Gli alunni di una scuola situata nelle prime elevazioni montuose del Canavese, Forno, con genitori della zona o di altre regioni italiane e straniere e i ragazzi provenienti da diverse aree dell'Africa richiedenti asilo, in attesa di una risposta essenziale per capire come saranno le loro vite, se in Italia o altrove, ospitati nello stesso paese di poche migliaia di abitanti. Questi i protagonisti del progetto di tesi “Alla scoperta dell'altro nel mio paese. Un viaggio interculturale nella vita di un migrante, tra identità e diversità”. L' obiettivo quello di rendere consapevoli, gli alunni facenti parte di una società ormai caratterizzata dalla “superdiversità”, dell'enorme possibilità che possediamo inconsapevolmente ogni giorno, di incontrare l'Altro, qualcuno di diverso da noi, con valori, capacità, caratteristiche, tradizioni, potenzialità, uniche che costituiscono una ricchezza inestimabile. La migrazione è un fatto fisiologico per la quasi totalità delle popolazioni di esseri viventi, ciò trova conferma nella Storia, a prescindere dal periodo di riferimento e dalle motivazioni ed è un fenomeno caratterizzante la società odierna. Imparare ad assumere una prospettiva di decentramento cognitivo, affettivo e esistenziale riscoprire, a più livelli, il ruolo di attori culturali dei docenti, per aprirsi alla sfida dell'autentico servizio educativo che sappia farsi interprete di una pedagogia, dar voce a prospettive culturali volte a generare autentiche prassi di accoglienza e di inclusione educativa aderente alla realtà. Costruire ponti e abbattere muri è questo l'obiettivo del progetto di tesi a livello micro, e della Scuola a livello macro. La didattica della Geografia ha costituito il fertile campo su cui costruire i ponti, l'approccio multiculturale, lo strumento per porre le stabili fondamenta. Queste le domande di ricerca da cui ha preso avvio la tesi: Può la scuola costituire un ponte tra fenomeni della realtà/ del territorio e famiglie/bambini? La trattazione di fenomeni complessi come quello della migrazione devono essere portati all'interno dell'aula allo scopo di sviluppare competenze di cittadinanza attiva e consapevole? La “cultura pedagogica” degli insegnanti, gli stili di attribuzione e di categorizzazione, gli abiti mentali con cui è rappresentata la diversità̀, gli atteggiamenti “ermeneutici”, incidono sulle pratiche di accoglienza, predisponendo un terreno fertile inclusivo o respingente?

Alla scoperta dell'altro nel mio paese. Un viaggio interculturale nella vita di un migrante, tra identità e diversità, con protagonisti gli alunni della scuola primaria di Forno Canavese.

CROCCO, STEFANIA
2019/2020

Abstract

Gli alunni di una scuola situata nelle prime elevazioni montuose del Canavese, Forno, con genitori della zona o di altre regioni italiane e straniere e i ragazzi provenienti da diverse aree dell'Africa richiedenti asilo, in attesa di una risposta essenziale per capire come saranno le loro vite, se in Italia o altrove, ospitati nello stesso paese di poche migliaia di abitanti. Questi i protagonisti del progetto di tesi “Alla scoperta dell'altro nel mio paese. Un viaggio interculturale nella vita di un migrante, tra identità e diversità”. L' obiettivo quello di rendere consapevoli, gli alunni facenti parte di una società ormai caratterizzata dalla “superdiversità”, dell'enorme possibilità che possediamo inconsapevolmente ogni giorno, di incontrare l'Altro, qualcuno di diverso da noi, con valori, capacità, caratteristiche, tradizioni, potenzialità, uniche che costituiscono una ricchezza inestimabile. La migrazione è un fatto fisiologico per la quasi totalità delle popolazioni di esseri viventi, ciò trova conferma nella Storia, a prescindere dal periodo di riferimento e dalle motivazioni ed è un fenomeno caratterizzante la società odierna. Imparare ad assumere una prospettiva di decentramento cognitivo, affettivo e esistenziale riscoprire, a più livelli, il ruolo di attori culturali dei docenti, per aprirsi alla sfida dell'autentico servizio educativo che sappia farsi interprete di una pedagogia, dar voce a prospettive culturali volte a generare autentiche prassi di accoglienza e di inclusione educativa aderente alla realtà. Costruire ponti e abbattere muri è questo l'obiettivo del progetto di tesi a livello micro, e della Scuola a livello macro. La didattica della Geografia ha costituito il fertile campo su cui costruire i ponti, l'approccio multiculturale, lo strumento per porre le stabili fondamenta. Queste le domande di ricerca da cui ha preso avvio la tesi: Può la scuola costituire un ponte tra fenomeni della realtà/ del territorio e famiglie/bambini? La trattazione di fenomeni complessi come quello della migrazione devono essere portati all'interno dell'aula allo scopo di sviluppare competenze di cittadinanza attiva e consapevole? La “cultura pedagogica” degli insegnanti, gli stili di attribuzione e di categorizzazione, gli abiti mentali con cui è rappresentata la diversità̀, gli atteggiamenti “ermeneutici”, incidono sulle pratiche di accoglienza, predisponendo un terreno fertile inclusivo o respingente?
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