L’elaborato tratta il tema del diritto alla privacy in relazione al certificato digitale Covid, denominato più comunemente Green pass. L’analisi è incentrata sul mondo del mondo del lavoro, contesto in cui il Certificato è stato, nel corso della pandemia Covid-19, argomento di numerosi dibattiti. Questi derivano prevalentemente da presunte violazioni dei diritti fondamentali come la libertà personale, il diritto al lavoro, il diritto alla salute e il diritto alla privacy. Il Certificato originariamente emanato come misura di prevenzione per limitare i contagi del virus Sars-CoV-2 è stato utilizzato in misura differente, più o meno severa, dagli Stati Membri i quali hanno applicato le misure imposte dall’ Unione Europea. In particolare il Certificato trova come base giuridica il Regolamento europeo 953/2021, il quale impone l’utilizzo di un documento che attesti la guarigione, vaccinazione o tampone negativo per esercitare la libera circolazione per i cittadini tra gli Stati membri. In seguito all’ analisi di quali siano i diritti dei lavoratori enunciati dal diritto Comunitario e quale sia la normativa inerente al diritto alla privacy, l’elaborato presenta un’analisi del Regolamento 953/2021 sopracitato osservandone i temi trattati e gli articoli principali. Questa prima fase di studio delle norme giuridiche permette di comprendere al meglio la seconda parte, che tratta la Sentenza del Tribunale europeo del 27 aprile 2022 cause riunite T-710/2, T-722/21 e T-723/21. In particolare si tratta del caso Roos contro il Parlamento europeo. Il deputato Robert Ross, insieme ad altri parlamentari, si rivolge Tribunale per chiedere l’annullamento della decisione del Parlamento che limiterebbe l’accesso ai propri edifici lavorativi a coloro che non sono in possesso del Certificato digitale COVID. Secondo i ricorrenti non sarebbe lecito sia per un eccesso di potere, sia per una evidente violazione del diritto alla privacy dei lavoratori. Alla luce di questa premessa si osservano le argomentazioni del Tribunale e la decisione finale che rappresenta un importante riferimento per tutti i lavoratori contrari all’uso del Certificato. Successivamente all’analisi della sentenza l’elaborato si conclude con una considerazione finale sulla legittimità del Certificato e sulla sua reale o meno illegittimità in relazione alla normativa europea sul diritto alla privacy.
Il Green pass e il diritto alla privacy. Gli argomenti del Tribunale europeo nella sentenza del 27 aprile 2022 Roos e a. contro il Parlamento europeo
RONCO, GABRIELE
2022/2023
Abstract
L’elaborato tratta il tema del diritto alla privacy in relazione al certificato digitale Covid, denominato più comunemente Green pass. L’analisi è incentrata sul mondo del mondo del lavoro, contesto in cui il Certificato è stato, nel corso della pandemia Covid-19, argomento di numerosi dibattiti. Questi derivano prevalentemente da presunte violazioni dei diritti fondamentali come la libertà personale, il diritto al lavoro, il diritto alla salute e il diritto alla privacy. Il Certificato originariamente emanato come misura di prevenzione per limitare i contagi del virus Sars-CoV-2 è stato utilizzato in misura differente, più o meno severa, dagli Stati Membri i quali hanno applicato le misure imposte dall’ Unione Europea. In particolare il Certificato trova come base giuridica il Regolamento europeo 953/2021, il quale impone l’utilizzo di un documento che attesti la guarigione, vaccinazione o tampone negativo per esercitare la libera circolazione per i cittadini tra gli Stati membri. In seguito all’ analisi di quali siano i diritti dei lavoratori enunciati dal diritto Comunitario e quale sia la normativa inerente al diritto alla privacy, l’elaborato presenta un’analisi del Regolamento 953/2021 sopracitato osservandone i temi trattati e gli articoli principali. Questa prima fase di studio delle norme giuridiche permette di comprendere al meglio la seconda parte, che tratta la Sentenza del Tribunale europeo del 27 aprile 2022 cause riunite T-710/2, T-722/21 e T-723/21. In particolare si tratta del caso Roos contro il Parlamento europeo. Il deputato Robert Ross, insieme ad altri parlamentari, si rivolge Tribunale per chiedere l’annullamento della decisione del Parlamento che limiterebbe l’accesso ai propri edifici lavorativi a coloro che non sono in possesso del Certificato digitale COVID. Secondo i ricorrenti non sarebbe lecito sia per un eccesso di potere, sia per una evidente violazione del diritto alla privacy dei lavoratori. Alla luce di questa premessa si osservano le argomentazioni del Tribunale e la decisione finale che rappresenta un importante riferimento per tutti i lavoratori contrari all’uso del Certificato. Successivamente all’analisi della sentenza l’elaborato si conclude con una considerazione finale sulla legittimità del Certificato e sulla sua reale o meno illegittimità in relazione alla normativa europea sul diritto alla privacy.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
928093_elaboratoconclusivounito.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
501.74 kB
Formato
Adobe PDF
|
501.74 kB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/102403