UNITesi

The centenary of the Great War has just ended, but many aspects relating to that period in Italy have not been analyzed as they should, especially if compared with other European countries. The case analyzed in the thesis concerns (hurried/hasty ¿ sbrigativa) justice, namely the cases of shootings and decimations that took place within the Italian army between 1915 and 1918. This event was silenced until the 1960s and after forty years of research it seems to have returned to oblivion. The centenary of the conflict could have dusted off this tragic page of our history to include it in a public debate that could have led to the rehabilitation of the victims of military justice. The aim of the research is to try to understand if a debate on the subject of the shootings was born in Italy for the centenary or if, as often happens unfortunately, everything was again silenced, because it concerns an uncomfortable page of the Italian history. The first chapter of the thesis deals with the issue of executions. First of all I study the legal framework that determined the use of the shootings, the functioning of the different types of military courts and the crimes they provided, as well as the different types of capital sentences. The official statistics regarding cases of military justice and some popular sources found in books, interviews, letters and diaries are studied in depth. Then, I examine the results reached by the Commission of Inquiry of Caporetto and the Tommasi Memorial, the silence imposed by fascism on the question of military justice and the question of the ¿fusillés¿ in France. In the second chapter I analyze the post-heroic transition by specifying whether there were ideas for the emergence of a debate in our country regarding the subject taken into consideration or whether until 2014 the question was completely silenced and/or ignored, both by the State and by the society. The initiatives that took place between 2014 and 2018 are then studied (exhibitions, conferences, lectures, newspaper and magazine articles, TV programs, publications, films) to understand firstly if these were numerous (or, on the contrary, small) and, secondly, to understand if there was an afterthought in the attitude held until shortly before the centenary against the shot at dawn. The chapter continues following the same pattern also for the French case, making a brief comparison between the initiatives carried out in Italy and those that took place in France to highlight the progress achieved (if any) in the centenary years. In the final chapter I examine the question of rehabilitation and reintegration in the national memory of the shot at dawn, thus explaining the reasons that lead some to support the need for a real public discourse on the issue of military justice during the Great War and the reasons that instead, they lead others to consider the start of such a debate as unimportant, if not harmful. The law n.2741 (Provisions concerning the Italian soldiers to whom the death penalty was imposed during the First World War) is examined in this regard. The chapter is conclused by some considerations about the future of the question of the shot at dawn in our country.

