La tesi indaga il ruolo della casa e dell'abitare nei processi di inclusione subalterna degli immigrati provenienti dal Marocco all'interno del contesto urbano torinese. La ricerca muove dall'interesse riguardante i confini interni presenti in città, spesso invisibili e intangibili e perciò più difficili da individuare. La casa, come oggetto di ricerca antropologico, è un bene che può essere scambiato, venduto, comprato, affittato, occupato, concesso, sgomberato, distrutto e ricostruito. Concentrandosi sulla casa degli immigrati si possono riconoscere rapporti di potere tra persone appartenenti a classi sociali distinte, conflitti tra lo Stato e gli abitanti, tra proprietari e inquilini, tra italiani e stranieri. Insomma, la casa è analizzata, in questa tesi, dal punto di vista del confine. Abitare infatti significa esserci, costruire relazioni, divenire soggetti legittimati a utilizzare lo spazio urbano e a muoversi al suo interno. Il primo capitolo di questa tesi si concentra sulle forme contemporanee assunte dal razzismo e alle sue radici storiche nel colonialismo europeo, sottolineando la dialettica tra un razzismo sociale, del senso comune, e un razzismo istituzionale e normato. Basandosi sull'ampia bibliografia in merito, cercherò di illustrare quel processo di "inclusione escludente" che molti immigrati vivono all'interno del loro progetto migratorio. Il secondo capitolo è dedicato all'analisi dei percorsi abitativi degli immigrati marocchini a Torino, attraverso le voci di alcuni intervistati incontrati nelle giornate di ricerca durante i picchetti anti-sfratto. Il terzo capitolo riguarda il tema degli sfratti dal punto di vista degli sfrattati, ma con il tentativo di allargare l'orizzonte anche agli altri attori presenti durante quelle giornate. Proprietari di casa, avvocati, fabbri, forze dell'ordine, movimenti per la casa e ufficiali giudiziari sono i tanti soggetti che vengono coinvolti durante gli sfratti. In quest'ultimo capitolo ho cercato di descrivere al meglio i momenti di interazione e i vari punti di vista, adottando un registro più narrativo per cercare di avvicinare chi legge a comprendere gli intrecci di relazioni e le ragioni diverse che compongono il contesto dello sfratto.

Che razza di casa. Antropologia degli sfrattati nella comunità marocchina di Torino.

D'AMBROSIO, GIOVANNI
2018/2019

Abstract

La tesi indaga il ruolo della casa e dell'abitare nei processi di inclusione subalterna degli immigrati provenienti dal Marocco all'interno del contesto urbano torinese. La ricerca muove dall'interesse riguardante i confini interni presenti in città, spesso invisibili e intangibili e perciò più difficili da individuare. La casa, come oggetto di ricerca antropologico, è un bene che può essere scambiato, venduto, comprato, affittato, occupato, concesso, sgomberato, distrutto e ricostruito. Concentrandosi sulla casa degli immigrati si possono riconoscere rapporti di potere tra persone appartenenti a classi sociali distinte, conflitti tra lo Stato e gli abitanti, tra proprietari e inquilini, tra italiani e stranieri. Insomma, la casa è analizzata, in questa tesi, dal punto di vista del confine. Abitare infatti significa esserci, costruire relazioni, divenire soggetti legittimati a utilizzare lo spazio urbano e a muoversi al suo interno. Il primo capitolo di questa tesi si concentra sulle forme contemporanee assunte dal razzismo e alle sue radici storiche nel colonialismo europeo, sottolineando la dialettica tra un razzismo sociale, del senso comune, e un razzismo istituzionale e normato. Basandosi sull'ampia bibliografia in merito, cercherò di illustrare quel processo di "inclusione escludente" che molti immigrati vivono all'interno del loro progetto migratorio. Il secondo capitolo è dedicato all'analisi dei percorsi abitativi degli immigrati marocchini a Torino, attraverso le voci di alcuni intervistati incontrati nelle giornate di ricerca durante i picchetti anti-sfratto. Il terzo capitolo riguarda il tema degli sfratti dal punto di vista degli sfrattati, ma con il tentativo di allargare l'orizzonte anche agli altri attori presenti durante quelle giornate. Proprietari di casa, avvocati, fabbri, forze dell'ordine, movimenti per la casa e ufficiali giudiziari sono i tanti soggetti che vengono coinvolti durante gli sfratti. In quest'ultimo capitolo ho cercato di descrivere al meglio i momenti di interazione e i vari punti di vista, adottando un registro più narrativo per cercare di avvicinare chi legge a comprendere gli intrecci di relazioni e le ragioni diverse che compongono il contesto dello sfratto.
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