The present reasearch aims to analyse the notion of participation which is deductible from three Platonic dialogues: Sophist, Meno and Phaedo. This work is composed by two chapters. Each of them is devoted to the exposure of a different structural modality by which the nexus of participation can be istantiated; while the first chapter is concerned with participation as a relationship involving exclusively the various ideas, the second chapter characterizes partipation as a linkage between the world of ideas and the sensibile world. The first kind of participation is organised as a stable conjunction which provides both each elementary part of the ideal world and the totality of it with a solid ontological structure; this kind of structure cannot be granted to participation between ideas and sensible objects as well. Every chapter consists of three paragraphs; every paragraph is focused on examination of one of the dialogues mentioned above. The first chapter opens up with an associaton between the intercommunication that ties ideas together and the formal category of whole introduced in the Sophist. In the second section of the chapter this structural model is applied to expose the logical relationship traced in the Meno by the Platonic character of Socrates between the notion of virtue and the one of teaching. Finally this same model is shown to play a decisive role in the demonstration of the immortality of the soul and in the partial rationalization of the connection between ideal and sensible world that take place in the Phaedo. The second half of my research begins with stressing the function of ideal participation as a necessary condition for the concrete epistemological potentialities of eide as conveyed in the Sophist; the middle section of this chapter defines a structural analogy between ideas conceived as formal causes and the teleological model of physical causation produced in the Phaedo. In the end of this research the epistemological theory of recollection is claimed to be the sufficient logical premise for a world of ideas formally associated with a whole, and thus anamnesis is taken to be per se an evidence of the nexus of participation between ideas. As a whole, the teoric purpose of my research is to demonstrate how participation is a key notion in order to define the formal distinction between ideal objects and sensible ones within Platonic ontology.
L'obbiettivo teorico di questa ricerca è l'analisi della nozione di partecipazione deducibile dai dialoghi platonici Sofista, Menone e Fedone. La presente ricerca si suddivide in due capitoli, ciascuno dei quali tematizza una distinta modalità strutturale attraverso la quale il rapporto di partecipazione è istanziato: il primo capitolo prende in esame la partecipazione che sussiste tra le varie idee, mentre il secondo analizza la partecipazione che connette mondo sensibile e mondo ideale. La prima modalità di partecipazione si qualifica come un legame che garantisce sia alle idee considerate singolarmente sia al mondo ideale nella sua totalità una struttura ontologicamente stabile; ciò non avviene invece per quanto riguarda la partecipazione nella sua seconda accezione possibile, cioè come relazione di comunicazione tra mondo ideale e mondo sensibile. Ogni capitolo è a sua volta suddiviso in tre sezioni, ognuna delle quali è dedicata all'approfondimento di uno dei tre dialoghi citati sopra. Il primo capitolo si apre con una sezione deputata all'equivalenza strutturale tra la partecipazione, o comunicazione, intra-eidetica e la nozione ontologico-formale di intero tematizzata nel Sofista. Nella seconda sezione del primo capitolo a questo modello strutturale viene ricondotta anche la relazione logica che il Socrate platonico istituisce tra virtù e insegnamento all'interno del Menone; l'ultima parte del primo capitolo presenta la dimostrazione della funzione che nel Fedone la nozione di intero ricopre ai fini della dimostrazione dell'immortalità dell'anima e della formalizzazione del ruolo stabilizzante del mondo ideale nei confronti del sensibile. Il primo paragrafo del secondo capitolo esplicita come la comunicazione intra-eidetica costituisca nel Sofista la condizione necessaria di possibilità della conoscibilità effettiva dell'idea; il secondo paragrafo mostra invece l'analogia strutturale tra la causa formale concepita come un intero, e quindi come un'interconnessione strutturata di parti componenti, e il modello teleologico di causazione dei fenomeni naturali elaborato nel Fedone. L'ultima parte della presente ricerca individua nella comunicazione tra le idee la condizione necessaria di possibilità del modello epistemologico della reminiscenza che trova spazio nel Menone. Nel suo complesso la mia ricerca ha lo scopo di mostrare come la nozione di partecipazione sia fondamentale al fine di fornire una distinzione formale tra oggetti ideali e oggetti sensibili all'interno dell'ontologia platonica.
Dimensioni della partecipazione nell'ontologia di Platone
ALLOSIA, VALERIO
2018/2019
Abstract
L'obbiettivo teorico di questa ricerca è l'analisi della nozione di partecipazione deducibile dai dialoghi platonici Sofista, Menone e Fedone. La presente ricerca si suddivide in due capitoli, ciascuno dei quali tematizza una distinta modalità strutturale attraverso la quale il rapporto di partecipazione è istanziato: il primo capitolo prende in esame la partecipazione che sussiste tra le varie idee, mentre il secondo analizza la partecipazione che connette mondo sensibile e mondo ideale. La prima modalità di partecipazione si qualifica come un legame che garantisce sia alle idee considerate singolarmente sia al mondo ideale nella sua totalità una struttura ontologicamente stabile; ciò non avviene invece per quanto riguarda la partecipazione nella sua seconda accezione possibile, cioè come relazione di comunicazione tra mondo ideale e mondo sensibile. Ogni capitolo è a sua volta suddiviso in tre sezioni, ognuna delle quali è dedicata all'approfondimento di uno dei tre dialoghi citati sopra. Il primo capitolo si apre con una sezione deputata all'equivalenza strutturale tra la partecipazione, o comunicazione, intra-eidetica e la nozione ontologico-formale di intero tematizzata nel Sofista. Nella seconda sezione del primo capitolo a questo modello strutturale viene ricondotta anche la relazione logica che il Socrate platonico istituisce tra virtù e insegnamento all'interno del Menone; l'ultima parte del primo capitolo presenta la dimostrazione della funzione che nel Fedone la nozione di intero ricopre ai fini della dimostrazione dell'immortalità dell'anima e della formalizzazione del ruolo stabilizzante del mondo ideale nei confronti del sensibile. Il primo paragrafo del secondo capitolo esplicita come la comunicazione intra-eidetica costituisca nel Sofista la condizione necessaria di possibilità della conoscibilità effettiva dell'idea; il secondo paragrafo mostra invece l'analogia strutturale tra la causa formale concepita come un intero, e quindi come un'interconnessione strutturata di parti componenti, e il modello teleologico di causazione dei fenomeni naturali elaborato nel Fedone. L'ultima parte della presente ricerca individua nella comunicazione tra le idee la condizione necessaria di possibilità del modello epistemologico della reminiscenza che trova spazio nel Menone. Nel suo complesso la mia ricerca ha lo scopo di mostrare come la nozione di partecipazione sia fondamentale al fine di fornire una distinzione formale tra oggetti ideali e oggetti sensibili all'interno dell'ontologia platonica.File | Dimensione | Formato | |
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