La seguente tesi è stata redatta con il fine di valutare la compatibilità ambientale di una rimodulazione dei rilasci di deflusso minimo vitale su un impianto idroelettrico ad acqua fluente localizzato sul torrente Marmore in Valtournenche. Con deflusso minimo vitale si intende la quantità d'acqua necessaria per non creare un decadimento dello stato ecologico del tratto sotteso dalla centrale idroelettrica, tratto che inizia in corrispondenza dell'opera di presa e termina con la restituzione nel torrente dell'acqua turbinata. L'elaborato inizia con un inquadramento territoriale del torrente oggetto di studio, una descrizione del funzionamento e delle caratteristiche dell'impianto idroelettrico e delle metodologie utilizzate per le analisi ambientali. Le valutazioni ambientali sono state effettuate seguendo diverse metodologie chimico-fisiche, biologiche e idromorfologiche, attualmente prescritte dalle normative vigenti, per il processo sperimentale di rimodulazione del D.M.V. Per quanto riguarda le analisi chimico fisiche si sono usati gli indici L.I.M. e LIMeco, impiegati per la determinazione della qualità dell'acqua. Le metodologie biologiche utilizzate comprendono gli indici I.B.E. e STAR_ICMi, questi indici valutano lo stato ecologico del torrente sulla base della struttura della comunità dei macroinvertebrati. La componente idromorfologica è valutata mediante l'applicazione della metodologia MesoHABSIM (Mesohabitat Simulation Model), questa metodologia ha lo scopo di calcolare la variazione spaziale e temporale degli habitat idonei per una o più specie target al variare della portata liquida. È molto importante conoscere l'effettiva quantità di portata liquida disponibile in un corpo idrico in modo tale da poter calcolare accuratamente la quantità di deflusso minimo vitale da rilasciare, per questo motivo durante lo svolgimento di questa attività è stato effettuato un focus specifico sulla quantificazione della portata liquida tramite misure puntuali in alveo su sezioni naturali. L'applicazione delle diverse metodologie ha dato come risultato sia per gli indici biologici che quelli chimico-fisici un ambiente non inquinato o comunque non alterato in modo sensibile e una elevata qualità dell'acqua. Il MesoHABSIM ha dato come risultato, a tutte le portate esaminate e per tutte le specie target, un habitat non idoneo o sub-ottimale. I risultati dei metodi chimico-fisici e dei metodi biologici hanno evidenziato come alla variazione delle portate di deflusso minimo vitale non corrispondano sensibili cambiamenti della classe ecologica. Il metodo idromorfologico impiegato ha invece dato risultati corrispondenti a una scarsa Idoneità di habitat per le specie ittiche in esame, in quanto il tratto in esame è interessato dalla presenza di sistemazione idrauliche per la protezione dalle piene, di conseguenza, forti variazioni di portata non causano tangibili variazioni di dimensione e tipologia delle unità idromorfologiche rilevate. Il confronto fra i risultati ottenuti delle varie metodologie applicate ha dimostrato che: sia gli indicatori chimico-fisici che quelli biologici, nel caso in esame, sono risultati essere poco reattivi alle variazioni di portata. Al contrario il metodo basato sull'idromorfologia è risultato essere più reattivo nella valutazione delle variazioni di portata defluente.
Analisi ambientali per la revisione del deflusso minimo vitale su un impianto idroelettrico in Valle d'Aosta
VUILLERMOZ, MATHIEU
2018/2019
Abstract
La seguente tesi è stata redatta con il fine di valutare la compatibilità ambientale di una rimodulazione dei rilasci di deflusso minimo vitale su un impianto idroelettrico ad acqua fluente localizzato sul torrente Marmore in Valtournenche. Con deflusso minimo vitale si intende la quantità d'acqua necessaria per non creare un decadimento dello stato ecologico del tratto sotteso dalla centrale idroelettrica, tratto che inizia in corrispondenza dell'opera di presa e termina con la restituzione nel torrente dell'acqua turbinata. L'elaborato inizia con un inquadramento territoriale del torrente oggetto di studio, una descrizione del funzionamento e delle caratteristiche dell'impianto idroelettrico e delle metodologie utilizzate per le analisi ambientali. Le valutazioni ambientali sono state effettuate seguendo diverse metodologie chimico-fisiche, biologiche e idromorfologiche, attualmente prescritte dalle normative vigenti, per il processo sperimentale di rimodulazione del D.M.V. Per quanto riguarda le analisi chimico fisiche si sono usati gli indici L.I.M. e LIMeco, impiegati per la determinazione della qualità dell'acqua. Le metodologie biologiche utilizzate comprendono gli indici I.B.E. e STAR_ICMi, questi indici valutano lo stato ecologico del torrente sulla base della struttura della comunità dei macroinvertebrati. La componente idromorfologica è valutata mediante l'applicazione della metodologia MesoHABSIM (Mesohabitat Simulation Model), questa metodologia ha lo scopo di calcolare la variazione spaziale e temporale degli habitat idonei per una o più specie target al variare della portata liquida. È molto importante conoscere l'effettiva quantità di portata liquida disponibile in un corpo idrico in modo tale da poter calcolare accuratamente la quantità di deflusso minimo vitale da rilasciare, per questo motivo durante lo svolgimento di questa attività è stato effettuato un focus specifico sulla quantificazione della portata liquida tramite misure puntuali in alveo su sezioni naturali. L'applicazione delle diverse metodologie ha dato come risultato sia per gli indici biologici che quelli chimico-fisici un ambiente non inquinato o comunque non alterato in modo sensibile e una elevata qualità dell'acqua. Il MesoHABSIM ha dato come risultato, a tutte le portate esaminate e per tutte le specie target, un habitat non idoneo o sub-ottimale. I risultati dei metodi chimico-fisici e dei metodi biologici hanno evidenziato come alla variazione delle portate di deflusso minimo vitale non corrispondano sensibili cambiamenti della classe ecologica. Il metodo idromorfologico impiegato ha invece dato risultati corrispondenti a una scarsa Idoneità di habitat per le specie ittiche in esame, in quanto il tratto in esame è interessato dalla presenza di sistemazione idrauliche per la protezione dalle piene, di conseguenza, forti variazioni di portata non causano tangibili variazioni di dimensione e tipologia delle unità idromorfologiche rilevate. Il confronto fra i risultati ottenuti delle varie metodologie applicate ha dimostrato che: sia gli indicatori chimico-fisici che quelli biologici, nel caso in esame, sono risultati essere poco reattivi alle variazioni di portata. Al contrario il metodo basato sull'idromorfologia è risultato essere più reattivo nella valutazione delle variazioni di portata defluente.File | Dimensione | Formato | |
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