Il centenario della Grande Guerra si è da poco concluso, ma molti aspetti relativi a quel periodo in Italia non sono stati analizzati come avrebbero dovuto, soprattutto se messi a confronto con altri paesi europei. Il caso studiato nella presente tesi riguarda la giustizia sommaria, ovvero i casi di fucilazioni e di decimazioni avvenuti all'interno dell'esercito italiano tra il 1915 e il 1918. Questa vicenda è stata taciuta fino agli anni '60 e dopo un quarantennio di ricerche sembra essere tornata nell'oblio. Il centenario del conflitto avrebbe potuto rispolverare questa pagina, anche se tragica, della nostra storia per inserirla in un dibattito pubblico che avrebbe potuto portare alla reintegrazione nella memoria nazionale delle vittime della giustizia sommaria. L'obiettivo della presente tesi è stato quello di capire se è nato in Italia negli anni del Centenario un dibattito a livello nazionale sul tema dei fucilati ¿ come già avvenuto in occasione dell'Ottantesimo anniversario dell'inizio del conflitto in Francia ¿ o se invece, come spesso purtroppo è già capitato, il nostro Paese ha perso un'importante occasione per fare pace con una parte del suo passato. Nel primo capitolo della tesi si affronta la questione delle fucilazioni. Si studia innanzitutto il quadro giuridico che determinò il ricorso alle fucilazioni, il funzionamento dei diversi tipi di tribunali e i reati da essi previsti, oltre alle diverse tipologie di condanne capitali. Si approfondiscono le statistiche ufficiali riguardanti i casi di giustizia militare e alcune fonti popolari rinvenute in libri, interviste, lettere e diari. Si esaminano quindi i risultati ai quali sono giunti la Commissione d'inchiesta su Caporetto e il Memoriale Tommasi, il silenzio imposto dal fascismo sulla questione della giustizia militare e si accenna alla questione dei ¿fusillés¿ in Francia. Nel secondo capitolo si analizza la transizione post-eroica specificando se ci sono stati spunti per la nascita di un dibattito nel nostro Paese riguardante il tema preso in considerazione o se fino al 2014 la questione sia stata completamente taciuta e/o ignorata, sia da parte dello Stato sia da parte della società. Si ricercano quindi le iniziative che si sono svolte tra il 2014 e il 2018 (mostre, convegni, conferenze, articoli di giornali e riviste, programmi tv, pubblicazioni, film) per capire innanzitutto se queste siano state numerose (o, al contrario, esigue) e, in secondo luogo, per capire se ci sia stato un ripensamento nell'atteggiamento tenuto fino a poco prima del centenario nei confronti dei fucilati. Si prosegue seguendo lo stesso schema anche per il caso francese e facendo un breve confronto tra le iniziative svolte in Italia e quelle che si sono svolte in Francia per evidenziare i progressi che si sono ottenuti (se ce ne sono stati) negli anni del centenario. Nel capitolo finale ci si focalizza innanzitutto sul significato dei termini riabilitazione, atto legale che consiste nell'annullamento della pena pronunciata, e reintegrazione, processo che suppone una forma di reinserimento del giustiziato all'interno della memoria nazionale dalla quale è stato ingiustamente escluso. Questa specificazione è necessaria per riuscire ad esaminare correttamente la proposta di legge n.2741 ¿Disposizioni concernenti i militari italiani ai quali è stata irrogata la pena capitale durante la Prima Guerra Mondiale¿, il suo iter in Parlamento e le problematiche che il provvedimento suscita.

I fucilati italiani nella Grande Guerra nel Centenario. Stato e società di fronte all'età post-eroica

