Background: Lo Screening Neonatale Esteso (SNE) è lo strumento più efficace per l’identificazione delle Malattie Metaboliche Ereditarie (MME) ad alto rischio clinico suscettibili di interventi terapeutici e di strategie preventive. L’introduzione dello SNE in Piemonte e Valle d’Aosta risale a maggio 2017, grazie in particolare all’utilizzo della spettrometria di massa tandem, in ottemperanza al Decreto del Ministero della Salute del 13 ottobre 2016. Metodi: in questa tesi di laurea sono stati analizzati i risultati dello SNE nel nostro centro, la Struttura Complessa di Pediatria dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino (A.O.U. Città della Salute e della Scienza), Centro di Riferimento Regionale per i difetti ereditari del metabolismo, su un totale di 147.075 pazienti nel periodo maggio 2017 – maggio 2022, evidenziando le nuove diagnosi di MME geneticamente confermate, i soggetti eterozigoti, le forme materne e quelle transitorie. La valutazione neonatale degli analiti presi in considerazione dallo SNE è stata eseguita mediante l’utilizzo delle cartine di Guthrie (DBS), successivamente è stata condotta, se ritenuta necessaria, una valutazione di secondo livello mediante Tandem Mass e infine, per la diagnosi di certezza, è stato associato al quadro clinico-laboratoristico anche la valutazione genetica. Le considerazioni cliniche sul soggetto sono state compiute ambulatorialmente, attraverso appuntamenti periodici nei quali sono state ripetute le analisi su DBS, per le condizioni che lo necessitavano, in modo da valutare l’effettivo andamento maligno della patologia. Risultati: Sul campione complessivo di 147.075 nuovi nati l’incidenza totale delle MME è risultata essere 1:1149 nati (n=128; media 2 casi/mese). Tra le 47 condizioni patologiche indagate dallo SNE è stato quindi possibile determinare un’incidenza per le quattro condizioni indagate già prima dell’introduzione dello SNE (PKU, HPA, BTD, GAL), per cinque disturbi del metabolismo e del trasporto degli aminoacidi (MSUD, GA I, CblC-D, 2MBG, 3MCC), per un disturbo del ciclo dell’urea (CIT1) e per cinque alterazioni congenite del metabolismo delle lipoproteine (CPT Ia, CPT II, VLCAD, MCAD, SCAD). È stato inoltre possibile identificare alcune condizioni escluse dal decreto di riferimento, due casi di deficit di ornitina transcarbamilasi (OTC-D), un caso di iperglicinemia non chetotica (NKH) e un caso di acidemia combinata malonica e metilmalonica (cMAMMA)(ntot=132). Per le MME ad “elevato rischio” di scompenso metabolico è stata calcolata un’incidenza di 1:1671 (n=88; 67%). È stato possibile individuare anche altri 97 casi così suddivisi: 58 forme transitorie fra galattosemia e tirosinemia (1:2400), 18 pazienti eterozigoti (1:7700) di cui 17 difetti della β-ossidazione degli acidi grassi e 1 metilcrotonilglicinuria, infine 21 forme “ambientali” (1:6300) causate da deficit materno di carnitina (n=9) e da deficit materno di vitamina B12 (n=12). Conclusioni: Il nostro studio dimostra come lo SNE sia uno strumento cruciale ed irrinunciabile per la diagnosi precoce delle MME ad elevato rischio clinico (circa 18 casi l’anno) e per la corretta gestione terapeutica. Questa Tesi di Laurea quindi evidenzia che lo SNE rappresenta attualmente il principale strumento di prevenzione secondaria della pediatria moderna. Si auspica pertanto che tale metodica venga implementata a livello nazionale includendo nuove condizioni metabolicamente rilevabili e trattabili.

