Nella storia della specie umana l'arma ha rappresentato lo strumento di fondamentale importanza per difendersi e per cacciare, sin dal tempo degli ominidi. Nel corso dei millenni, vi è stato un miglioramento di armi bianche quali asce, lance, ma solo attorno al 1250 si ebbe una nuova invenzione: gli alchimisti scoprirono quali fossero le giuste proporzioni con cui mescolare salnitro purificato, carbone polverizzato e zolfo, per ottenere la polvere da sparo o polvere nera. Le prime armi da fuoco erano ad avancarica, ovvero il proiettile veniva inserito dalla cima della canna. Ben presto, ci si rese conto che questo metodo di caricamento presentava notevoli limiti: laboriosità del caricamento, laboriosità delle operazioni di scaricamento, difficoltà nella pulizia della canna e insufficiente forzatura del proiettile nella canna. Venne pertanto ideato un sistema più efficace di caricamento dalla parte posteriore della canna (retrocarica). Il primo passo fu compiuto da Nicholas Dreyse che nel 1836 brevettò il fucile ad ago, il quale era composto da un otturatore che chiudeva la parte posteriore della canna, in cui veniva alloggiata la cartuccia. All'interno dell'otturatore vi erano una molla e un'astina di acciaio (l'ago) che andava a colpire il proiettile, permettendo la deflagrazione. È possibile ricordare l'impiego di questo fucile durante la battaglia di Mentana combattuta dai francesi contro i Garibaldini. Le due guerre mondiali hanno contribuito notevolmente allo sviluppo e alla produzione di armi da fuoco, con la costruzione di nuovi sistemi d'arma che sono alla base del funzionamento delle armi moderne. Le fabbriche produttrici di armi, con la scoperta di nuove tecnologie, si impegnano a migliorare le caratteristiche fisiche e tecniche delle armi. Ad esempio, il largo uso dei polimeri conferisce una maggiore leggerezza, necessaria per chi le utilizza nelle operazioni militari. La stabilità del proiettile nell'atmosfera e di conseguenza la precisione di tiro di un'arma rappresentano i principali fattori in continua osservazione dagli esperti di armi e dalle aziende produttrici. In questa tesi, analizzeremo i vari elementi che caratterizzano la fase di volo di un proiettile, nonché le forze che agiscono su di esso, studiando gli errori che si verificano nel tiro con le armi portatili.
SULLA BALISTICA ESTERNA
LOCALZO, GABRIELE
2019/2020
Abstract
Nella storia della specie umana l'arma ha rappresentato lo strumento di fondamentale importanza per difendersi e per cacciare, sin dal tempo degli ominidi. Nel corso dei millenni, vi è stato un miglioramento di armi bianche quali asce, lance, ma solo attorno al 1250 si ebbe una nuova invenzione: gli alchimisti scoprirono quali fossero le giuste proporzioni con cui mescolare salnitro purificato, carbone polverizzato e zolfo, per ottenere la polvere da sparo o polvere nera. Le prime armi da fuoco erano ad avancarica, ovvero il proiettile veniva inserito dalla cima della canna. Ben presto, ci si rese conto che questo metodo di caricamento presentava notevoli limiti: laboriosità del caricamento, laboriosità delle operazioni di scaricamento, difficoltà nella pulizia della canna e insufficiente forzatura del proiettile nella canna. Venne pertanto ideato un sistema più efficace di caricamento dalla parte posteriore della canna (retrocarica). Il primo passo fu compiuto da Nicholas Dreyse che nel 1836 brevettò il fucile ad ago, il quale era composto da un otturatore che chiudeva la parte posteriore della canna, in cui veniva alloggiata la cartuccia. All'interno dell'otturatore vi erano una molla e un'astina di acciaio (l'ago) che andava a colpire il proiettile, permettendo la deflagrazione. È possibile ricordare l'impiego di questo fucile durante la battaglia di Mentana combattuta dai francesi contro i Garibaldini. Le due guerre mondiali hanno contribuito notevolmente allo sviluppo e alla produzione di armi da fuoco, con la costruzione di nuovi sistemi d'arma che sono alla base del funzionamento delle armi moderne. Le fabbriche produttrici di armi, con la scoperta di nuove tecnologie, si impegnano a migliorare le caratteristiche fisiche e tecniche delle armi. Ad esempio, il largo uso dei polimeri conferisce una maggiore leggerezza, necessaria per chi le utilizza nelle operazioni militari. La stabilità del proiettile nell'atmosfera e di conseguenza la precisione di tiro di un'arma rappresentano i principali fattori in continua osservazione dagli esperti di armi e dalle aziende produttrici. In questa tesi, analizzeremo i vari elementi che caratterizzano la fase di volo di un proiettile, nonché le forze che agiscono su di esso, studiando gli errori che si verificano nel tiro con le armi portatili.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/101520