The goal of this paper is the thematic and linguistic analysis of two narrative interviews based on the life stories of two sisters coming from East Prussia, who managed to survive to the dramatic events which happened in this area after the Second World War. After a short introduction concerning the characteristics of the autobiographical narrative interview as a particular communicative genre in the wider spectrum of orality, the focus will move on words and silences which characterize their stories. It is not by chance that they choose to tell certain memories and omit some others from the narration. On the contrary, every choice they make helps the researcher to understand their emotions and allows the analysis of their self-representation not only in a personal dimension, but also in a social context, which has been unable to give voice the German victims of WW2 for too many years, contributing to the creation of a distorted historical memory.

L'obiettivo di questo elaborato è l'analisi linguistico-tematica di due interviste autobiografiche le cui protagoniste sono due testimoni originarie della Prussia orientale, sopravvissute ai drammatici eventi avvenuti in questi territori alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Dopo una breve introduzione sulle caratteristiche dell'intervista narrativa autobiografica come genere comunicativo nell' ambito della lingua orale, si procederà all' analisi di silenzi e parole che caratterizzano le testimonianze delle donne, evidenziando come questi rappresentino in realtà una fonte di informazioni importante per analizzare il vissuto delle intervistate. La selezione dei ricordi da narrare e di quelli da omettere non è mai casuale e l'analisi di queste scelte permette al ricercatore di comprendere meglio le emozioni in questione, di analizzare l'auto-rappresentazione identitaria delle protagoniste e la collocazione di un intero gruppo sociale all' interno di una realtà, che per molto tempo non ha saputo dare voce alle vittime di nazionalità tedesca, contribuendo alla costruzione di una memoria storica falsata.

"Das sind so Sachen, die man nie vergisst". Raccontare e raccontarsi nell'intervista narrativa autobiografica.

MARTINET, FABRIZIA
2019/2020

Abstract

L'obiettivo di questo elaborato è l'analisi linguistico-tematica di due interviste autobiografiche le cui protagoniste sono due testimoni originarie della Prussia orientale, sopravvissute ai drammatici eventi avvenuti in questi territori alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Dopo una breve introduzione sulle caratteristiche dell'intervista narrativa autobiografica come genere comunicativo nell' ambito della lingua orale, si procederà all' analisi di silenzi e parole che caratterizzano le testimonianze delle donne, evidenziando come questi rappresentino in realtà una fonte di informazioni importante per analizzare il vissuto delle intervistate. La selezione dei ricordi da narrare e di quelli da omettere non è mai casuale e l'analisi di queste scelte permette al ricercatore di comprendere meglio le emozioni in questione, di analizzare l'auto-rappresentazione identitaria delle protagoniste e la collocazione di un intero gruppo sociale all' interno di una realtà, che per molto tempo non ha saputo dare voce alle vittime di nazionalità tedesca, contribuendo alla costruzione di una memoria storica falsata.
ITA
The goal of this paper is the thematic and linguistic analysis of two narrative interviews based on the life stories of two sisters coming from East Prussia, who managed to survive to the dramatic events which happened in this area after the Second World War. After a short introduction concerning the characteristics of the autobiographical narrative interview as a particular communicative genre in the wider spectrum of orality, the focus will move on words and silences which characterize their stories. It is not by chance that they choose to tell certain memories and omit some others from the narration. On the contrary, every choice they make helps the researcher to understand their emotions and allows the analysis of their self-representation not only in a personal dimension, but also in a social context, which has been unable to give voice the German victims of WW2 for too many years, contributing to the creation of a distorted historical memory.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/102607