INTRODUZIONE: Lo scompenso cardiaco, patologia cronica a elevata prevalenza e con un'incidenza in progressivo aumento, ha un notevole impatto sulla qualità della vita del paziente che ne risulta affetto. Inoltre, le frequenti riacutizzazioni, con conseguenti ricoveri, comportano un importante assorbimento di risorse economiche e umane. A fronte delle sfide derivanti dai cambiamenti epidemiologici, demografici e ambientali e delle difficoltà a garantire un numero sufficiente di ambulatori dedicati e facilmente accessibili, emerge la necessità di un'innovazione del modello di assistenza, per garantire un'adeguata prevenzione terziaria. Gli interventi di telemedicina, come il telemonitoraggio e il teleconsulto, possiedono il potenziale per facilitare le persone con scompenso cardiaco nella gestione adeguata della malattia. Questo elaborato si pone l'obiettivo di valutare, attraverso l'analisi degli studi pubblicati sull'argomento, l'efficacia della telemedicina nel ridurre la mortalità, il tasso di ricovero e i costi sanitari correlati, nel migliorare l'aderenza terapeutica, le capacità di autocura e la qualità della vita in pazienti affetti da scompenso cardiaco. MATERIALI E METODI: È stata condotta una revisione della letteratura secondaria consultando le banche dati Embase, Pubmed e Cinhal. La ricerca bibliografica si è concentrata sulla lettura critica degli studi pubblicati negli ultimi dieci anni e redatti in lingua inglese o italiana che hanno indagato l'efficacia di interventi di telemonitoraggio remoto non invasivo e di supporto telefonico in pazienti di età maggiore ai 18 anni con diagnosi di scompenso cardiaco in fase di follow up. RISULTATI: Quattordici studi hanno risposto pienamente ai criteri di inclusione. Tutti gli studi selezionati indagano il telemonitoraggio e otto studi il supporto telefonico. Gli esiti più indagati sono stati la mortalità e il ricovero per tutte le cause e per scompenso cardiaco e la qualità della vita. Il tasso di accesso in pronto soccorso, l'aderenza terapeutica e analisi sui costi sanitari sono stati riportati da quattro studi. La riammissione ospedaliera, invece, è stata scarsamente trattata e la capacità di autocura è indagata in solo uno degli studi. Nella metà degli studi selezionati è emerso che la gestione dell'intervento di telemedicina è stata affidata agli infermieri. DISCUSSIONE: L'analisi degli studi selezionati suggerisce l'efficacia della telemedicina nel ridurre il tasso di ricovero per scompenso cardiaco e la mortalità per tutte le cause e per scompenso cardiaco. Anche la qualità della vita correlata allo stato di salute e l'aderenza alle indicazioni terapeutiche sembrerebbero giovarne. I sistemi di telemedicina che sfruttano tecnologie mobili di larga diffusione come il telefono cellulare, riducono i costi d'implementazione e l'onere finanziario complessivo. Diversi autori concordano sull'utilizzo di un modello di telemonitoraggio a completa gestione infermieristica, in quanto può produrre un effetto positivo maggiore rispetto a un modello in cui solo la figura medica è incaricata nella gestione degli interventi. CONCLUSIONI: Sebbene occorra indagare ulteriormente alcuni aspetti, come la capacità di autocura, l'aderenza terapeutica e la qualità della vita, la telemedicina risulta, ad oggi, una strategia efficace per garantire migliore assistenza alle persone affette da scompenso cardiaco, anche a fronte di ostacoli quali la difficoltà negli spostamenti e l'isolamento forzato.

L'efficacia della Telemedicina nella gestione del paziente con scompenso cardiaco: una revisione della letteratura.

LA ROCCA, CAMILLA SERENA
2018/2019

Abstract

INTRODUZIONE: Lo scompenso cardiaco, patologia cronica a elevata prevalenza e con un'incidenza in progressivo aumento, ha un notevole impatto sulla qualità della vita del paziente che ne risulta affetto. Inoltre, le frequenti riacutizzazioni, con conseguenti ricoveri, comportano un importante assorbimento di risorse economiche e umane. A fronte delle sfide derivanti dai cambiamenti epidemiologici, demografici e ambientali e delle difficoltà a garantire un numero sufficiente di ambulatori dedicati e facilmente accessibili, emerge la necessità di un'innovazione del modello di assistenza, per garantire un'adeguata prevenzione terziaria. Gli interventi di telemedicina, come il telemonitoraggio e il teleconsulto, possiedono il potenziale per facilitare le persone con scompenso cardiaco nella gestione adeguata della malattia. Questo elaborato si pone l'obiettivo di valutare, attraverso l'analisi degli studi pubblicati sull'argomento, l'efficacia della telemedicina nel ridurre la mortalità, il tasso di ricovero e i costi sanitari correlati, nel migliorare l'aderenza terapeutica, le capacità di autocura e la qualità della vita in pazienti affetti da scompenso cardiaco. MATERIALI E METODI: È stata condotta una revisione della letteratura secondaria consultando le banche dati Embase, Pubmed e Cinhal. La ricerca bibliografica si è concentrata sulla lettura critica degli studi pubblicati negli ultimi dieci anni e redatti in lingua inglese o italiana che hanno indagato l'efficacia di interventi di telemonitoraggio remoto non invasivo e di supporto telefonico in pazienti di età maggiore ai 18 anni con diagnosi di scompenso cardiaco in fase di follow up. RISULTATI: Quattordici studi hanno risposto pienamente ai criteri di inclusione. Tutti gli studi selezionati indagano il telemonitoraggio e otto studi il supporto telefonico. Gli esiti più indagati sono stati la mortalità e il ricovero per tutte le cause e per scompenso cardiaco e la qualità della vita. Il tasso di accesso in pronto soccorso, l'aderenza terapeutica e analisi sui costi sanitari sono stati riportati da quattro studi. La riammissione ospedaliera, invece, è stata scarsamente trattata e la capacità di autocura è indagata in solo uno degli studi. Nella metà degli studi selezionati è emerso che la gestione dell'intervento di telemedicina è stata affidata agli infermieri. DISCUSSIONE: L'analisi degli studi selezionati suggerisce l'efficacia della telemedicina nel ridurre il tasso di ricovero per scompenso cardiaco e la mortalità per tutte le cause e per scompenso cardiaco. Anche la qualità della vita correlata allo stato di salute e l'aderenza alle indicazioni terapeutiche sembrerebbero giovarne. I sistemi di telemedicina che sfruttano tecnologie mobili di larga diffusione come il telefono cellulare, riducono i costi d'implementazione e l'onere finanziario complessivo. Diversi autori concordano sull'utilizzo di un modello di telemonitoraggio a completa gestione infermieristica, in quanto può produrre un effetto positivo maggiore rispetto a un modello in cui solo la figura medica è incaricata nella gestione degli interventi. CONCLUSIONI: Sebbene occorra indagare ulteriormente alcuni aspetti, come la capacità di autocura, l'aderenza terapeutica e la qualità della vita, la telemedicina risulta, ad oggi, una strategia efficace per garantire migliore assistenza alle persone affette da scompenso cardiaco, anche a fronte di ostacoli quali la difficoltà negli spostamenti e l'isolamento forzato.
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