Questa ricerca si divide in due parti: un'analisi storica dei principali teorici ed esponenti della danza contemporanea con un particolare focus sulle avanguardie post-modern, la performance e la danza contemporanea, in diversi approcci alla comunicazione con il pubblico, il suo coinvolgimento e il potere persuasivo e decostruttivo della danza. Nella danza, la presenza del corpo è reale e non più un riferimento a concetti astratti: con la modern dance si abbandona la struttura narrativa e con la post-modern anche quella psicologica, e nascono delle corporeità complesse e concrete nel tanztheater. Il rapporto relazionale fra danzatori/performers e spettatori diventa interattivo in maniera estrema, si assiste a una crescita dell'importanza del processo rispetto al prodotto finito e dell'azione energica rispetto all'atto. Insieme a ciò, viene abbandonato il significato testuale e la coerenza a una scrittura: in questo modo la danza può farsi carico di una serie di valori sociali e culturali. La perdita del dispositivo teatrale tradizionale, il carattere politico di cui si fanno carico alcuni artisti a partire dagli anni '50, e l'esigenza di trascendere dal puro movimento a favore di una comunicazione più efficace sono alcuni degli aspetti con cui il corpo si connette con l'uomo-che-guarda. Ad oggi molti coreografi, danzatori e teorici si sono focalizzati all'avvicinamento delle arti sceniche agli studi scientifici: la scoperta del sistema mirror ha dato il via a diversi tentativi finalizzati a comprendere i modi con cui il cervello acquisisce i movimenti e ne rende il significato. Tipologie di danza, soggetti con o senza esperienza di movimento e/o di visione, carica narrativa e mezzi con cui vedere la danza sono solo alcune delle variabili che queste esperienze devono considerare. Questa ricerca si conclude con l'esperimento pilota - anche grazie al Comitato di Bioetica dell'Università di Torino - condotto presso l'ospedale San Giovanni Battista - presidio Molinette di Torino sotto la supervisione delle dottoresse Consuelo Valentini e Rosalba Morese. La parte relativa allo stato della ricerca e la redazione della procedura è stata realizzata con Stephania Giacobone. Durante l'analisi dei risultati l'attenzione si è focalizzata sull'attivazione dell'area somato-sensoriale dei danzatori nella visione dei movimenti di danza: ciò fa ben sperare in una continuazione di questa ricerca per comprendere quanto la danza possa essere un expertise corporea non solo motoria ma anche estetica.

Danza e Neuroscienze. Lo sguardo del pubblico e la ricezione della danza contemporanea.

ZARDI, ANDREA
2014/2015

Abstract

Questa ricerca si divide in due parti: un'analisi storica dei principali teorici ed esponenti della danza contemporanea con un particolare focus sulle avanguardie post-modern, la performance e la danza contemporanea, in diversi approcci alla comunicazione con il pubblico, il suo coinvolgimento e il potere persuasivo e decostruttivo della danza. Nella danza, la presenza del corpo è reale e non più un riferimento a concetti astratti: con la modern dance si abbandona la struttura narrativa e con la post-modern anche quella psicologica, e nascono delle corporeità complesse e concrete nel tanztheater. Il rapporto relazionale fra danzatori/performers e spettatori diventa interattivo in maniera estrema, si assiste a una crescita dell'importanza del processo rispetto al prodotto finito e dell'azione energica rispetto all'atto. Insieme a ciò, viene abbandonato il significato testuale e la coerenza a una scrittura: in questo modo la danza può farsi carico di una serie di valori sociali e culturali. La perdita del dispositivo teatrale tradizionale, il carattere politico di cui si fanno carico alcuni artisti a partire dagli anni '50, e l'esigenza di trascendere dal puro movimento a favore di una comunicazione più efficace sono alcuni degli aspetti con cui il corpo si connette con l'uomo-che-guarda. Ad oggi molti coreografi, danzatori e teorici si sono focalizzati all'avvicinamento delle arti sceniche agli studi scientifici: la scoperta del sistema mirror ha dato il via a diversi tentativi finalizzati a comprendere i modi con cui il cervello acquisisce i movimenti e ne rende il significato. Tipologie di danza, soggetti con o senza esperienza di movimento e/o di visione, carica narrativa e mezzi con cui vedere la danza sono solo alcune delle variabili che queste esperienze devono considerare. Questa ricerca si conclude con l'esperimento pilota - anche grazie al Comitato di Bioetica dell'Università di Torino - condotto presso l'ospedale San Giovanni Battista - presidio Molinette di Torino sotto la supervisione delle dottoresse Consuelo Valentini e Rosalba Morese. La parte relativa allo stato della ricerca e la redazione della procedura è stata realizzata con Stephania Giacobone. Durante l'analisi dei risultati l'attenzione si è focalizzata sull'attivazione dell'area somato-sensoriale dei danzatori nella visione dei movimenti di danza: ciò fa ben sperare in una continuazione di questa ricerca per comprendere quanto la danza possa essere un expertise corporea non solo motoria ma anche estetica.
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