This thesis presents an application of a conservative recovery technique performed on a linen tunic dated between the fourth and sixth century A.D. Due to the multiple conservation problems that a three-dimensional archaeological discovery entails, the dress was immediately acknowledged as a complex artifact to investigate. The tunic, that is believed to have been found in Egyptian archaeological sites in the nineteenth century, became a part of the collections of the Egyptian Museum of Turin in 1901. Unfortunately, its original appearance of a simple undecorated tunic had already been modified. The main conservation problem the thesis deals with is related to the presence of adhesive material on the textile surface. The material was added in an arbitrary intervention of antiquarian taste before the arrival of the tunic in Turin. More specifically, it involved gluing fragments of Coptic fabrics, created with tapestry techniques. They may come from the clavis and the breastplates of another tunic and looked completely unrelated and irrelevant. Initially, we performed a preliminary study on the stylistic evolution of tunic models in Egypt and a comparison with the sartorial models of Sasanian production and inspiration, such that we could accurately specify the time frame the artifact belongs to, which was afterward confirmed by radiocarbon dating. The thesis illustrates the stages involved in the restoration, from design to conservation. It is structured in three main topics. First, the presentation of the conservation problems affecting the original materials and the textile unit, together with diagnostic investigations aimed at understanding the nature of foreign materials. Second, the experimentation in the choice of methods for removing the adhesive materials previously introduced on the artifact. Last, a report on the phases of restoration, cleaning, and consolidation. The last part of the thesis handles different consolidation techniques. Although the tunic is whole with respect to the tailoring line, the fragmentary nature of the textile weave, affected by the weakening of the linen fibers, has required some consideration on the methods and materials for consolidation. Since the possibility of vertical exposure was ruled out, the horizontal solution was aimed at enhancing the nature of the three-dimensional product through the development of a padding system inside the tunic, which would also be the support for the textile consolidation.

Il presente elaborato intende presentare, nei molteplici aspetti in cui si è articolato, l'intervento di recupero conservativo di una tunica in tela di lino databile tra il IV e il VI sec. d.C.. Per l'insieme delle problematiche conservative che la caratterizzano come reperto archeologico tridimensionale, la veste si è presentata fin a subito come un manufatto complesso da indagare. Reperita verosimilmente nel contesto dei siti archeologici egiziani nel XIX secolo, la tunica entra a far parte delle collezioni del Museo Egizio di Torino nel 1901, purtroppo già modificata nel suo aspetto originario di semplice tunica non decorata. Il principale problema conservativo trattato nel corso della tesi, infatti, è strettamente correlato alla presenza di materiale adesivo sulla superficie tessile: l'estraneità del materiale è riconducibile a un intervento arbitrario, di gusto ¿antiquariale¿, realizzato prima dell'arrivo della tunica a Torino mediante l'incollaggio di frammenti di tessuti copti realizzati con tecnica ad arazzo, riconducibili quindi a porzioni di clavi e pettorali, del tutto estranei e non pertinenti. Dopo un preliminare e necessario approfondimento sull'evoluzione stilistica dei modelli di tunica in Egitto e una comparazione con i modelli sartoriali d'ispirazione e produzione sasanide finalizzate all'inserimento del manufatto in un arco cronologico il più stringente possibile (confermato anche dalla datazione al radiocarbonio), la tesi illustra le fasi inerenti il restauro, dalla progettazione all'intervento conservativo. Tre sono i principali argomenti in cui si struttura la tesi. La presentazione delle problematiche conservative a carico dei materiali originali e dell'unità tessile, supportata da una campagna di indagini diagnostiche mirate a rispondere sulla natura dei materiali estranei; la sperimentazione per la scelta del metodo di rimozione dei materiali adesivi introdotti precedentemente sul manufatto; infine, il racconto delle fasi dell'intervento di restauro finalizzato alla risoluzione dei principali problemi conservativi individuati, la pulitura e il consolidamento. Il tema del consolidamento chiude la tesi. Seppur la tunica si presti integra dal punto di vista della linea sartoriale, la frammentarietà dell'intreccio tessile interessato dall'impoverimento delle fibre di lino ha richiesto una riflessione sulle modalità e sui materiali per il consolidamento. Dovendo escludere la possibilità di un'esposizione in verticale, la soluzione in orizzontale si è orientata sul tentativo di valorizzare la natura di manufatto tridimensionale attraverso la messa a punto di un sistema di imbottitura interno alla tunica che assolvesse anche al compito di sostegno per il supporto del consolidamento tessile.

Restauro e valorizzazione di una tunica proveniente dal Museo Egizio di Torino. Problematiche di pulitura e consolidamento di un reperto tessile archeologico.

