L’obiettivo di questa tesi è fornire un quadro complessivo della proposta di Joan Tronto – la cura come argomento politico e come progetto democratico – e di far emergere i punti di forza e quelli meno convincenti della sua argomentazione. In particolare, ci si chiede quale sia, ad oggi, il ruolo della cura e se sia possibile un nuovo modello di società che si fondi su una diversa visione degli individui (vulnerabili e interdipendenti), postulata dall’etica della cura. La tesi è strutturata in tre capitoli, che trattano rispettivamente la cura come paradigma etico, come argomento politico e come progetto democratico. Il primo capitolo è dedicato all’analisi della cura come paradigma etico: vengono qui considerate l'etica della cura nella formulazione di Carol Gilligan e le conseguenti critiche di Tronto a questo paradigma. Vengono, inoltre, riportate le condizioni di lavoro dei e delle care workers, considerando sia il lavoro di cura salariato, sia il lavoro di cura gratuito. Il secondo capitolo si concentra sull’analisi di Confini morali (1993), opera principale di Tronto, che tratta la cura come “argomento politico”. In primo luogo, sono stati considerati i “confini morali” che impediscono all’etica della cura di partecipare al dibattito pubblico: il confine tra morale e politica, il confine del “punto di vista morale” e il confine tra vita pubblica e vita privata. In secondo luogo, sono state analizzate le quattro fasi (interessarsi, prendersi cura, prestare cura, ricevere cura) e le quattro “qualità morali” (attenzione, responsabilità, competenza, reattività) della pratica di cura individuate da Tronto. Il terzo capitolo è dedicato all’analisi di Caring Democracy (2013), in cui Tronto assume la cura come base per un nuovo progetto democratico. Il capitolo è dedicato a una trattazione approfondita dei quattro temi principali individuati nel lavoro di Tronto: gli effetti del neoliberismo sulla cura e sulla democrazia, la responsabilità della cura, la questione della diseguaglianza e, infine, gli elementi per una caring democracy. L’analisi dei lavori di Tronto si è svolta attraverso il confronto con l’opera Tra cura e giustizia (2020) di Elena Pulcini. Questo confronto ha portato alla luce i punti meno convincenti dell’argomentazione di Tronto. In primo luogo, è stata mostrata la mancanza di un’analisi più approfondita delle motivazioni personali che muovono gli individui ad agire moralmente (in questo caso nelle relazioni di cura). In secondo luogo, si è mostrato come gli sviluppi per una “caring democracy” si rivelino insufficienti senza una trattazione delle passioni che muovono gli individui ad agire e a cambiare il proprio comportamento. In particolare, si sostiene che le due passioni morali individuate da Pulcini, la compassione e l’indignazione, vadano integrate al progetto democratico di Tronto. Questo lavoro ha l’intento di mostrare che per l’avvento di una società che si fondi sulla cura (la caring democracy di Tronto) sia necessario non solo considerare le diseguaglianze sistemiche che colpiscono i e le care workers e la cura come idea politica e pubblica, ma anche una proposta etica in cui sia centrale l’analisi delle motivazioni profonde, ovvero le passioni morali, che muovono gli individui. Si sostiene, dunque, che i sentimenti morali permettono di spiegare per quale motivo (e come) gli individui dovrebbero comportarsi in modo attento, responsabile, competente e compassionevole nei confronti degli altri.

La cura in Joan Tronto: da argomento politico a progetto democratico

ERBETTA, STEFANIA
2022/2023

Abstract

L’obiettivo di questa tesi è fornire un quadro complessivo della proposta di Joan Tronto – la cura come argomento politico e come progetto democratico – e di far emergere i punti di forza e quelli meno convincenti della sua argomentazione. In particolare, ci si chiede quale sia, ad oggi, il ruolo della cura e se sia possibile un nuovo modello di società che si fondi su una diversa visione degli individui (vulnerabili e interdipendenti), postulata dall’etica della cura. La tesi è strutturata in tre capitoli, che trattano rispettivamente la cura come paradigma etico, come argomento politico e come progetto democratico. Il primo capitolo è dedicato all’analisi della cura come paradigma etico: vengono qui considerate l'etica della cura nella formulazione di Carol Gilligan e le conseguenti critiche di Tronto a questo paradigma. Vengono, inoltre, riportate le condizioni di lavoro dei e delle care workers, considerando sia il lavoro di cura salariato, sia il lavoro di cura gratuito. Il secondo capitolo si concentra sull’analisi di Confini morali (1993), opera principale di Tronto, che tratta la cura come “argomento politico”. In primo luogo, sono stati considerati i “confini morali” che impediscono all’etica della cura di partecipare al dibattito pubblico: il confine tra morale e politica, il confine del “punto di vista morale” e il confine tra vita pubblica e vita privata. In secondo luogo, sono state analizzate le quattro fasi (interessarsi, prendersi cura, prestare cura, ricevere cura) e le quattro “qualità morali” (attenzione, responsabilità, competenza, reattività) della pratica di cura individuate da Tronto. Il terzo capitolo è dedicato all’analisi di Caring Democracy (2013), in cui Tronto assume la cura come base per un nuovo progetto democratico. Il capitolo è dedicato a una trattazione approfondita dei quattro temi principali individuati nel lavoro di Tronto: gli effetti del neoliberismo sulla cura e sulla democrazia, la responsabilità della cura, la questione della diseguaglianza e, infine, gli elementi per una caring democracy. L’analisi dei lavori di Tronto si è svolta attraverso il confronto con l’opera Tra cura e giustizia (2020) di Elena Pulcini. Questo confronto ha portato alla luce i punti meno convincenti dell’argomentazione di Tronto. In primo luogo, è stata mostrata la mancanza di un’analisi più approfondita delle motivazioni personali che muovono gli individui ad agire moralmente (in questo caso nelle relazioni di cura). In secondo luogo, si è mostrato come gli sviluppi per una “caring democracy” si rivelino insufficienti senza una trattazione delle passioni che muovono gli individui ad agire e a cambiare il proprio comportamento. In particolare, si sostiene che le due passioni morali individuate da Pulcini, la compassione e l’indignazione, vadano integrate al progetto democratico di Tronto. Questo lavoro ha l’intento di mostrare che per l’avvento di una società che si fondi sulla cura (la caring democracy di Tronto) sia necessario non solo considerare le diseguaglianze sistemiche che colpiscono i e le care workers e la cura come idea politica e pubblica, ma anche una proposta etica in cui sia centrale l’analisi delle motivazioni profonde, ovvero le passioni morali, che muovono gli individui. Si sostiene, dunque, che i sentimenti morali permettono di spiegare per quale motivo (e come) gli individui dovrebbero comportarsi in modo attento, responsabile, competente e compassionevole nei confronti degli altri.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/102692