TEOT, CAMILLA
2018/2019

Abstract

Il centenario della Grande Guerra si è da poco concluso, ma molti aspetti relativi a quel periodo in Italia non sono stati analizzati come avrebbero dovuto, soprattutto se messi a confronto con altri paesi europei. Il caso studiato nella presente tesi riguarda la giustizia sommaria, ovvero i casi di fucilazioni e di decimazioni avvenuti all'interno dell'esercito italiano tra il 1915 e il 1918. Questa vicenda è stata taciuta fino agli anni '60 e dopo un quarantennio di ricerche sembra essere tornata nell'oblio. Il centenario del conflitto avrebbe potuto rispolverare questa pagina, anche se tragica, della nostra storia per inserirla in un dibattito pubblico che avrebbe potuto portare alla reintegrazione nella memoria nazionale delle vittime della giustizia sommaria. L'obiettivo della presente tesi è stato quello di capire se è nato in Italia negli anni del Centenario un dibattito a livello nazionale sul tema dei fucilati ¿ come già avvenuto in occasione dell'Ottantesimo anniversario dell'inizio del conflitto in Francia ¿ o se invece, come spesso purtroppo è già capitato, il nostro Paese ha perso un'importante occasione per fare pace con una parte del suo passato. Nel primo capitolo della tesi si affronta la questione delle fucilazioni. Si studia innanzitutto il quadro giuridico che determinò il ricorso alle fucilazioni, il funzionamento dei diversi tipi di tribunali e i reati da essi previsti, oltre alle diverse tipologie di condanne capitali. Si approfondiscono le statistiche ufficiali riguardanti i casi di giustizia militare e alcune fonti popolari rinvenute in libri, interviste, lettere e diari. Si esaminano quindi i risultati ai quali sono giunti la Commissione d'inchiesta su Caporetto e il Memoriale Tommasi, il silenzio imposto dal fascismo sulla questione della giustizia militare e si accenna alla questione dei ¿fusillés¿ in Francia. Nel secondo capitolo si analizza la transizione post-eroica specificando se ci sono stati spunti per la nascita di un dibattito nel nostro Paese riguardante il tema preso in considerazione o se fino al 2014 la questione sia stata completamente taciuta e/o ignorata, sia da parte dello Stato sia da parte della società. Si ricercano quindi le iniziative che si sono svolte tra il 2014 e il 2018 (mostre, convegni, conferenze, articoli di giornali e riviste, programmi tv, pubblicazioni, film) per capire innanzitutto se queste siano state numerose (o, al contrario, esigue) e, in secondo luogo, per capire se ci sia stato un ripensamento nell'atteggiamento tenuto fino a poco prima del centenario nei confronti dei fucilati. Si prosegue seguendo lo stesso schema anche per il caso francese e facendo un breve confronto tra le iniziative svolte in Italia e quelle che si sono svolte in Francia per evidenziare i progressi che si sono ottenuti (se ce ne sono stati) negli anni del centenario. Nel capitolo finale ci si focalizza innanzitutto sul significato dei termini riabilitazione, atto legale che consiste nell'annullamento della pena pronunciata, e reintegrazione, processo che suppone una forma di reinserimento del giustiziato all'interno della memoria nazionale dalla quale è stato ingiustamente escluso. Questa specificazione è necessaria per riuscire ad esaminare correttamente la proposta di legge n.2741 ¿Disposizioni concernenti i militari italiani ai quali è stata irrogata la pena capitale durante la Prima Guerra Mondiale¿, il suo iter in Parlamento e le problematiche che il provvedimento suscita.
CULTURE, POLITICA E SOCIETA'
SCIENZE INTERNAZIONALI
ITA
The centenary of the Great War has just ended, but many aspects relating to that period in Italy have not been analyzed as they should, especially if compared with other European countries. The case analyzed in the thesis concerns (hurried/hasty ¿ sbrigativa) justice, namely the cases of shootings and decimations that took place within the Italian army between 1915 and 1918. This event was silenced until the 1960s and after forty years of research it seems to have returned to oblivion. The centenary of the conflict could have dusted off this tragic page of our history to include it in a public debate that could have led to the rehabilitation of the victims of military justice. The aim of the research is to try to understand if a debate on the subject of the shootings was born in Italy for the centenary or if, as often happens unfortunately, everything was again silenced, because it concerns an uncomfortable page of the Italian history. The first chapter of the thesis deals with the issue of executions. First of all I study the legal framework that determined the use of the shootings, the functioning of the different types of military courts and the crimes they provided, as well as the different types of capital sentences. The official statistics regarding cases of military justice and some popular sources found in books, interviews, letters and diaries are studied in depth. Then, I examine the results reached by the Commission of Inquiry of Caporetto and the Tommasi Memorial, the silence imposed by fascism on the question of military justice and the question of the ¿fusillés¿ in France. In the second chapter I analyze the post-heroic transition by specifying whether there were ideas for the emergence of a debate in our country regarding the subject taken into consideration or whether until 2014 the question was completely silenced and/or ignored, both by the State and by the society. The initiatives that took place between 2014 and 2018 are then studied (exhibitions, conferences, lectures, newspaper and magazine articles, TV programs, publications, films) to understand firstly if these were numerous (or, on the contrary, small) and, secondly, to understand if there was an afterthought in the attitude held until shortly before the centenary against the shot at dawn. The chapter continues following the same pattern also for the French case, making a brief comparison between the initiatives carried out in Italy and those that took place in France to highlight the progress achieved (if any) in the centenary years. In the final chapter I examine the question of rehabilitation and reintegration in the national memory of the shot at dawn, thus explaining the reasons that lead some to support the need for a real public discourse on the issue of military justice during the Great War and the reasons that instead, they lead others to consider the start of such a debate as unimportant, if not harmful. The law n.2741 (Provisions concerning the Italian soldiers to whom the death penalty was imposed during the First World War) is examined in this regard. The chapter is conclused by some considerations about the future of the question of the shot at dawn in our country.
DI GIOVANNI, Marco
IMPORT DA TESIONLINE
Corso di Laurea Magistrale
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