenze Artificiali, prestando allo stesso tempo attenzione all'influenza che ha avuto l'informatica più in generale sulle discipline umanistiche, nell'ambito delle cosiddette “Digital Humanities”. Il secondo capitolo analizza e valuta criticamente alcuni tra i più interessanti progetti di rappresentazione di contenuti digitali presenti nel Web, alcuni dei quali possono essere ricondotti al campo specifico della Digital History, seguendo quattro percorsi all'interno di ognuno dei quali sono stati selezionati tre progetti a seconda di determinate categorie (Linked Open Data & Semantic Web, Digital Storytelling & Data Visualization, Social Network & Web 2.0, Artificial Intelligence). Al primo percorso appartengono il “Portale Open Linked Data del CoBiS” (Coordinamento Biblioteche Speciali e Specialistiche di Torino), l'“Ontologia CDEC della Shoah” (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea) e il “Linked Jazz” (Pratt Institute School of Library Information Science); all'interno del secondo sono stati selezionati “Mapping The Republic of Letters” (Stanford University), “Slave Voyages” (Emory University) e “Codex Atlanticus” (The Visual Agency). Il terzo prende in esame “HistoryPin”, “Revolution 1917” (RT) e “September11 Digital Archive” (RRCHNM), mentre il quarto percorso è rappresentato da “AlcideDigitale” (Fondazione Bruno Kessler), da “Time Machine Europe” (Time Machine Organisation) e da “Smart Archive Search” (Polo del '900). Il terzo e ultimo capitolo si sofferma su “9centRo”, un progetto di archivio digitale e di historytelling portato avanti dal Polo del '900, evidenziandone gli scopi, le caratteristiche, l'utilità e le possibilità offerti agli utenti oltre che i limiti e le prospettive di sviluppo.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
814418_814418_testa.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 43.7 MB
Formato Adobe PDF
43.7 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/103199