IMPATTO DELLO SCREENING NEONATALE ESTESO NELL’IDENTIFICAZIONE DELLE MALATTIE METABOLICHE AD ALTO RISCHIO CLINICO IN PIEMONTE E VALLE D’AOSTA

MALA, DAMIANO
2022/2023

Abstract

Background: Lo Screening Neonatale Esteso (SNE) è lo strumento più efficace per l’identificazione delle Malattie Metaboliche Ereditarie (MME) ad alto rischio clinico suscettibili di interventi terapeutici e di strategie preventive. L’introduzione dello SNE in Piemonte e Valle d’Aosta risale a maggio 2017, grazie in particolare all’utilizzo della spettrometria di massa tandem, in ottemperanza al Decreto del Ministero della Salute del 13 ottobre 2016. Metodi: in questa tesi di laurea sono stati analizzati i risultati dello SNE nel nostro centro, la Struttura Complessa di Pediatria dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino (A.O.U. Città della Salute e della Scienza), Centro di Riferimento Regionale per i difetti ereditari del metabolismo, su un totale di 147.075 pazienti nel periodo maggio 2017 – maggio 2022, evidenziando le nuove diagnosi di MME geneticamente confermate, i soggetti eterozigoti, le forme materne e quelle transitorie. La valutazione neonatale degli analiti presi in considerazione dallo SNE è stata eseguita mediante l’utilizzo delle cartine di Guthrie (DBS), successivamente è stata condotta, se ritenuta necessaria, una valutazione di secondo livello mediante Tandem Mass e infine, per la diagnosi di certezza, è stato associato al quadro clinico-laboratoristico anche la valutazione genetica. Le considerazioni cliniche sul soggetto sono state compiute ambulatorialmente, attraverso appuntamenti periodici nei quali sono state ripetute le analisi su DBS, per le condizioni che lo necessitavano, in modo da valutare l’effettivo andamento maligno della patologia. Risultati: Sul campione complessivo di 147.075 nuovi nati l’incidenza totale delle MME è risultata essere 1:1149 nati (n=128; media 2 casi/mese). Tra le 47 condizioni patologiche indagate dallo SNE è stato quindi possibile determinare un’incidenza per le quattro condizioni indagate già prima dell’introduzione dello SNE (PKU, HPA, BTD, GAL), per cinque disturbi del metabolismo e del trasporto degli aminoacidi (MSUD, GA I, CblC-D, 2MBG, 3MCC), per un disturbo del ciclo dell’urea (CIT1) e per cinque alterazioni congenite del metabolismo delle lipoproteine (CPT Ia, CPT II, VLCAD, MCAD, SCAD). È stato inoltre possibile identificare alcune condizioni escluse dal decreto di riferimento, due casi di deficit di ornitina transcarbamilasi (OTC-D), un caso di iperglicinemia non chetotica (NKH) e un caso di acidemia combinata malonica e metilmalonica (cMAMMA)(ntot=132). Per le MME ad “elevato rischio” di scompenso metabolico è stata calcolata un’incidenza di 1:1671 (n=88; 67%). È stato possibile individuare anche altri 97 casi così suddivisi: 58 forme transitorie fra galattosemia e tirosinemia (1:2400), 18 pazienti eterozigoti (1:7700) di cui 17 difetti della β-ossidazione degli acidi grassi e 1 metilcrotonilglicinuria, infine 21 forme “ambientali” (1:6300) causate da deficit materno di carnitina (n=9) e da deficit materno di vitamina B12 (n=12). Conclusioni: Il nostro studio dimostra come lo SNE sia uno strumento cruciale ed irrinunciabile per la diagnosi precoce delle MME ad elevato rischio clinico (circa 18 casi l’anno) e per la corretta gestione terapeutica. Questa Tesi di Laurea quindi evidenzia che lo SNE rappresenta attualmente il principale strumento di prevenzione secondaria della pediatria moderna. Si auspica pertanto che tale metodica venga implementata a livello nazionale includendo nuove condizioni metabolicamente rilevabili e trattabili.
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