Il deficit del bilancio dello Stato italiano, come di tutti i Paesi europei, costituisce uno dei maggiori problemi che hanno davanti a sé i governi nazionali e la comunità europea, i quali si trovano a far fronte ad una grande mole di debito pubblico accumulato nel corso degli scorsi decenni a partire dalla fine del secondo dopoguerra. Uno degli strumenti che l'Esecutivo e il Parlamento possono utilizzare per il risanamento delle finanze pubbliche è la politica tributaria. Tuttavia in un sistema come l'attuale, caratterizzato dalla stasi finanziaria e dalla perdurante inefficienza nello smaltimento della mole debitoria, essa dovrebbe essere accompagnata da politiche economiche centrate sull'austerità e sulla gestione efficiente e parsimoniosa della spesa pubblica. Nonostante le numerose ammonizioni e sanzioni rivolte ai Paesi con un elevato rapporto Deficit/PIL e le politiche di pareggio di bilancio adottate dalla Unione Europea negli ultimi venti anni, alcuni Paesi (tra cui l'Italia) continuano ad avere e ad accrescere il proprio debito pubblico, forti di alcuni fattori, che gli elargitori del credito, italiani o stranieri, chiedono come garanzia di remunerazione di tali obbligazioni statali. I fattori in questione sono, dunque, collegati al risparmio finanziario (o privato) che i Paesi analizzati hanno accumulato nel corso della storia che indica un importante dato di potenziale rimborso degli obblighi contratti e, in particolar modo, alla somma di tutti i risparmi liquidi immobilizzati, del capitale finanziario investito e delle giacenze sui conti correnti dei cittadini di uno specifico Stato. E' importante sottolineare che tale fattore, che viene spesso generalmente indicato come “risparmio privato”, è da intendersi come ultima arma che uno Stato ha per ripagare i debiti contratti e che andrebbe usata in situazioni di grave crisi finanziaria derivante da nessun'altra modalità di recupero delle somme necessarie. Il presente studio cerca ,utilizzando nei limiti del possibile lo strumento statistico, di evidenziare quelle che sono le correlazioni tra le variabili prese in considerazione, tra cui il “risparmio privato”, il “ prodotto interno lordo”, lo “Spread”, per dimostrare eventuali correlazioni lineari tra i fattori che esprimono i collegamenti alla mole debitoria e, quindi, all'esposizione al rischio di tali oneri statali tra di loro, per cercare di comprendere eventuali relazioni tra l'indebitamento, la produttività, la popolazione e la ricchezza di un Paese e la valenza di alcuni indici come lo “Spread”, che rappresenta la differenza dei tassi di interesse del titolo di Stato preso in considerazione con quello della Germania (parametro di riferimento internazionale insieme agli USA.)
ANALISI ECONOMICO STATISTICA DI CORRELAZIONE DEI LIVELLI DI INDEBITAMENTO E DI RISPARMIO E DI PRODUZIONE E DEGLI INDICI DI REMUNERAZIONE DEL DEBITO
SABATO, EMANUELE
2019/2020
Abstract
Il deficit del bilancio dello Stato italiano, come di tutti i Paesi europei, costituisce uno dei maggiori problemi che hanno davanti a sé i governi nazionali e la comunità europea, i quali si trovano a far fronte ad una grande mole di debito pubblico accumulato nel corso degli scorsi decenni a partire dalla fine del secondo dopoguerra. Uno degli strumenti che l'Esecutivo e il Parlamento possono utilizzare per il risanamento delle finanze pubbliche è la politica tributaria. Tuttavia in un sistema come l'attuale, caratterizzato dalla stasi finanziaria e dalla perdurante inefficienza nello smaltimento della mole debitoria, essa dovrebbe essere accompagnata da politiche economiche centrate sull'austerità e sulla gestione efficiente e parsimoniosa della spesa pubblica. Nonostante le numerose ammonizioni e sanzioni rivolte ai Paesi con un elevato rapporto Deficit/PIL e le politiche di pareggio di bilancio adottate dalla Unione Europea negli ultimi venti anni, alcuni Paesi (tra cui l'Italia) continuano ad avere e ad accrescere il proprio debito pubblico, forti di alcuni fattori, che gli elargitori del credito, italiani o stranieri, chiedono come garanzia di remunerazione di tali obbligazioni statali. I fattori in questione sono, dunque, collegati al risparmio finanziario (o privato) che i Paesi analizzati hanno accumulato nel corso della storia che indica un importante dato di potenziale rimborso degli obblighi contratti e, in particolar modo, alla somma di tutti i risparmi liquidi immobilizzati, del capitale finanziario investito e delle giacenze sui conti correnti dei cittadini di uno specifico Stato. E' importante sottolineare che tale fattore, che viene spesso generalmente indicato come “risparmio privato”, è da intendersi come ultima arma che uno Stato ha per ripagare i debiti contratti e che andrebbe usata in situazioni di grave crisi finanziaria derivante da nessun'altra modalità di recupero delle somme necessarie. Il presente studio cerca ,utilizzando nei limiti del possibile lo strumento statistico, di evidenziare quelle che sono le correlazioni tra le variabili prese in considerazione, tra cui il “risparmio privato”, il “ prodotto interno lordo”, lo “Spread”, per dimostrare eventuali correlazioni lineari tra i fattori che esprimono i collegamenti alla mole debitoria e, quindi, all'esposizione al rischio di tali oneri statali tra di loro, per cercare di comprendere eventuali relazioni tra l'indebitamento, la produttività, la popolazione e la ricchezza di un Paese e la valenza di alcuni indici come lo “Spread”, che rappresenta la differenza dei tassi di interesse del titolo di Stato preso in considerazione con quello della Germania (parametro di riferimento internazionale insieme agli USA.)File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/101516