Nel panorama contemporaneo la schiavitù è generalmente intesa come un fenomeno passato e superato; la realtà dei fatti, tuttavia, configura uno scenario ben diverso. Secondo i recenti dati pubblicati dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro oggi 40,3 milioni di persone sono soggetti a qualche forma di c.d. schiavitù moderna, più del triplo rispetto al periodo della Tratta atlantica degli schiavi; di questi il 71% è composto da donne ed il 25% da minori. Le ragioni del proliferare del fenomeno risiedono, soprattutto, nella globalizzazione dei mercati, a causa della quale numerose persone sono costrette lavorare contro la propria volontà tramite l'ausilio di minacce, intimidazioni e coercizione. La diffusione di moderne forme di sfruttamento risulta particolarmente presente nei Paesi del Terzo mondo, laddove il tasso di persone ridotte in schiavitù è più alto, in ragione di sistemi legali deboli e di un'inadeguata lotta alla corruzione. All'interno della moderna schiavitù è possibile individuare un sotto-fenomeno ancora più aberrante e che riguarda i più deboli fra i deboli, il lavoro minorile; proprio dal personale interesse per tale tematica e dalla volontà di comprendere se e in quale misura la scienza giuridica possa offrire una soluzione nasce il presente elaborato. Nello specifico, si è scelto di affrontare la questione focalizzando l'attenzione sullo sfruttamento del lavoro minorile nelle piantagioni di cacao di Costa d'Avorio e Ghana, primi produttori di cacao, ma anche tra gli Stati con il più alto tasso di presenza del fenomeno in esame
Gli strumenti del diritto internazionale ed europeo per la lotta al lavoro minorile nella supply chain del cacao
ARITO, STEFANIA
2018/2019
Abstract
Nel panorama contemporaneo la schiavitù è generalmente intesa come un fenomeno passato e superato; la realtà dei fatti, tuttavia, configura uno scenario ben diverso. Secondo i recenti dati pubblicati dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro oggi 40,3 milioni di persone sono soggetti a qualche forma di c.d. schiavitù moderna, più del triplo rispetto al periodo della Tratta atlantica degli schiavi; di questi il 71% è composto da donne ed il 25% da minori. Le ragioni del proliferare del fenomeno risiedono, soprattutto, nella globalizzazione dei mercati, a causa della quale numerose persone sono costrette lavorare contro la propria volontà tramite l'ausilio di minacce, intimidazioni e coercizione. La diffusione di moderne forme di sfruttamento risulta particolarmente presente nei Paesi del Terzo mondo, laddove il tasso di persone ridotte in schiavitù è più alto, in ragione di sistemi legali deboli e di un'inadeguata lotta alla corruzione. All'interno della moderna schiavitù è possibile individuare un sotto-fenomeno ancora più aberrante e che riguarda i più deboli fra i deboli, il lavoro minorile; proprio dal personale interesse per tale tematica e dalla volontà di comprendere se e in quale misura la scienza giuridica possa offrire una soluzione nasce il presente elaborato. Nello specifico, si è scelto di affrontare la questione focalizzando l'attenzione sullo sfruttamento del lavoro minorile nelle piantagioni di cacao di Costa d'Avorio e Ghana, primi produttori di cacao, ma anche tra gli Stati con il più alto tasso di presenza del fenomeno in esameFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/102781