Le emissioni antropogeniche sono considerate tra le cause che hanno maggiormente contribuito all'alterazione del sistema climatico provocando il riscaldamento globale, la variazione del ciclo idrologico e l'incremento delle radiazioni UV. Dalla rivoluzione industriale le emissioni di gas serra (CO2, CH4, N2O) sono state in continuo aumento: nel trentennio 2000-2010 la concentrazione di CO2 è cresciuta del 2,2 % annuo. Attualmente la concentrazione di CO2 supera i 400 ppm, livelli mai raggiunti nella storia dell'uomo. L'accumulo di gas serra ha provocato l'aumento della temperatura della superficie terrestre e degli oceani. I dati dimostrano che il riscaldamento globale durante il periodo 1880-2012 si è attestato intorno a +0,85 [0,65¿1,06] °C ed è prevedibile che l'innalzamento potrà essere di 1.5-4 °C nel 2100 in funzione del livello di emissioni di gas serra. Durante la metà del 1990 le emissioni di clorofluorocarburi hanno portato alla degradazione dell'ozono atmosferico che ha contribuito all'innalzamento della temperatura e ad un aumento della componente UV-B della radiazione solare. Benché le emissioni di clorofluorocarburi siano state vietate, ciò non ha contribuito ad un'effettiva riduzione delle radiazioni UV-B. A livelli elevati la radiazione UV-B può causare danni alla salute umana e modificare i metaboliti delle piante. Inoltre la modificazione del ciclo idrologico ha provocato uno squilibrio nella distribuzione degli eventi meteorologici. Uno dei settori che sarà influenzato dal cambiamento climatico sarà la viticoltura. La variazione di fattori come la temperatura, la CO2, la radiazione UV-B e la disponibilità idrica può influenzare i processi fisiologici della vite e la composizione dell'uva. In particolare l'aumento della temperatura causa un anticipo delle fasi fenologiche collocando il processo di maturazione in un momento della stagione ancora molto caldo e favorendo così un rapido aumento della concentrazione di zuccheri nella bacca, una diminuzione dell'acidità e un aumento del pH. Il disaccoppiamento tra l'ottimale accumulo di metaboliti primari e secondari (polifenoli), porta ad uno squilibrio della composizione della bacca e delle caratteristiche organolettiche. L'aumento di CO2, inoltre, favorisce la crescita vegetativa e una maggior necessità idrica, la radiazione UV-B, invece, inducendo uno stress nella pianta stimola la sintesi dei composti polifenolici e permette in parte di contrastare l'impatto negativo della temperatura sulla concentrazione di polifenoli. Al contrario una minor disponibilità idrica modifica il microclima della zona grappoli inducendo una disidratazione dei grappoli a causa delle temperature elevate. La viticoltura si trova di fronte ad una sfida, che andrà affrontata per mezzo di strategie di mitigazione e di adattamento. La potatura tardiva, l'irrigazione, la gestione della sfogliatura e l'applicazione sulla vegetazione del caolino sono pratiche viticole che possono parzialmente contrastare gli effetti del cambiamento climatico e contribuire alla preservazione della qualità dell'uva e della tipicità in queste regioni. In particolar modo se utilizzate in sinergia tra di loro, possono ritardare o/e rallentare l'accumulo di zuccheri all'interno della bacca e limitare la perdita d'acqua per traspirazione permettendo, da un lato, l'ottenimento di un prodotto più in linea con le esigenze del consumatore abituale, dall'altro di contenere le necessità idriche delle piante.

La viticoltura in un mondo che cambia

TEDESCHI, LUDOVICA
2018/2019

Abstract

Le emissioni antropogeniche sono considerate tra le cause che hanno maggiormente contribuito all'alterazione del sistema climatico provocando il riscaldamento globale, la variazione del ciclo idrologico e l'incremento delle radiazioni UV. Dalla rivoluzione industriale le emissioni di gas serra (CO2, CH4, N2O) sono state in continuo aumento: nel trentennio 2000-2010 la concentrazione di CO2 è cresciuta del 2,2 % annuo. Attualmente la concentrazione di CO2 supera i 400 ppm, livelli mai raggiunti nella storia dell'uomo. L'accumulo di gas serra ha provocato l'aumento della temperatura della superficie terrestre e degli oceani. I dati dimostrano che il riscaldamento globale durante il periodo 1880-2012 si è attestato intorno a +0,85 [0,65¿1,06] °C ed è prevedibile che l'innalzamento potrà essere di 1.5-4 °C nel 2100 in funzione del livello di emissioni di gas serra. Durante la metà del 1990 le emissioni di clorofluorocarburi hanno portato alla degradazione dell'ozono atmosferico che ha contribuito all'innalzamento della temperatura e ad un aumento della componente UV-B della radiazione solare. Benché le emissioni di clorofluorocarburi siano state vietate, ciò non ha contribuito ad un'effettiva riduzione delle radiazioni UV-B. A livelli elevati la radiazione UV-B può causare danni alla salute umana e modificare i metaboliti delle piante. Inoltre la modificazione del ciclo idrologico ha provocato uno squilibrio nella distribuzione degli eventi meteorologici. Uno dei settori che sarà influenzato dal cambiamento climatico sarà la viticoltura. La variazione di fattori come la temperatura, la CO2, la radiazione UV-B e la disponibilità idrica può influenzare i processi fisiologici della vite e la composizione dell'uva. In particolare l'aumento della temperatura causa un anticipo delle fasi fenologiche collocando il processo di maturazione in un momento della stagione ancora molto caldo e favorendo così un rapido aumento della concentrazione di zuccheri nella bacca, una diminuzione dell'acidità e un aumento del pH. Il disaccoppiamento tra l'ottimale accumulo di metaboliti primari e secondari (polifenoli), porta ad uno squilibrio della composizione della bacca e delle caratteristiche organolettiche. L'aumento di CO2, inoltre, favorisce la crescita vegetativa e una maggior necessità idrica, la radiazione UV-B, invece, inducendo uno stress nella pianta stimola la sintesi dei composti polifenolici e permette in parte di contrastare l'impatto negativo della temperatura sulla concentrazione di polifenoli. Al contrario una minor disponibilità idrica modifica il microclima della zona grappoli inducendo una disidratazione dei grappoli a causa delle temperature elevate. La viticoltura si trova di fronte ad una sfida, che andrà affrontata per mezzo di strategie di mitigazione e di adattamento. La potatura tardiva, l'irrigazione, la gestione della sfogliatura e l'applicazione sulla vegetazione del caolino sono pratiche viticole che possono parzialmente contrastare gli effetti del cambiamento climatico e contribuire alla preservazione della qualità dell'uva e della tipicità in queste regioni. In particolar modo se utilizzate in sinergia tra di loro, possono ritardare o/e rallentare l'accumulo di zuccheri all'interno della bacca e limitare la perdita d'acqua per traspirazione permettendo, da un lato, l'ottenimento di un prodotto più in linea con le esigenze del consumatore abituale, dall'altro di contenere le necessità idriche delle piante.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/102205