: La degenerazione maculare essudativa correlata all’età (AMD) e la compromissione della vista dovuta ad edema maculare diabetico (DME) rappresentano, nei paesi a maggior sviluppo socio-economico, la prima causa di cecità in soggetti di età superiore ai 65 anni. La storia naturale della malattia porta ad una riduzione dell’acuità visiva e a cecità in breve tempo e in modo irreversibile, rappresentando un problema sempre più impattante sul Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Globalmente, circa 30 – 50 milioni di persone sono affette da AMD con una prevalenza europea che varia dallo 0,2% al 5,6% per la forma evoluta [1], mentre 93 milioni di soggetti sono affetti da diabete associato a retinopatia diabetica (RD), di cui 17 milioni presentano uno stadio di RD proliferante e 21 milioni si trovano in uno stadio di RD complicato dall’edema maculare diabetico [2]. Il trattamento ad oggi disponibile si avvale della somministrazione per via intravitreale di farmaci ad azione angiogenica (anti-VEGF). Il VEGF è il fattore di crescita delle cellule endoteliali vascolari ed è fondamentale per permettere un corretto sviluppo della vascolarizzazione [3]. La nota 98 di AIFA definisce le modalità di prescrizione, somministrazione intravitreale e utilizzo a carico del SSN di medicinali biologici originator (quali Aflibercept, Ranibizumab, Brolucizumab) e di biosimilari a costo inferiore (come il Bevacizumab) raccomandando al medico prescrittore di privilegiare, a parità di efficacia, la scelta della somministrazione economicamente più vantaggiosa, fatta salva la necessaria appropriatezza delle prescrizioni mediche. Il crescente bisogno di salute, strettamente correlato all’invecchiamento della popolazione rende necessario un’ottimizzazione delle risorse strumentali ed economiche. Scopo della Tesi: Alla luce della nota regionale del 25/07/2022, con oggetto “monitoraggio della spesa farmaceutica nella Regione Piemonte”, la Regione, relativamente al consumo ospedaliero, ha evidenziato Aflibercept, Ranibizumab e Brolucizumab tra i principi attivi a somministrazione intravitreale a maggior impatto sulla spesa farmaceutica regionale. A tal proposito, sulla base di quanto definito dalla metodologia del ciclo di Deming, strumento della Clinical Governance, è nata l’esigenza da parte dell’Azienda Ordine Mauriziano di Torino (di seguito “Azienda”) di dotarsi di un metodo di monitoraggio sull’utilizzo di farmaci intravitreali (IVT) che ha portato all’elaborazione di un database contenente informazioni inerenti alla tipologia di intervento, al medicinale utilizzato e le caratteristiche anatomo-patologiche di ciascun paziente (fase check). Il seguente elaborato si inserisce in un protocollo di studio con l’obiettivo di valutare la variabilità intraospedaliera dei pazienti e dei trattamenti IVT effettuati. Seguendo i principi della Clinical Governance si cerca di migliorare il processo interno all’Azienda arrivando all’elaborazione di linee guida al fine di agevolare, strutturare ed orientare le scelte prescrittive, sulla base della patologia e delle caratteristiche che contraddistinguono ciascun paziente, in un’ottica di appropriatezza prescrittiva e di sostenibilità delle cure (fase act). Tale lavoro è stato svolto con la collaborazione del Farmacista di Dipartimento.
Farmaci intravitreali: attuazione delle fasi “check” e “act” del Ciclo di Deming per migliorare i processi di cura e diagnosi delle patologie retiniche presso l’ A.O. Ordine Mauriziano di Torino
MASSARI, LOUIS
2022/2023
Abstract
: La degenerazione maculare essudativa correlata all’età (AMD) e la compromissione della vista dovuta ad edema maculare diabetico (DME) rappresentano, nei paesi a maggior sviluppo socio-economico, la prima causa di cecità in soggetti di età superiore ai 65 anni. La storia naturale della malattia porta ad una riduzione dell’acuità visiva e a cecità in breve tempo e in modo irreversibile, rappresentando un problema sempre più impattante sul Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Globalmente, circa 30 – 50 milioni di persone sono affette da AMD con una prevalenza europea che varia dallo 0,2% al 5,6% per la forma evoluta [1], mentre 93 milioni di soggetti sono affetti da diabete associato a retinopatia diabetica (RD), di cui 17 milioni presentano uno stadio di RD proliferante e 21 milioni si trovano in uno stadio di RD complicato dall’edema maculare diabetico [2]. Il trattamento ad oggi disponibile si avvale della somministrazione per via intravitreale di farmaci ad azione angiogenica (anti-VEGF). Il VEGF è il fattore di crescita delle cellule endoteliali vascolari ed è fondamentale per permettere un corretto sviluppo della vascolarizzazione [3]. La nota 98 di AIFA definisce le modalità di prescrizione, somministrazione intravitreale e utilizzo a carico del SSN di medicinali biologici originator (quali Aflibercept, Ranibizumab, Brolucizumab) e di biosimilari a costo inferiore (come il Bevacizumab) raccomandando al medico prescrittore di privilegiare, a parità di efficacia, la scelta della somministrazione economicamente più vantaggiosa, fatta salva la necessaria appropriatezza delle prescrizioni mediche. Il crescente bisogno di salute, strettamente correlato all’invecchiamento della popolazione rende necessario un’ottimizzazione delle risorse strumentali ed economiche. Scopo della Tesi: Alla luce della nota regionale del 25/07/2022, con oggetto “monitoraggio della spesa farmaceutica nella Regione Piemonte”, la Regione, relativamente al consumo ospedaliero, ha evidenziato Aflibercept, Ranibizumab e Brolucizumab tra i principi attivi a somministrazione intravitreale a maggior impatto sulla spesa farmaceutica regionale. A tal proposito, sulla base di quanto definito dalla metodologia del ciclo di Deming, strumento della Clinical Governance, è nata l’esigenza da parte dell’Azienda Ordine Mauriziano di Torino (di seguito “Azienda”) di dotarsi di un metodo di monitoraggio sull’utilizzo di farmaci intravitreali (IVT) che ha portato all’elaborazione di un database contenente informazioni inerenti alla tipologia di intervento, al medicinale utilizzato e le caratteristiche anatomo-patologiche di ciascun paziente (fase check). Il seguente elaborato si inserisce in un protocollo di studio con l’obiettivo di valutare la variabilità intraospedaliera dei pazienti e dei trattamenti IVT effettuati. Seguendo i principi della Clinical Governance si cerca di migliorare il processo interno all’Azienda arrivando all’elaborazione di linee guida al fine di agevolare, strutturare ed orientare le scelte prescrittive, sulla base della patologia e delle caratteristiche che contraddistinguono ciascun paziente, in un’ottica di appropriatezza prescrittiva e di sostenibilità delle cure (fase act). Tale lavoro è stato svolto con la collaborazione del Farmacista di Dipartimento.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
899415_tesimassari.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
2.48 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.48 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/102992