La valutazione e il monitoraggio della composizione corporea con l'utilizzo della bioimpedenziometria si è affermato e diffuso a partire dagli anni '90 ed è un metodo semplice, non invasivo e indolore. Il dispositivo necessario al rilevamento è facilmente trasportabile e i dati di impedenza bioelettrica sono restituiti con immediatezza. L'analisi della composizione corporea si basa su diversi modelli e livelli di compartimentazione dell'organismo: il più semplice e più utilizzato lo ripartisce in due compartimenti quali la massa magra (Fat-Free Mass, FFM), e la massa grassa (Fat Mass, FM). La prima comprende tutto ciò che non è grasso corporeo, quindi il peso dei muscoli, delle ossa, del sangue, della pelle, degli organi, ed è costituita soprattutto da acqua; la massa grassa (FM) comprende invece il grasso corporeo sia sottocutaneo che periviscerale. Tra le modalità di elaborazione dei dati, che sono diversificate in base allo scopo e ai fattori da rilevare/monitorare, vi sono l'analisi di impedenza bioelettrica (Bielectric Impedence Analysis, BIA) convenzionale e l'analisi di impedenza bioelettrica vettoriale (BIVA, Bioelectrical Impedence Vector Analysis), classica e specifica. Attualmente, il metodo di analisi di impedenza bioelettrica più utilizzato è la BIVA, sviluppata nel 1994 da Piccoli. Le applicazioni della biompedenzimetria sono molteplici. La più diffusa è quella nel campo nutrizionale e sportivo, utile per monitorare le condizioni nutrizionali e di idratazione, ma anche come supporto ad analisi e monitoraggio delle condizioni e dei cambiamenti rispetto, ad esempio, a somministrazione di una specifica dieta o allenamento, e valutazioni di potenzialità di performance. Alcune evidenze e interessanti applicazioni descritte in letteratura incrementano oggi sempre più l'interesse della comunità scientifica per applicazioni in ambito clinico, per la valutazione di aspetti quali, ad esempio, il procedere della guarigione di ferite chirurgiche, progressione di disturbi neuromuscolari, monitoraggio della sistole cardiaca, controllo dell'andamento fisiologico o meno delle fasi gestazionali, e varie condizioni cliniche che causano cambiamenti nei compartimenti relativi all'acqua corporea (Extra-Cellular Water, ECW; Intra-Cellular Water, ICW), la cui entità è anch'essa misurabile attraverso l'impedenziometria. Ne sono esempio applicazioni per la valutazione dei linfedemi e il controllo di pazienti con problemi nefrologici. In accordo con la comunità scientifica, la BIVA, in particolare, ha un ampio spettro di applicazioni in atto ma presenta una forte potenzialità di estensione a molti e specifici contesti di valutazioni fisiologiche e cliniche. In ambito nutrizionale, ad esempio, si stanno individuando nuove prospettive per la valutazione dell'accrescimento di bambini e adolescenti e per lo screening in un programma di educazione all'idratazione, oltre che alla corretta nutrizione. In ambito sportivo, lo studio della composizione corporea ottimale per gli atleti di una specifica disciplina, in cui lo stato di idratazione è importante, può aiutare a supportare scelte nutrizionali e del livello di idratazione correlate alla prestazione sportiva, nonché alla prevenzione di infortuni. In ambito clinico, infine, l'utilizzo della BIVA favorirebbe lo studio di indicatori utili per diagnosi precoci di stati patologici per malattie che portano a disfunzioni metaboliche, permettendone monitoraggio con semplicità strumentale e metodologica.
Analisi impedenziometrica della composizione corporea: applicazioni e prospettive
GIORDANA, ELENA
2018/2019
Abstract
La valutazione e il monitoraggio della composizione corporea con l'utilizzo della bioimpedenziometria si è affermato e diffuso a partire dagli anni '90 ed è un metodo semplice, non invasivo e indolore. Il dispositivo necessario al rilevamento è facilmente trasportabile e i dati di impedenza bioelettrica sono restituiti con immediatezza. L'analisi della composizione corporea si basa su diversi modelli e livelli di compartimentazione dell'organismo: il più semplice e più utilizzato lo ripartisce in due compartimenti quali la massa magra (Fat-Free Mass, FFM), e la massa grassa (Fat Mass, FM). La prima comprende tutto ciò che non è grasso corporeo, quindi il peso dei muscoli, delle ossa, del sangue, della pelle, degli organi, ed è costituita soprattutto da acqua; la massa grassa (FM) comprende invece il grasso corporeo sia sottocutaneo che periviscerale. Tra le modalità di elaborazione dei dati, che sono diversificate in base allo scopo e ai fattori da rilevare/monitorare, vi sono l'analisi di impedenza bioelettrica (Bielectric Impedence Analysis, BIA) convenzionale e l'analisi di impedenza bioelettrica vettoriale (BIVA, Bioelectrical Impedence Vector Analysis), classica e specifica. Attualmente, il metodo di analisi di impedenza bioelettrica più utilizzato è la BIVA, sviluppata nel 1994 da Piccoli. Le applicazioni della biompedenzimetria sono molteplici. La più diffusa è quella nel campo nutrizionale e sportivo, utile per monitorare le condizioni nutrizionali e di idratazione, ma anche come supporto ad analisi e monitoraggio delle condizioni e dei cambiamenti rispetto, ad esempio, a somministrazione di una specifica dieta o allenamento, e valutazioni di potenzialità di performance. Alcune evidenze e interessanti applicazioni descritte in letteratura incrementano oggi sempre più l'interesse della comunità scientifica per applicazioni in ambito clinico, per la valutazione di aspetti quali, ad esempio, il procedere della guarigione di ferite chirurgiche, progressione di disturbi neuromuscolari, monitoraggio della sistole cardiaca, controllo dell'andamento fisiologico o meno delle fasi gestazionali, e varie condizioni cliniche che causano cambiamenti nei compartimenti relativi all'acqua corporea (Extra-Cellular Water, ECW; Intra-Cellular Water, ICW), la cui entità è anch'essa misurabile attraverso l'impedenziometria. Ne sono esempio applicazioni per la valutazione dei linfedemi e il controllo di pazienti con problemi nefrologici. In accordo con la comunità scientifica, la BIVA, in particolare, ha un ampio spettro di applicazioni in atto ma presenta una forte potenzialità di estensione a molti e specifici contesti di valutazioni fisiologiche e cliniche. In ambito nutrizionale, ad esempio, si stanno individuando nuove prospettive per la valutazione dell'accrescimento di bambini e adolescenti e per lo screening in un programma di educazione all'idratazione, oltre che alla corretta nutrizione. In ambito sportivo, lo studio della composizione corporea ottimale per gli atleti di una specifica disciplina, in cui lo stato di idratazione è importante, può aiutare a supportare scelte nutrizionali e del livello di idratazione correlate alla prestazione sportiva, nonché alla prevenzione di infortuni. In ambito clinico, infine, l'utilizzo della BIVA favorirebbe lo studio di indicatori utili per diagnosi precoci di stati patologici per malattie che portano a disfunzioni metaboliche, permettendone monitoraggio con semplicità strumentale e metodologica.File | Dimensione | Formato | |
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