Lo studio è stato focalizzato sull'analisi strutturale alla mesoscala e alla microscala della porzione sud-orientale del massiccio delle Serre (Calabria meridionale), uno delle quattro provincie metamorfiche dell'Arco Calabro-Peloritano. L'area studiata è un frammento di crosta continentale di porzioni da intermedie a superiori, composta da paragneiss e filladi, delimitato a Nord dal batolite delle Serre, la cui età di intrusione e costruzione è vincolata tra circa 297 e 292 Ma. Le unità del basamento analizzate hanno subito la deformazione ed il metamorfismo Varisico con una sovraimpronta alpina trascurabile. Partendo da questa osservazione, le analisi di terreno e quelle microscopiche si sono svolte con lo scopo di identificare le fasi deformative, gli eventi metamorfici e la loro possibile correlazione a scala della catena Varisica Sud-Europea. Particolare attenzione è stata posta nello studio delle miloniti presenti all'interno dei litotipi analizzati, con lo scopo di vincolare la geometria e la cinematica delle zone di taglio presenti, e le condizioni metamorfiche alle quali le rocce sono state deformate. Lo studio alla mesoscala ha permesso di identificare tre fasi deformative duttili (D2, D3, D4) seguita da eventi fragili (D5). Lo studio alla microscala, tramite sezioni sottili analizzate al microscopio ottico, ha permesso di approfondire i dati di terreno evidenziando un'ulteriore fase deformativa D1, ed è stato utile anche per identificare gli eventi metamorfici (denominati M1, M2, M3) che mostrano diverse relazioni con le fasi deformative. Sono state descritte le microstrutture del quarzo, principalmente dovute alla ricristallizzazione dinamica (es. Grain Boundary Migration), che ci hanno fornito informazioni sulle temperature di deformazione alle quali le rocce sono state sottoposte. Lo studio ha permesso di stabilire che le rocce in esame hanno subito, nelle prime fasi metamorfiche e deformative (D1 U M1), delle temperature pari o maggiori a circa 500°C, in seguito si è avuto un picco di alta temperatura dovuto alla messa in posto del batolite delle Serre. Questo evento ha prodotto una fase di ricristallizzazione statica di alcuni minerali, come la biotite, la mica bianca, la cordierite e l'andalusite. Analizzando i campioni molto prossimi all'aureola di contatto, è possibile osservare come anche il quarzo mostra delle microstrutture tipiche della ricristallizzazione statica. Un' altra metodologia di analisi microstrutturale impiegata in questo lavoro e che ha permesso di ottenere informazioni sul regime di deformazione, sulla cinematica delle miloniti e sulle temperature di deformazione, consiste nell'analisi della CPO (Crystalographic-preferred orientation) del quarzo. Lo studio dell'orientazione degli assi-c del quarzo è stato svolto tramite il metodo CIP (Computer-Integrated Polarizzation microscopy).

analisi geologico-strutturale e microstrutturale della porzione sud-orientale del massiccio delle Serre (Calabria)

PURRONE, SILVIA
2018/2019

Abstract

Lo studio è stato focalizzato sull'analisi strutturale alla mesoscala e alla microscala della porzione sud-orientale del massiccio delle Serre (Calabria meridionale), uno delle quattro provincie metamorfiche dell'Arco Calabro-Peloritano. L'area studiata è un frammento di crosta continentale di porzioni da intermedie a superiori, composta da paragneiss e filladi, delimitato a Nord dal batolite delle Serre, la cui età di intrusione e costruzione è vincolata tra circa 297 e 292 Ma. Le unità del basamento analizzate hanno subito la deformazione ed il metamorfismo Varisico con una sovraimpronta alpina trascurabile. Partendo da questa osservazione, le analisi di terreno e quelle microscopiche si sono svolte con lo scopo di identificare le fasi deformative, gli eventi metamorfici e la loro possibile correlazione a scala della catena Varisica Sud-Europea. Particolare attenzione è stata posta nello studio delle miloniti presenti all'interno dei litotipi analizzati, con lo scopo di vincolare la geometria e la cinematica delle zone di taglio presenti, e le condizioni metamorfiche alle quali le rocce sono state deformate. Lo studio alla mesoscala ha permesso di identificare tre fasi deformative duttili (D2, D3, D4) seguita da eventi fragili (D5). Lo studio alla microscala, tramite sezioni sottili analizzate al microscopio ottico, ha permesso di approfondire i dati di terreno evidenziando un'ulteriore fase deformativa D1, ed è stato utile anche per identificare gli eventi metamorfici (denominati M1, M2, M3) che mostrano diverse relazioni con le fasi deformative. Sono state descritte le microstrutture del quarzo, principalmente dovute alla ricristallizzazione dinamica (es. Grain Boundary Migration), che ci hanno fornito informazioni sulle temperature di deformazione alle quali le rocce sono state sottoposte. Lo studio ha permesso di stabilire che le rocce in esame hanno subito, nelle prime fasi metamorfiche e deformative (D1 U M1), delle temperature pari o maggiori a circa 500°C, in seguito si è avuto un picco di alta temperatura dovuto alla messa in posto del batolite delle Serre. Questo evento ha prodotto una fase di ricristallizzazione statica di alcuni minerali, come la biotite, la mica bianca, la cordierite e l'andalusite. Analizzando i campioni molto prossimi all'aureola di contatto, è possibile osservare come anche il quarzo mostra delle microstrutture tipiche della ricristallizzazione statica. Un' altra metodologia di analisi microstrutturale impiegata in questo lavoro e che ha permesso di ottenere informazioni sul regime di deformazione, sulla cinematica delle miloniti e sulle temperature di deformazione, consiste nell'analisi della CPO (Crystalographic-preferred orientation) del quarzo. Lo studio dell'orientazione degli assi-c del quarzo è stato svolto tramite il metodo CIP (Computer-Integrated Polarizzation microscopy).
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