Il castagno (Castanea sativa Mill.) è una specie appartenente alla famiglia delle Fagaceae ed è l'unica rappresentante del suo genere in Europa, dove attualmente copre circa 2.5 milioni di ettari, di cui il 79.3% ricade tra Italia e Francia. Il legame tra il castagno e le popolazioni europee ha radici molto antiche: i greci ben conoscevano le qualità di questa specie e ne portarono la cultura in Italia con la fondazione delle colonie in Magna Grecia; da qui il suo areale si espanse insieme ai Romani in tutti i Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo, dove erano presenti le condizioni più idonee alla sua coltivazione. Il legno di castagno è apprezzato per la produzione di elementi da carpenteria, come travi squadrate o con presenza di smusso (Uso Fiume di Castagno) e nella falegnameria, ad esempio per la realizzazione di pavimenti e infissi. La sua durabilità consente di realizzare rivestimenti per edifici e elementi di arredo urbano. L'uso storico come paleria, inoltre, è giunto fino ad oggi sia in viticoltura che in frutticoltura, senza dimenticare l'impiego del tondame di maggiori dimensioni nelle opere di ingegneria naturalistica. Tra le principali problematiche di questo legno è sicuramente da segnalare la notevole predisposizione alla cipollatura, che ne compromette gli impieghi a maggior valore aggiunto. In tale contesto, l'obiettivo di questa tesi di laurea è valutare l'incidenza della cipollatura nel legno di castagno campionato da una provenienza piemontese. Sono state pertanto eseguite prove sperimentali finalizzate alla valutazione della cipollatura e alla caratterizzazione meccanica del materiale legnoso oggetto di campionamento; l'attività è stata realizzata del progetto CastagnoPiù, finanziato dal PSR (misura 16.2.1) della Regione Piemonte. Sono stati esaminati 46 toppi di castagno che presentavano una o più cipollature, per un totale di 91 cipollature rilevate: si è proceduto alla determinazione degli incrementi di ampiezza degli anelli circostanti la cipollatura, nell'rilievo dell'incidenza di questo difetto in relazione all'età delle piante e l'ampiezza media dell'anello cipollato. Tutti questi parametri sono stati confrontati con i dati presenti in letteratura per avere un quadro più chiaro di come la cipollatura si sviluppa in questo contesto territoriale specifico. Inoltre, sono state effettuate prove di laboratorio per determinare le proprietà fisico-meccaniche del legno di castagno analizzato: umidità, massa volumica, ritiri dimensionali, coefficienti di ritiro unitari e resistenza a flessione statica. Le analisi statistiche sui valori ottenuti e i seguenti confronti con i dati bibliografici, ci hanno permesso di caratterizzare il materiale legnoso utilizzato nel progetto. Sempre nell'ambito del progetto CastagnoPiù, durante la stesura della tesi si è fornito supporto al DISAFA, Università degli Studi di Torino, nella realizzazione di una brochure divulgativa sul legno di castagno, volta a promuoverne i pregi e i differenti impieghi. Infine, dopo un breve inquadramento del mercato della filiera foresta legno del castagno piemontese, sono stati esaminati e analizzati alcuni progetti, regionali e non, indirizzati alla valorizzazione del legno di questa importante e diffusa specie forestale, con l'intento di illustrare le possibilità di creare nuovi sbocchi commerciali nell'ottica di una più razionale gestione del territorio che risulti sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico.
Analisi e riflessioni sul legno di castagno piemontese per una nuova filiera di qualità
BALDASSARRA, IVAN
2018/2019
Abstract
Il castagno (Castanea sativa Mill.) è una specie appartenente alla famiglia delle Fagaceae ed è l'unica rappresentante del suo genere in Europa, dove attualmente copre circa 2.5 milioni di ettari, di cui il 79.3% ricade tra Italia e Francia. Il legame tra il castagno e le popolazioni europee ha radici molto antiche: i greci ben conoscevano le qualità di questa specie e ne portarono la cultura in Italia con la fondazione delle colonie in Magna Grecia; da qui il suo areale si espanse insieme ai Romani in tutti i Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo, dove erano presenti le condizioni più idonee alla sua coltivazione. Il legno di castagno è apprezzato per la produzione di elementi da carpenteria, come travi squadrate o con presenza di smusso (Uso Fiume di Castagno) e nella falegnameria, ad esempio per la realizzazione di pavimenti e infissi. La sua durabilità consente di realizzare rivestimenti per edifici e elementi di arredo urbano. L'uso storico come paleria, inoltre, è giunto fino ad oggi sia in viticoltura che in frutticoltura, senza dimenticare l'impiego del tondame di maggiori dimensioni nelle opere di ingegneria naturalistica. Tra le principali problematiche di questo legno è sicuramente da segnalare la notevole predisposizione alla cipollatura, che ne compromette gli impieghi a maggior valore aggiunto. In tale contesto, l'obiettivo di questa tesi di laurea è valutare l'incidenza della cipollatura nel legno di castagno campionato da una provenienza piemontese. Sono state pertanto eseguite prove sperimentali finalizzate alla valutazione della cipollatura e alla caratterizzazione meccanica del materiale legnoso oggetto di campionamento; l'attività è stata realizzata del progetto CastagnoPiù, finanziato dal PSR (misura 16.2.1) della Regione Piemonte. Sono stati esaminati 46 toppi di castagno che presentavano una o più cipollature, per un totale di 91 cipollature rilevate: si è proceduto alla determinazione degli incrementi di ampiezza degli anelli circostanti la cipollatura, nell'rilievo dell'incidenza di questo difetto in relazione all'età delle piante e l'ampiezza media dell'anello cipollato. Tutti questi parametri sono stati confrontati con i dati presenti in letteratura per avere un quadro più chiaro di come la cipollatura si sviluppa in questo contesto territoriale specifico. Inoltre, sono state effettuate prove di laboratorio per determinare le proprietà fisico-meccaniche del legno di castagno analizzato: umidità, massa volumica, ritiri dimensionali, coefficienti di ritiro unitari e resistenza a flessione statica. Le analisi statistiche sui valori ottenuti e i seguenti confronti con i dati bibliografici, ci hanno permesso di caratterizzare il materiale legnoso utilizzato nel progetto. Sempre nell'ambito del progetto CastagnoPiù, durante la stesura della tesi si è fornito supporto al DISAFA, Università degli Studi di Torino, nella realizzazione di una brochure divulgativa sul legno di castagno, volta a promuoverne i pregi e i differenti impieghi. Infine, dopo un breve inquadramento del mercato della filiera foresta legno del castagno piemontese, sono stati esaminati e analizzati alcuni progetti, regionali e non, indirizzati alla valorizzazione del legno di questa importante e diffusa specie forestale, con l'intento di illustrare le possibilità di creare nuovi sbocchi commerciali nell'ottica di una più razionale gestione del territorio che risulti sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico.File | Dimensione | Formato | |
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