The study area is located in the upper Stura of Viù Valley (about 10 km2), near Malciaussia Lake, at the head of the valley. The main objective of this thesis work is the detailed structural-geological study of the area, in order to reconstruct the tectonostratigraphic setting and the structural evolution of the metaophiolitic units of the Piedmontese Zone, both the Internal (ZPI) and External (ZPE) ones, and the polyphasic shear zone separating them (called the Pietramorta Shear Zone, ZTP). The structural setting acquired during the alpine deformation was subsequently modified by DSGSD phenomena, characterizing the slopes of the valley. A structural-geological survey was carried out at 1: 5.000 scale, followed by a structural and statistical analysis of the orientations of the measured structural elements, an aerophotogrammetric study (in order to identify morphological features and verify them on the field) and a petrographic analysis of some thin sections. Three geological maps have been created, accompanied by geological outlines, cross-sections and structural diagrams: a structural-geological map (Annex I), a structural-interpretative map (Annex II) and a map of the quaternary evolution (Annex III). The ZPI represents a section of oceanic crust (serpentinites, metabasites, quartzites, marbles, calcschists) characterized by a Jurassic intraoceanic tectonics which develops very marked structural highs and lows sealed by the cretaceous pelagic deposits (calcschists), while the ZPE was interpreted as a sedimentary mélange formed in an oceanic trench context. The reconstructed structural evolution is characterized by 4 regional deformation phases (D1, D2, D3 and D4) and two shear events recognized along the ZTP (T1, syn-metamorphic, and T2, in brittle-ductile conditions), as well as an important brittle tectonics (4 fault systems, from normal to trastensive) and gravitative (DSGSD). The D1 phase develops isoclinal sheath folds during the metamorphic peak (eclogitic in ZPI, blueschists in ZPE), followed by the D2 phase which develops W-vergent sheath folds and the regional foliation S2 during the mesoalpine reequilibration in greenschist facies. The S2 is cross-cut by the ZTP, developed during the T1 event, which shows an apparent inverse top-to-E (linked to the reorientation during D3 and D4) and relative extensional (linked to the higher exhumation rate of the ZPI compared to the ZPE) kinematics. The asymmetric N/NW-vergent D3 folds deform the ZTP and accommodate the doming of the eclogitic units in the N-S direction. The D4 develops gentle W-vergent folds coeval with the T2 event, causing a regional tilting towards W. The T2 shear planes, with top-to-W extensional kinematics, are very pervasive in a sector of the ZTP corresponding to the T2 core zone and allow the final uplift of the eclogitic units. The brittle tectonics has been traced back to two stages related to the evolution along the Lis-Trana Shear Zone. During the Quaternary there has been several stages of the glacier, which is associated with an important gravitational tectonics (which develops trenches, scarps and other morphostructures) that shows complex relationships with the glacial, glaci-lacustrine, alluvial and debris deposits resulting from sin- to late-glacial at the altitudes and from sin- to post-glacial at higher altitudes.
L'area oggetto di studio è collocata in alta Valle Stura di Viù (circa 10 km2), nei dintorni del lago di Malciaussia, in corrispondenza della testata valliva. Questo lavoro di tesi ha avuto come obiettivo principale lo studio geologico-strutturale di dettaglio dell'area, al fine di ricostruire l'assetto tettonostratigrafico e l'evoluzione strutturale delle unità metaofiolitiche della Zona Piemontese, Interna (ZPI) ed Esterna (ZPE), e della zona di taglio polifasica che le separa (denominata Zona di Taglio di Pietramorta, ZTP). L'assetto strutturale acquisito durante la deformazione alpina è stato successivamente modificato da fenomeni di DGPV, caratterizzanti i versanti della valle. È stato eseguito un rilevamento geologico-strutturale a scala 1:5 000, cui è seguita un'analisi strutturale e statistica delle orientazioni degli elementi strutturali misurati, uno studio aereofotogrammetrico (al fine di individuare lineamenti morfologici e verificarli sul terreno) e un'analisi petrografica di alcune sezioni sottili. Sono stati realizzati tre carte geologiche a scala 1:10 000, corredati da schemi, profili e diagrammi strutturali: una carta geologico-strutturale (Allegato I), una carta strutturale-interpretativa (Allegato II) e una carta dell'evoluzione quaternaria (Allegato III). La ZPI rappresenta una sezione di crosta oceanica (serpentiniti, metabasiti, quarziti, marmi, calcescisti) caratterizzata da una tettonica intraoceanica giurassica che sviluppa alti e bassi strutturali molto marcati sigillati dai depositi pelagici cretacici (calcescisti), mentre la ZPE è stata interpretata come un mèlange sedimentario formato in contesto di fossa. L'evoluzione strutturale ricostruita è caratterizzata da 4 fasi deformative regionali (D1, D2, D3 e D4) e due eventi di taglio riconosciuti lungo la ZTP (T1, sin-metamorfico, e T2, in condizioni fragili-duttili), oltre che una importante tettonica fragile (4 sistemi di faglia, da normali a trastensivi) e gravitativa (DGPV). La D1 sviluppa sheath folds isoclinali durante il picco metamorfico (eclogitico in ZPI, scisti blu in ZPE), seguita dalla D2 che realizza sheath folds W-vergenti e la foliazione regionale S2 durante la riequilibrazione mesoalpina in scisti verdi. La S2 è tagliata dalla ZTP, sviluppata durante l'evento T1, il quale mostra un cinematismo top-to-E inverso apparente (legato alla riorientazione durante D3 e D4) ed estensionale relativo (legato alla maggiore velocità di esumazione della ZPI rispetto la ZPE). Le pieghe asimmetriche N/NW-vergenti D3 piegano la ZTP e accomodano il doming delle unità eclogitiche in senso N-S. La D4 sviluppa pieghe blande W-vergenti coeve all'evento T2, determinando un tilting regionale verso W. I piani di taglio T2, con cinematismo estensionale top-to-W, sono molto pervasivi in un settore della ZTP corrispondente alla core zone T2 e permettono l'uplift finale delle unità eclogitiche. La tettonica fragile è stata ricondotta a due stadi correlabili all'evoluzione lungo la Zona di Taglio Lis-Trana. Durante il Quaternario si registrano diversi stadi di oscillazione della massa glaciale, cui si associa una importante tettonica gravitativa (che sviluppa trench, scarps e altre morfostrutture) che mostra rapporti complessi con i depositi glaciali, glaciolacustri, alluvionali e detritici risultando da sin- a tardo-glaciale alle basse quote e da sin- a post-glaciale in alta quota.
