In the 19th century, the Ottoman Empire went through a period of great transformation, which began in the first decades of the 19th century, and lasted until the First World War. From a great empire to a peripheral state in the new world system, the Ottoman Empire, in contact with the international context, attempted to restore lost prestige and achieve the level of modernization of the new European nation states. After a first reform attempt to centralise and modernise the state, during which the Tanzimat (institutional reforms, of the army, of education) were inaugurated, with the rise to the throne of Sultan Abdullhamid II, There was a conservative impetus towards the Panislamic ideology. Shortly before the First World War, the Revolution of the Young Turks led to'Turchification of the Empire, meaning the forced assimilation of those non-Turkish elements. In the mindts of all this, the intervention of the European powers (especially France and England) in the Ottoman territories aggravated the situation: the latter arrived in unknown lands assuming to understand them, and implemented a strategy of'ethnic-religious homogenization of the territory, attributing to the plurality of faiths the backwardness and disorder of the state. In so doing, they put an end to the centuries-old tradition of coexistence between members of different religious communities in the same territories, generating destructive ethnocentric drives. What I propose in this work is to follow a historical perspective and try to give voice to the main actors of these events, both internal and
Nel XIX secolo, l'Impero ottomano attraversò un periodo di grande trasformazione, che iniziò nei primi decenni del XIX secolo, e durò fino alla Prima Guerra Mondiale. Da grande impero a 'stato periferico' nel nuovo sistema mondo, l'Impero ottomano, a contatto con il contesto internazionale, tentò di ristabilire il prestigio perso e raggiungere il livello di modernizzazione dei nuovi stati nazione europei. Dopo un primo tentativo di riforma volta a centralizzare e modernizzare lo stato, durante il quale vennero inaugurate le Tanzimat (riforme istituzionali, dell'esercito, dell'istruzione), con la salita al trono del Sultano Abdullhamid II, si ebbe uno slancio conservatore verso l'ideologia panislamica. Poco prima della Prima Guerra Mondiale, la Rivoluzione dei Giovani Turchi portò alla 'Turchificazione' dell'Impero, intesa come assimilazione forzata di quegli elementi non Turchi. In tutto questo, l'intervento da parte delle potenze europee (soprattutto Francia e Inghilterra) nei territori ottomani non fece che aggravare la situazione: queste ultime arrivarono in terre sconosciute presumendo di comprenderle, e attuarono una strategia di 'omogeneizzazione etnico-religiosa' del territorio, attribuendo alle differenze di fede l'arretratezza e i disordini dello stato. Così facendo, misero fine alla tradizione secolare di convivenza tra membri di comunità religiose diverse negli stessi territori, generando spinte etnocentriche distruttive. Quello che mi propongo io in questo lavoro è di seguire una prospettiva storica e cercare di dar voce ai principali attori di queste vicende, sia interni che esterni, per meglio comprendere quali siano le vere origini dei disordini in Medio Oriente, -- sfatando i falsi miti che circolano sulla regione e aumentano le incomprensioni sull'argomento, -- e eventualmente ipotizzare delle soluzioni efficaci.
Le Origini del Settarismo Religioso nel Mediterraneo Orientale
FERRARESI, ADA LUCIA
2018/2019
Abstract
Nel XIX secolo, l'Impero ottomano attraversò un periodo di grande trasformazione, che iniziò nei primi decenni del XIX secolo, e durò fino alla Prima Guerra Mondiale. Da grande impero a 'stato periferico' nel nuovo sistema mondo, l'Impero ottomano, a contatto con il contesto internazionale, tentò di ristabilire il prestigio perso e raggiungere il livello di modernizzazione dei nuovi stati nazione europei. Dopo un primo tentativo di riforma volta a centralizzare e modernizzare lo stato, durante il quale vennero inaugurate le Tanzimat (riforme istituzionali, dell'esercito, dell'istruzione), con la salita al trono del Sultano Abdullhamid II, si ebbe uno slancio conservatore verso l'ideologia panislamica. Poco prima della Prima Guerra Mondiale, la Rivoluzione dei Giovani Turchi portò alla 'Turchificazione' dell'Impero, intesa come assimilazione forzata di quegli elementi non Turchi. In tutto questo, l'intervento da parte delle potenze europee (soprattutto Francia e Inghilterra) nei territori ottomani non fece che aggravare la situazione: queste ultime arrivarono in terre sconosciute presumendo di comprenderle, e attuarono una strategia di 'omogeneizzazione etnico-religiosa' del territorio, attribuendo alle differenze di fede l'arretratezza e i disordini dello stato. Così facendo, misero fine alla tradizione secolare di convivenza tra membri di comunità religiose diverse negli stessi territori, generando spinte etnocentriche distruttive. Quello che mi propongo io in questo lavoro è di seguire una prospettiva storica e cercare di dar voce ai principali attori di queste vicende, sia interni che esterni, per meglio comprendere quali siano le vere origini dei disordini in Medio Oriente, -- sfatando i falsi miti che circolano sulla regione e aumentano le incomprensioni sull'argomento, -- e eventualmente ipotizzare delle soluzioni efficaci.File | Dimensione | Formato | |
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