Sono passati più di 60 anni dalle ricerche etnografiche di Donald Roy e da questi studi emerge un’epoca lontanissima dalla nostra dove il lavoro ripetitivo e meccanico veniva considerato una consuetudine. Generazioni di lavoratori dopo viene da chiedersi se con l’avvento della tecnologia e del digitale il modo di lavorare in fabbrica sia mutato. Con questa tesi si vuole confrontare quanto descritto da Roy con il caso di una PMI Italiana, la Grivel Srl. Nata nel 1818, l’azienda è conosciuta a livello globale per la produzione di attrezzature tecniche per alpinismo. Una realtà dove il lavoro manuale convive con un mondo globalizzato ed informatizzato. Mettendo a disposizione la mia personale esperienza di lavoro di un anno all’interno di Grivel cercherò di rispondere a queste osservazioni. Nelle imprese descritte da Roy, all’apice del sistema Taylor-Fordista, il lavoro in catena di montaggio risultava estremamente ripetitivo e monotono. Al fine di massimizzare la produzione veniva applicato un sistema di retribuzione basato sul cottimo che il management riteneva essere il modo più giusto per incentivare ogni individuo a produrre di più offrendo in cambio una paga maggiore. Roy valuta l’efficacia degli incentivi economici giungendo alla conclusione che essi sono sia inefficienti che controproducenti. I controlli a cui sono sottoposti gli operai al fine di stabilire le soglie di produzione hanno come ulteriori effetti collaterali sia far insorgere rivalità tra dipendenti che alterare il flusso di informazioni interno. Nel 2023 leggendo le ricerche di Roy ho cercato elementi in comune e non rispetto alla mia esperienza appena terminata in Grivel Srl, focalizzando l’attenzione su alcuni aspetti che ritengo importanti per le ricadute che generano nei rapporti umani e sociali all’interno dell’impresa. L’azienda fondata dalla Famiglia Grivel passa nel 1982 nelle mani della Famiglia Gobbi e rappresenta la tipica PMI a conduzione familiare caratteristica del tessuto imprenditoriale italiano. Per prima cosa sono state analizzate le differenze con il sistema di retribuzione a cottimo, non più in uso al giorno d’oggi, e come queste abbiano modificato i rapporti tra operai e management. Il variare dei rapporti all’interno dell’impresa ha avuto impatti non solo tra manager e operai ma anche tra le aree funzionali. Queste ultime sono nei fatti sempre più espressione della personalità del manager che la guida spingendosi anche ad influenzare ed alterare i flussi informativi per mantenere un controllo su dipendenti e processi. Inoltre è’ possibile ritrovare i “Giochi di Produzione” descritti da Roy, seppur in forma alternativa, quando per alcuni dipendenti la passione per l’alpinismo risulta un forte incentivo motivazionale. In conclusione emerge come il modello di conflitto tra operai e padroni sia stato plasmato dalle leadership e dalle subculture, influenzando in modo determinante la vita aziendale e originando gruppi in contrasto tra loro.
Donald Roy e l’impresa moderna
VASINO, ANDREA
2022/2023
Abstract
Sono passati più di 60 anni dalle ricerche etnografiche di Donald Roy e da questi studi emerge un’epoca lontanissima dalla nostra dove il lavoro ripetitivo e meccanico veniva considerato una consuetudine. Generazioni di lavoratori dopo viene da chiedersi se con l’avvento della tecnologia e del digitale il modo di lavorare in fabbrica sia mutato. Con questa tesi si vuole confrontare quanto descritto da Roy con il caso di una PMI Italiana, la Grivel Srl. Nata nel 1818, l’azienda è conosciuta a livello globale per la produzione di attrezzature tecniche per alpinismo. Una realtà dove il lavoro manuale convive con un mondo globalizzato ed informatizzato. Mettendo a disposizione la mia personale esperienza di lavoro di un anno all’interno di Grivel cercherò di rispondere a queste osservazioni. Nelle imprese descritte da Roy, all’apice del sistema Taylor-Fordista, il lavoro in catena di montaggio risultava estremamente ripetitivo e monotono. Al fine di massimizzare la produzione veniva applicato un sistema di retribuzione basato sul cottimo che il management riteneva essere il modo più giusto per incentivare ogni individuo a produrre di più offrendo in cambio una paga maggiore. Roy valuta l’efficacia degli incentivi economici giungendo alla conclusione che essi sono sia inefficienti che controproducenti. I controlli a cui sono sottoposti gli operai al fine di stabilire le soglie di produzione hanno come ulteriori effetti collaterali sia far insorgere rivalità tra dipendenti che alterare il flusso di informazioni interno. Nel 2023 leggendo le ricerche di Roy ho cercato elementi in comune e non rispetto alla mia esperienza appena terminata in Grivel Srl, focalizzando l’attenzione su alcuni aspetti che ritengo importanti per le ricadute che generano nei rapporti umani e sociali all’interno dell’impresa. L’azienda fondata dalla Famiglia Grivel passa nel 1982 nelle mani della Famiglia Gobbi e rappresenta la tipica PMI a conduzione familiare caratteristica del tessuto imprenditoriale italiano. Per prima cosa sono state analizzate le differenze con il sistema di retribuzione a cottimo, non più in uso al giorno d’oggi, e come queste abbiano modificato i rapporti tra operai e management. Il variare dei rapporti all’interno dell’impresa ha avuto impatti non solo tra manager e operai ma anche tra le aree funzionali. Queste ultime sono nei fatti sempre più espressione della personalità del manager che la guida spingendosi anche ad influenzare ed alterare i flussi informativi per mantenere un controllo su dipendenti e processi. Inoltre è’ possibile ritrovare i “Giochi di Produzione” descritti da Roy, seppur in forma alternativa, quando per alcuni dipendenti la passione per l’alpinismo risulta un forte incentivo motivazionale. In conclusione emerge come il modello di conflitto tra operai e padroni sia stato plasmato dalle leadership e dalle subculture, influenzando in modo determinante la vita aziendale e originando gruppi in contrasto tra loro.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/102120