Background: The function of the vestibular system has been found to extend far beyond the simple regulation of equilibrium and posture. Indeed, the effects of vestibular misfunctions have been observed in cognitive functions (Smith, 2022), emotional regulation (Rajagopalan et al., 2017), and, crucial to our purpose, in the construction of the Self-awareness (Ferrè & Haggard, 2016). Changes in the construction of the Self-representation appear to be pivotal in a dissociative disorder: the depersonalization/derealization disorder (DDD) (Wozniak et al., 2022). Given that this representation is constructed in a fronto-temporo-parietal network (Uddin et al., 2005a) that the DDD seems to be characterized by alterations in the activity of a very similar network (Sierk et al., 2018), and that vestibular stimulation activates those areas (Lopez et al., 2012), the link between the DDD and vestibular abnormalities has been a topic of interest in the recent literature (Elyoseph et al., 2023). Aims: The aim of the study is to observe to what extent the vestibular system and the depersonalization are linked. In doing this, the relationship between artificial vestibular alterations and multiple characteristics of the DDD will be investigated. Methods: 38 healthy individuals were recruited to take part in the study. All participants underwent three tasks to investigate the extent to which an artificial vestibular alteration (produced by the GVS with different polarities in different groups) induced DDD symptoms. In particular, DDD was branched into three main symptomatic areas according to the DSM V (APA, 2013): phenomenological experience, alterations in the Self-body schema, and subjective time perception. The first facet was investigated by the Depersonalization Inventory (DI) (Cox & Swinson, 2002), the second by two Self-face recognition paradigms (implicit and explicit), and the third by a time perception analysis. In all analyses, GVS stimulation was compared to SHAM stimulation. Results: Participants who underwent GVS showed increased levels of DDD at the DI compared to the SHAM group. Furthermore, participants showed the well-known Self-advantage effect in all Self-face recognition tasks (Keyes & Brady, 2010). The two main findings of our analysis are: 1) only in the explicit task, and in participants who underwent left-anodal GVS a modulation in the Self-advantage occurred. Indeed, when under GVS they were no longer able to distinguish themselves from Familiar faces in terms of RTs. 2) only in the explicit task, and in the right-anodal GVS, participants showed slower RTs for their faces compared to when they underwent SHAM stimulation. No effects were observed in the subjective time perception analysis. Discussions: The results that we obtained are consistent with evidence that suggest a blurred Self/Other distinction in the DDD (Farmer et al., 2021) and that suggest that modulations in the vestibular functions might alter their contribution to the multisensory process through which we construct facets of our sense of Self (Lopez, 2013) leading to the symptoms that characterize the DDD.
Introduzione: Si è scoperto che la funzione del sistema vestibolare va ben oltre la semplice regolazione dell'equilibrio e della postura. Infatti, gli effetti delle disfunzioni vestibolari sono stati osservati nelle funzioni cognitive (Smith, 2022), nella regolazione emotiva (Rajagopalan et al., 2017) e, aspetto cruciale per i nostri scopi, nella costruzione della consapevolezza del Sé (Ferrè & Haggard, 2016). I cambiamenti nella costruzione della rappresentazione del Sé sembrano essere centrali in un particolare disturbo dissociativo: la depersonalizzazione/derealizzazione (DDD) (Wozniak et al., 2022). Dato che questa rappresentazione è costruita in un network fronto-temporo-parietale (Uddin et al., 2005a) e che la DDD sembra essere caratterizzata da alterazioni dell'attività di un network molto simile (Sierk et al., 2018) e considerando che la stimolazione vestibolare attiva aree cerebrali analoghe (Lopez et al., 2012), il legame tra la DDD e le anomalie vestibolari è stato un argomento di interesse nella letteratura recente (Elyoseph et al., 2023). Scopi: Lo scopo dello studio è osservare in che misura il sistema vestibolare e la depersonalizzazione sono collegati. A tale fine, verrà indagata la relazione tra le alterazioni vestibolari artificiali e le molteplici caratteristiche della DDD. Metodi: 38 partecipanti sono stati reclutati per partecipare allo studio. Tutti i partecipanti sono stati sottoposti a tre compiti per indagare in che misura un'alterazione vestibolare artificiale (prodotta dalla GVS con differenti polarità in differenti gruppi) inducesse sintomi di DDD. In particolare, la DDD è stata suddivisa in tre aree sintomatiche in accordo al DSM V (APA, 2013): esperienza fenomenologica, alterazioni dello schema del Sé e alterata percezione soggettiva del tempo. Il primo aspetto è stato indagato con il Depersonalization Inventory (DI) (Cox & Swinson, 2002), il secondo con due paradigmi di riconoscimento del volto (implicito ed esplicito) e il terzo con un'analisi della stima temporale. In tutte le analisi, la condizione di stimolazione (GVS) è stata confrontata con la stimolazione di controllo (SHAM). Risultati: I partecipanti sottoposti a GVS hanno mostrato livelli maggiori di DDD al DI rispetto al gruppo SHAM. Inoltre, i partecipanti hanno mostrato il ben noto effetto di Self-advantage in tutti i compiti di riconoscimento del volto (Keyes & Brady, 2010). I due risultati principali della nostra analisi sono: 1) solo nel compito esplicito e nei partecipanti sottoposti a GVS anodica sinistra si è verificata una modulazione del Self-advantage. Infatti, quando erano sottoposti a GVS non erano più in grado di distinguersi dai volti familiari in termini di tempi di reazione (RTs). 2) solo nel compito esplicito, e nella GVS anodica destra, i partecipanti hanno mostrato RTs più lenti per i loro volti rispetto a quando sono stati sottoposti a stimolazione SHAM. Non sono stati osservati effetti nell'analisi della percezione temporale soggettiva. Discussioni: I risultati ottenuti sono coerenti con le prove che suggeriscono una distinzione sfumata tra il Sé e l’ Altro nei soggetti con DDD (Farmer et al., 2021) e sono inoltre coerenti con le prove che suggeriscono che le modulazioni delle funzioni vestibolari potrebbero alterare il processo multisensoriale attraverso il quale costruiamo le sfaccettature del nostro senso del Sé (Lopez, 2013), portando ai sintomi che caratterizzano la DDD.