BRUSCAGIN, CAMILLA
2018/2019

Abstract

Il presente elaborato intende presentare, nei molteplici aspetti in cui si è articolato, l'intervento di recupero conservativo di una tunica in tela di lino databile tra il IV e il VI sec. d.C.. Per l'insieme delle problematiche conservative che la caratterizzano come reperto archeologico tridimensionale, la veste si è presentata fin a subito come un manufatto complesso da indagare. Reperita verosimilmente nel contesto dei siti archeologici egiziani nel XIX secolo, la tunica entra a far parte delle collezioni del Museo Egizio di Torino nel 1901, purtroppo già modificata nel suo aspetto originario di semplice tunica non decorata. Il principale problema conservativo trattato nel corso della tesi, infatti, è strettamente correlato alla presenza di materiale adesivo sulla superficie tessile: l'estraneità del materiale è riconducibile a un intervento arbitrario, di gusto ¿antiquariale¿, realizzato prima dell'arrivo della tunica a Torino mediante l'incollaggio di frammenti di tessuti copti realizzati con tecnica ad arazzo, riconducibili quindi a porzioni di clavi e pettorali, del tutto estranei e non pertinenti. Dopo un preliminare e necessario approfondimento sull'evoluzione stilistica dei modelli di tunica in Egitto e una comparazione con i modelli sartoriali d'ispirazione e produzione sasanide finalizzate all'inserimento del manufatto in un arco cronologico il più stringente possibile (confermato anche dalla datazione al radiocarbonio), la tesi illustra le fasi inerenti il restauro, dalla progettazione all'intervento conservativo. Tre sono i principali argomenti in cui si struttura la tesi. La presentazione delle problematiche conservative a carico dei materiali originali e dell'unità tessile, supportata da una campagna di indagini diagnostiche mirate a rispondere sulla natura dei materiali estranei; la sperimentazione per la scelta del metodo di rimozione dei materiali adesivi introdotti precedentemente sul manufatto; infine, il racconto delle fasi dell'intervento di restauro finalizzato alla risoluzione dei principali problemi conservativi individuati, la pulitura e il consolidamento. Il tema del consolidamento chiude la tesi. Seppur la tunica si presti integra dal punto di vista della linea sartoriale, la frammentarietà dell'intreccio tessile interessato dall'impoverimento delle fibre di lino ha richiesto una riflessione sulle modalità e sui materiali per il consolidamento. Dovendo escludere la possibilità di un'esposizione in verticale, la soluzione in orizzontale si è orientata sul tentativo di valorizzare la natura di manufatto tridimensionale attraverso la messa a punto di un sistema di imbottitura interno alla tunica che assolvesse anche al compito di sostegno per il supporto del consolidamento tessile.
ITA
This thesis presents an application of a conservative recovery technique performed on a linen tunic dated between the fourth and sixth century A.D. Due to the multiple conservation problems that a three-dimensional archaeological discovery entails, the dress was immediately acknowledged as a complex artifact to investigate. The tunic, that is believed to have been found in Egyptian archaeological sites in the nineteenth century, became a part of the collections of the Egyptian Museum of Turin in 1901. Unfortunately, its original appearance of a simple undecorated tunic had already been modified. The main conservation problem the thesis deals with is related to the presence of adhesive material on the textile surface. The material was added in an arbitrary intervention of antiquarian taste before the arrival of the tunic in Turin. More specifically, it involved gluing fragments of Coptic fabrics, created with tapestry techniques. They may come from the clavis and the breastplates of another tunic and looked completely unrelated and irrelevant. Initially, we performed a preliminary study on the stylistic evolution of tunic models in Egypt and a comparison with the sartorial models of Sasanian production and inspiration, such that we could accurately specify the time frame the artifact belongs to, which was afterward confirmed by radiocarbon dating. The thesis illustrates the stages involved in the restoration, from design to conservation. It is structured in three main topics. First, the presentation of the conservation problems affecting the original materials and the textile unit, together with diagnostic investigations aimed at understanding the nature of foreign materials. Second, the experimentation in the choice of methods for removing the adhesive materials previously introduced on the artifact. Last, a report on the phases of restoration, cleaning, and consolidation. The last part of the thesis handles different consolidation techniques. Although the tunic is whole with respect to the tailoring line, the fragmentary nature of the textile weave, affected by the weakening of the linen fibers, has required some consideration on the methods and materials for consolidation. Since the possibility of vertical exposure was ruled out, the horizontal solution was aimed at enhancing the nature of the three-dimensional product through the development of a padding system inside the tunic, which would also be the support for the textile consolidation.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/102185