L'Alzheimer è una malattia neurodegenerativa che colpisce circa un ottavo della popolazione, all'età di 76 anni per gli uomini e 81 per le donne. Le cause sono ancora incerte, ma la più accreditata riconduce la demenza alla deposizione delle proteine β-amiloide e tau che portano alla morte delle cellule neuronali. La malattia colpisce, inizialmente, la corteccia peririnale, la corteccia entorinale e l'ippocampo compromettendo la memoria, soprattutto nella sua componente dichiarativa. È stato dimostrato che alcuni fattori di rischio possono aumentare le probabilità di sviluppare la demenza, tra questi si ricordano i fattori di rischio genetici, i problemi vascolari e l'attività cognitiva e fisica. Inoltre è possibile diagnosticare precocemente la malattia attraverso i biomarcatori, segni medici che possono essere misurati e riprodotti. In particolare ci si sofferma sul liquido cerebrospinale, sulle misurazioni di imaging e sui biomarcatori circolatori, in grado di anticipare la diagnosi di decenni e di permettere, così, percorsi terapeutici diversificati, nonostante sia tutt'ora sconosciuto un farmaco per interrompere i processi neurodegenerativi.
Prevenzione e diagnosi precoce nell'Alzheimer: fattori di rischio e biomarcatori
MAFFIOLETTI, FEDERICA
2014/2015
Abstract
L'Alzheimer è una malattia neurodegenerativa che colpisce circa un ottavo della popolazione, all'età di 76 anni per gli uomini e 81 per le donne. Le cause sono ancora incerte, ma la più accreditata riconduce la demenza alla deposizione delle proteine β-amiloide e tau che portano alla morte delle cellule neuronali. La malattia colpisce, inizialmente, la corteccia peririnale, la corteccia entorinale e l'ippocampo compromettendo la memoria, soprattutto nella sua componente dichiarativa. È stato dimostrato che alcuni fattori di rischio possono aumentare le probabilità di sviluppare la demenza, tra questi si ricordano i fattori di rischio genetici, i problemi vascolari e l'attività cognitiva e fisica. Inoltre è possibile diagnosticare precocemente la malattia attraverso i biomarcatori, segni medici che possono essere misurati e riprodotti. In particolare ci si sofferma sul liquido cerebrospinale, sulle misurazioni di imaging e sui biomarcatori circolatori, in grado di anticipare la diagnosi di decenni e di permettere, così, percorsi terapeutici diversificati, nonostante sia tutt'ora sconosciuto un farmaco per interrompere i processi neurodegenerativi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/10178