Modulazione del Self-advantage esplicito, ma non implicito, a seguito di stimolazione galvanica vestibolare: implicazioni per il disturbo da depersonalizzazione/derealizzazione
CENTO, SAMUEL
2022/2023
Abstract
Introduzione: Si è scoperto che la funzione del sistema vestibolare va ben oltre la semplice regolazione dell'equilibrio e della postura. Infatti, gli effetti delle disfunzioni vestibolari sono stati osservati nelle funzioni cognitive (Smith, 2022), nella regolazione emotiva (Rajagopalan et al., 2017) e, aspetto cruciale per i nostri scopi, nella costruzione della consapevolezza del Sé (Ferrè & Haggard, 2016). I cambiamenti nella costruzione della rappresentazione del Sé sembrano essere centrali in un particolare disturbo dissociativo: la depersonalizzazione/derealizzazione (DDD) (Wozniak et al., 2022). Dato che questa rappresentazione è costruita in un network fronto-temporo-parietale (Uddin et al., 2005a) e che la DDD sembra essere caratterizzata da alterazioni dell'attività di un network molto simile (Sierk et al., 2018) e considerando che la stimolazione vestibolare attiva aree cerebrali analoghe (Lopez et al., 2012), il legame tra la DDD e le anomalie vestibolari è stato un argomento di interesse nella letteratura recente (Elyoseph et al., 2023). Scopi: Lo scopo dello studio è osservare in che misura il sistema vestibolare e la depersonalizzazione sono collegati. A tale fine, verrà indagata la relazione tra le alterazioni vestibolari artificiali e le molteplici caratteristiche della DDD. Metodi: 38 partecipanti sono stati reclutati per partecipare allo studio. Tutti i partecipanti sono stati sottoposti a tre compiti per indagare in che misura un'alterazione vestibolare artificiale (prodotta dalla GVS con differenti polarità in differenti gruppi) inducesse sintomi di DDD. In particolare, la DDD è stata suddivisa in tre aree sintomatiche in accordo al DSM V (APA, 2013): esperienza fenomenologica, alterazioni dello schema del Sé e alterata percezione soggettiva del tempo. Il primo aspetto è stato indagato con il Depersonalization Inventory (DI) (Cox & Swinson, 2002), il secondo con due paradigmi di riconoscimento del volto (implicito ed esplicito) e il terzo con un'analisi della stima temporale. In tutte le analisi, la condizione di stimolazione (GVS) è stata confrontata con la stimolazione di controllo (SHAM). Risultati: I partecipanti sottoposti a GVS hanno mostrato livelli maggiori di DDD al DI rispetto al gruppo SHAM. Inoltre, i partecipanti hanno mostrato il ben noto effetto di Self-advantage in tutti i compiti di riconoscimento del volto (Keyes & Brady, 2010). I due risultati principali della nostra analisi sono: 1) solo nel compito esplicito e nei partecipanti sottoposti a GVS anodica sinistra si è verificata una modulazione del Self-advantage. Infatti, quando erano sottoposti a GVS non erano più in grado di distinguersi dai volti familiari in termini di tempi di reazione (RTs). 2) solo nel compito esplicito, e nella GVS anodica destra, i partecipanti hanno mostrato RTs più lenti per i loro volti rispetto a quando sono stati sottoposti a stimolazione SHAM. Non sono stati osservati effetti nell'analisi della percezione temporale soggettiva. Discussioni: I risultati ottenuti sono coerenti con le prove che suggeriscono una distinzione sfumata tra il Sé e l’ Altro nei soggetti con DDD (Farmer et al., 2021) e sono inoltre coerenti con le prove che suggeriscono che le modulazioni delle funzioni vestibolari potrebbero alterare il processo multisensoriale attraverso il quale costruiamo le sfaccettature del nostro senso del Sé (Lopez, 2013), portando ai sintomi che caratterizzano la DDD.File | Dimensione | Formato | |
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