Charles Dauphin (Metz 1628 - Torino 1678), "[S]piritoso Pittore, anche poeta". Avvio di un catalogo: dipinti per le chiese a Torino e in provincia.​

This research focuses on the figure of Charles Dauphin and in particular on his production of sacred paintings for churches, commissions in Piedmont. Born in Lorraine in 1628, and trained at Vouet's workshop in Paris, Dauphin will be active from the early 1950s and for almost his entire career in the Savoy capital, where he will play a leading role receiving prestigious awards and numerous important committees. Through the analysis of ancient sources, contemporary essay and archival research is returned the image of a unique painter, a figure of crossroads between the figurative context French and local. The purpose of the research work, was to reconstruct the artistic career of the painter and return an image of him as reliable as possible. After an introduction and a chapter dedicated to critical fortune, the work is mainly focused on the reconstruction of Dauphin's biography and artistic career that lasted almost thirty years, which began in the 1950s and ended in the 1778, year of his death. Particular attention has been given to the altarpieces to try to delineate the stylistic evolution of the Lorraine, from his first works all "vouettian" of the fifties, to those born from the maturation achieved by the Lorraine in the court yards and in contact with Jan Miel (in Turin since 1658) that will lead him to new space solutions in the canvases of the sixties, until the seventies where there is a gradual shutdown of " quel fuoco pittorico che avvia sempre le mosse " that Lanzi had noticed in the early works of the Lorraine This is followed by a catalogue of works, tabs and a repertoire of uncertain works attributed to the artist, with bibliographic references.

Il presente lavoro di tesi è incentrato sulla figura di Charles Dauphin ed in particolare sulla sua produzione di pale sacre, per le chiese, gli oratori e le committenze private in Piemonte. Nato in Lorena nel 1628, e formatosi presso la bottega di Vouet a Parigi, Dauphin sarà attivo dai primi anni cinquanta del seicento e per quasi tutta la sua carriera nella capitale sabauda, dove svolgerà un ruolo da protagonista ricevendo prestigiosi riconoscimenti e numerose ed importanti commissioni. Attraverso l'analisi di antiche fonti, della saggistica contemporanea e della ricerca d'archivio viene restituita l'immagine di un pittore unico, una figura di crocevia tra il contesto figurativo francese e locale. Lo scopo del lavoro di ricerca, è stato quello di ricostruire il percorso artistico del pittore e restituire una sua immagine il più possibile attendibile. Dopo un'introduzione e un capitolo dedicato alla fortuna critica, l'elaborato è prevalentemente incentrato sulla ricostruzione della biografia e della carriera artistica torinese di Dauphin durata quasi trent'anni, iniziata negli anni cinquanta e terminata nel 1778 anno della sua morte. Particolare attenzione è stata data alle pale d'altare per cercare di delineare l'evoluzione stilistica del lorenese: dalle sue prime opere tutte ¿vouettiane¿ degli anni cinquanta, a quelle nate dalla sua maturazione raggiunta nei cantieri di corte e a contatto con Jan Miel degli anni sessanta, che lo porteranno a nuove soluzioni spaziali, fino agli anni settanta dove si assiste ad un graduale spegnimento di ¿quel fuoco pittorico che avvia sempre le mosse¿ che il Lanzi aveva notato nelle prime opere del lorenese. Seguono il catalogo delle opere, le schede e un repertorio di opere incerte attribuite all'artista, con annessi riferimenti bibliografici.