Studio geologico-strutturale dell'area attorno al Lago di Malciaussia (Valle Stura di Viù, Alpi Occidentali)
DE TOGNI, MARCELLO
2018/2019
Abstract
L'area oggetto di studio è collocata in alta Valle Stura di Viù (circa 10 km2), nei dintorni del lago di Malciaussia, in corrispondenza della testata valliva. Questo lavoro di tesi ha avuto come obiettivo principale lo studio geologico-strutturale di dettaglio dell'area, al fine di ricostruire l'assetto tettonostratigrafico e l'evoluzione strutturale delle unità metaofiolitiche della Zona Piemontese, Interna (ZPI) ed Esterna (ZPE), e della zona di taglio polifasica che le separa (denominata Zona di Taglio di Pietramorta, ZTP). L'assetto strutturale acquisito durante la deformazione alpina è stato successivamente modificato da fenomeni di DGPV, caratterizzanti i versanti della valle. È stato eseguito un rilevamento geologico-strutturale a scala 1:5 000, cui è seguita un'analisi strutturale e statistica delle orientazioni degli elementi strutturali misurati, uno studio aereofotogrammetrico (al fine di individuare lineamenti morfologici e verificarli sul terreno) e un'analisi petrografica di alcune sezioni sottili. Sono stati realizzati tre carte geologiche a scala 1:10 000, corredati da schemi, profili e diagrammi strutturali: una carta geologico-strutturale (Allegato I), una carta strutturale-interpretativa (Allegato II) e una carta dell'evoluzione quaternaria (Allegato III). La ZPI rappresenta una sezione di crosta oceanica (serpentiniti, metabasiti, quarziti, marmi, calcescisti) caratterizzata da una tettonica intraoceanica giurassica che sviluppa alti e bassi strutturali molto marcati sigillati dai depositi pelagici cretacici (calcescisti), mentre la ZPE è stata interpretata come un mèlange sedimentario formato in contesto di fossa. L'evoluzione strutturale ricostruita è caratterizzata da 4 fasi deformative regionali (D1, D2, D3 e D4) e due eventi di taglio riconosciuti lungo la ZTP (T1, sin-metamorfico, e T2, in condizioni fragili-duttili), oltre che una importante tettonica fragile (4 sistemi di faglia, da normali a trastensivi) e gravitativa (DGPV). La D1 sviluppa sheath folds isoclinali durante il picco metamorfico (eclogitico in ZPI, scisti blu in ZPE), seguita dalla D2 che realizza sheath folds W-vergenti e la foliazione regionale S2 durante la riequilibrazione mesoalpina in scisti verdi. La S2 è tagliata dalla ZTP, sviluppata durante l'evento T1, il quale mostra un cinematismo top-to-E inverso apparente (legato alla riorientazione durante D3 e D4) ed estensionale relativo (legato alla maggiore velocità di esumazione della ZPI rispetto la ZPE). Le pieghe asimmetriche N/NW-vergenti D3 piegano la ZTP e accomodano il doming delle unità eclogitiche in senso N-S. La D4 sviluppa pieghe blande W-vergenti coeve all'evento T2, determinando un tilting regionale verso W. I piani di taglio T2, con cinematismo estensionale top-to-W, sono molto pervasivi in un settore della ZTP corrispondente alla core zone T2 e permettono l'uplift finale delle unità eclogitiche. La tettonica fragile è stata ricondotta a due stadi correlabili all'evoluzione lungo la Zona di Taglio Lis-Trana. Durante il Quaternario si registrano diversi stadi di oscillazione della massa glaciale, cui si associa una importante tettonica gravitativa (che sviluppa trench, scarps e altre morfostrutture) che mostra rapporti complessi con i depositi glaciali, glaciolacustri, alluvionali e detritici risultando da sin- a tardo-glaciale alle basse quote e da sin- a post-glaciale in alta quota.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
801318A_carte.zip
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
109.91 MB
Formato
Unknown
|
109.91 MB | Unknown | |
801318_tesi.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
110.78 MB
Formato
Adobe PDF
|
110.78 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/102088