Il presente lavoro tratta il lavoro di pubblica utilità in carcere nella sua dimensione di elemento del trattamento rieducativo del detenuto. Fatte le premesse sulla genesi dell'istituto, viene analizzata la natura, la portata e l'applicabilità della norma di cui al nuovo art. 20-ter della legge sull'ordinamento penitenziario, introdotto dal legislatore delegato nel 2018. Lo studio è incentrato, in particolare, sulla verifica dei miglioramenti apportati e delle criticità presenti in materia dalla nuova disciplina, tentando sostanzialmente di dare risposta al seguente quesito: in che misura l'istituto concorre al processo rieducativo nella vita del detenuto? Per rispondere a questa domande, oltre all'esame della dottrina e della ¿ seppur scarsa ¿ giurisprudenza sul tema, è stata raccolta l'opinione del Garanti dei diritti dei detenuti e delle persone private della libertà personale di Torino e di Alba, attraverso interviste semi-strutturate. Il quadro che si può delineare è quello di una misura che presenta sostanziali criticità e difficoltà di applicazione, per fattori da un lato di ordine strutturale-organizzativo, e dall'altro, di natura ¿culturale¿, che si rivelano, questi ultimi, nella carenza di una seria progettualità tendenzialmente orientata alla rieducazione e al graduale reinserimento del detenuto nel tessuto sociale.
Il lavoro di pubblica utilità in carcere
BRE, LUCA
2018/2019
Abstract
Il presente lavoro tratta il lavoro di pubblica utilità in carcere nella sua dimensione di elemento del trattamento rieducativo del detenuto. Fatte le premesse sulla genesi dell'istituto, viene analizzata la natura, la portata e l'applicabilità della norma di cui al nuovo art. 20-ter della legge sull'ordinamento penitenziario, introdotto dal legislatore delegato nel 2018. Lo studio è incentrato, in particolare, sulla verifica dei miglioramenti apportati e delle criticità presenti in materia dalla nuova disciplina, tentando sostanzialmente di dare risposta al seguente quesito: in che misura l'istituto concorre al processo rieducativo nella vita del detenuto? Per rispondere a questa domande, oltre all'esame della dottrina e della ¿ seppur scarsa ¿ giurisprudenza sul tema, è stata raccolta l'opinione del Garanti dei diritti dei detenuti e delle persone private della libertà personale di Torino e di Alba, attraverso interviste semi-strutturate. Il quadro che si può delineare è quello di una misura che presenta sostanziali criticità e difficoltà di applicazione, per fattori da un lato di ordine strutturale-organizzativo, e dall'altro, di natura ¿culturale¿, che si rivelano, questi ultimi, nella carenza di una seria progettualità tendenzialmente orientata alla rieducazione e al graduale reinserimento del detenuto nel tessuto sociale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/102187