I virus sono microorganismi parassiti cellulari obbligati, suddivisi in categorie in base alle caratteristiche del genoma. Nell'ambito della ricerca scientifica i virus non sono più visti solo come agenti infettivi potenzialmente patogeni, ma anche come possibili risorse da sfruttare in terapie come quella genica e quella oncolitica. La terapia genica consiste nel miglioramento genetico per mezzo della correzione di geni alterati o di modificazioni sito-specifiche. Le applicazioni di questo tipo di trattamento sono ampie e riguardano tutta una serie di patologie genetiche ereditarie o acquisite. Lo spettro dei virus ingegnerizzati come vettori è ampio e varia a seconda delle capacità di contenimento del codice genetico, della tessuto-specificità del vettore, dell'efficacia del trattamento e dal rischio correlato ad una possibile tossicità e patogenicità per l'ospite. Tra i virus più utilizzati si trovano: gli adenovirus, i primi per i quali si è pensata una applicazione nel campo della terapia genica; i virus adeno-associati ed i relativi sierotipi, ad oggi tra i più utilizzati nella ricerca; i retrovirus ed in particolare i Lentiviridae per la loro ridotta genotossicità; i poxvirus per gli studi clinici legati alle terapie oncologiche e più recentemente il baculovirus. La terapia genica moderna è incentrata nel cercare di trovare terapie potenzialmente efficaci, in particolare per quel tipo di patologie ad oggi difficili da trattare, come le malattie genetiche del sistema nervoso. Nei disturbi da accumulo lisosomiale, nel morbo di Alzheimer e nel morbo di Parkinson sono state effettuate diverse sperimentazioni, a più livelli, utilizzando diversi sierotipi di virus adeno-associati, riscontrando una maggiore o minore efficacia a seconda del vettore utilizzato, della quantità di vettore inserito, della specificità tissutale di ciascun sierotipo ingegnerizzato e soprattutto del metodo di inserimento. La viroterapia oncolotica è uno degli approcci più promettenti nel trattamento delle patologie tumorali. A differenza della terapia genica il vettore virale non si limita a veicolare un transgene, il virus oncolitico può replicare all'interno delle cellule tumorali in modo selettivo ed indurne la morte o innescare una risposta immunitaria. Tra i virus utilizzati nella terapia oncolitica figura anche il poliovirus, fortemente attenuato ed ingegnerizzato per essere reso selettivamente tossico per le cellule malate, di patologie come il glioblastoma. Allo stato attuale la ricerca comprende ben 3704 studi accertati di terapie geniche virali e non virali, la tendenza si sta spostando sempre più verso determinati tipi di virus, per lo sfruttamento come vettori: gli adenovirus, dei quali esistono versioni utilizzate per le terapie oncologiche in varie fasi di sviluppo a livello di trials; i virus adeno-associati utilizzati in oltre 200 trials clinici in corso, l'Herpes Simplex Virus di cui esiste una versione già in commercio come farmaco antitumorale; i retrovirus utilizzati in trials clinici di fase II per il trattamento di immunodeficienze gravi combinate ed in campo oncologico. Una sempre più profonda conoscenza dei virus sta progressivamente portando ad una svolta in ambito terapeutico, grazie in particolar modo allo sviluppo dell'ingegneria genetica. Le sfide perché i vettori virali entrino a far parte delle terapie geniche ed oncolitiche sono tante, legate sia alle caratteristiche dei virus, sia al tipo di trattamento, che ai potenziali rischi per l'ospite, ostacoli da superare perché avvenga il passaggio da test clinici a vere e proprie terapie approvate e circolanti.
Vettori virali per la terapia genica e per la terapia oncolitica
FOLINO, LORENZO
2018/2019
Abstract
I virus sono microorganismi parassiti cellulari obbligati, suddivisi in categorie in base alle caratteristiche del genoma. Nell'ambito della ricerca scientifica i virus non sono più visti solo come agenti infettivi potenzialmente patogeni, ma anche come possibili risorse da sfruttare in terapie come quella genica e quella oncolitica. La terapia genica consiste nel miglioramento genetico per mezzo della correzione di geni alterati o di modificazioni sito-specifiche. Le applicazioni di questo tipo di trattamento sono ampie e riguardano tutta una serie di patologie genetiche ereditarie o acquisite. Lo spettro dei virus ingegnerizzati come vettori è ampio e varia a seconda delle capacità di contenimento del codice genetico, della tessuto-specificità del vettore, dell'efficacia del trattamento e dal rischio correlato ad una possibile tossicità e patogenicità per l'ospite. Tra i virus più utilizzati si trovano: gli adenovirus, i primi per i quali si è pensata una applicazione nel campo della terapia genica; i virus adeno-associati ed i relativi sierotipi, ad oggi tra i più utilizzati nella ricerca; i retrovirus ed in particolare i Lentiviridae per la loro ridotta genotossicità; i poxvirus per gli studi clinici legati alle terapie oncologiche e più recentemente il baculovirus. La terapia genica moderna è incentrata nel cercare di trovare terapie potenzialmente efficaci, in particolare per quel tipo di patologie ad oggi difficili da trattare, come le malattie genetiche del sistema nervoso. Nei disturbi da accumulo lisosomiale, nel morbo di Alzheimer e nel morbo di Parkinson sono state effettuate diverse sperimentazioni, a più livelli, utilizzando diversi sierotipi di virus adeno-associati, riscontrando una maggiore o minore efficacia a seconda del vettore utilizzato, della quantità di vettore inserito, della specificità tissutale di ciascun sierotipo ingegnerizzato e soprattutto del metodo di inserimento. La viroterapia oncolotica è uno degli approcci più promettenti nel trattamento delle patologie tumorali. A differenza della terapia genica il vettore virale non si limita a veicolare un transgene, il virus oncolitico può replicare all'interno delle cellule tumorali in modo selettivo ed indurne la morte o innescare una risposta immunitaria. Tra i virus utilizzati nella terapia oncolitica figura anche il poliovirus, fortemente attenuato ed ingegnerizzato per essere reso selettivamente tossico per le cellule malate, di patologie come il glioblastoma. Allo stato attuale la ricerca comprende ben 3704 studi accertati di terapie geniche virali e non virali, la tendenza si sta spostando sempre più verso determinati tipi di virus, per lo sfruttamento come vettori: gli adenovirus, dei quali esistono versioni utilizzate per le terapie oncologiche in varie fasi di sviluppo a livello di trials; i virus adeno-associati utilizzati in oltre 200 trials clinici in corso, l'Herpes Simplex Virus di cui esiste una versione già in commercio come farmaco antitumorale; i retrovirus utilizzati in trials clinici di fase II per il trattamento di immunodeficienze gravi combinate ed in campo oncologico. Una sempre più profonda conoscenza dei virus sta progressivamente portando ad una svolta in ambito terapeutico, grazie in particolar modo allo sviluppo dell'ingegneria genetica. Le sfide perché i vettori virali entrino a far parte delle terapie geniche ed oncolitiche sono tante, legate sia alle caratteristiche dei virus, sia al tipo di trattamento, che ai potenziali rischi per l'ospite, ostacoli da superare perché avvenga il passaggio da test clinici a vere e proprie terapie approvate e circolanti.File | Dimensione | Formato | |
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