Il gioco in Quintiliano: analisi semantica e didattica

This thesis stems from an interest in the subject of education and the training of young people. In particular, I analyse the topic of play as a teaching method as it is functional in stimulating pupils' imagination and reducing some of their difficulties in learning. The analysis of Quintilian's Institutio oratoria is due to the fact that it is considered by many scholars to be the first work of a pedagogical nature, because it deals with the overall education of the person in a timely manner, and examines many areas of a human being's life from early childhood. The work has a particular compositional structure, compared to those written in the course of Latinity up to the 1st century A.D. In fact, it is neither a treatise on the art of rhetoric for already experienced readers, as Ciceronian dialogues may be, nor a technical explanation for orators. It is a text that encompasses many aspects such as: pedagogical-didactic proposals, advice, personal comments, recollections and anecdotes; it can be defined as a programmatic work in which Quintilian expounds his pedagogical ideas, as many scholars of the modern age will do. Of course, the author also includes an analysis and organisation of the countless knowledge and rules that were contained in the ars rhetorica up to that time. However, the great element of originality of the Institutio oratoria is the proposal of a project for a complete scholastic course, which entrusts the child's education not only to the family's initiative, but above all to the magister; it provides a systematic curriculum that is functional to the progression of the ages and the psychology of the child. Quintilian's teaching, in fact, aimed at the human and moral formation of the young person, not by proposing a sectorialisation of knowledge, but by trying to make them understand the importance of each discipline and the interaction between disciplines. In the author's educational programme, much importance is given to the teacher, his role is renewed, he is not only obliged to be professionally prepared, but also to be a morally unimpeachable person, who first and foremost sets an example and who knows his pupils personally, understands their abilities and personal temperament. The aim of this thesis is to outline the importance of play and challenges within the educational system, showing how Quintilian was the first to emphasise the effectiveness of this practice and how it can still be of significant relevance today; the relationship of continuity between ancient and modern pedagogy is thus highlighted, but also the validity of an educational model dating back to the 1st century AD. The thesis consists of three chapters: the introductory chapter focuses on the importance of the play dynamic as an educational tool and on Quintilian's general pedagogy, the first illustrates the terminology of play used throughout Latinity, and the second delves into the passages of Quintilian's Institutio oratoria in which the terms iocus, ludus and lusus are found.

Questa tesi nasce dall’interesse per la tematica educativa e per la formazione dei giovani, in particolare analizzo l’argomento del gioco come metodo didattico in quanto funzionale a stimolare la fantasia degli alunni e a ridurre alcune loro difficoltà nell’apprendere. L’analisi dell’Institutio oratoria di Quintiliano è dovuta al fatto che viene considerata da molti studiosi come la prima opera a carattere pedagogico, perché essa si occupa in maniera puntuale di un’educazione complessiva della persona, ed esamina molti ambiti della vita di un essere umano sin dalla sua prima infanzia. L’opera presenta una struttura compositiva particolare , rispetto a quelle scritte nel corso della latinità fino al I sec. d.C., infatti non si tratta né di un trattato sull’arte retorica per lettori già esperti, come possono essere i dialoghi ciceroniani, né di una spiegazione tecnica per oratori. È un testo che racchiude al suo interno molti aspetti come: proposte pedagogico-didattiche, consigli, commenti personali, ricordi e aneddoti; può essere definita come un’opera programmatica in cui Quintiliano espone le sue idee pedagogiche, come faranno numerosi studiosi di età moderna. Ovviamente l’autore inserisce anche un’analisi e un’organizzazione delle innumerevoli conoscenze e regole che fino a quel tempo erano contenute nell’ars rhetorica. Però, il grande elemento di originalità dell’Institutio oratoria è la proposta di un progetto di un percorso scolastico completo, che affida l’educazione del bambino non solamente all’iniziativa familiare, ma soprattutto al magister; fornisce un programma di studi sistematico e funzionale al progredire delle età e alla psicologia del fanciullo. L’insegnamento di Quintiliano, infatti, aveva come fine la formazione umana e morale del giovane, non proponendo una settorializzazione del sapere, ma cercando di far comprendere l’importanza di ogni singola disciplina e dell’interazione tra discipuli. Nel programma educativo dell’autore viene data molta importanza al maestro, se ne rinnova il ruolo, egli non ha solo l’obbligo di essere professionalmente preparato, ma anche di risultare una persona moralmente ineccepibile, che in primo luogo sia d’esempio e che conosca personalmente i propri alunni, ne comprenda capacità e indole personali. L’obiettivo di questa tesi è quello di delineare l’importanza del gioco e delle sfide all’interno del sistema didattico, mostrando come Quintiliano sia stato il primo a sottolineare l’efficacia di questa pratica e quanto possa risultare di significativa rilevanza ancora oggi; viene evidenziato quindi il rapporto di continuità intercorrente tra la pedagogia antica e quella moderna, ma anche la validità di un modello educativo risalente al I sec. d.C. La tesi è costituita da tre capitoli: nel capitolo introduttivo ci si focalizza sull’importanza della dinamica ludica come strumento educativo e sulla pedagogia generale di Quintiliano, nel primo viene illustrata la terminologia del gioco utilizzata nel corso della latinità, mentre nel secondo si approfondiscono i passi dell’Institutio oratoria di Quintiliano in cui sono presenti i termini iocus, ludus e lusus.