Nel corso degli ultimi anni i sistemi democratici hanno subito considerevoli cambiamenti. Diversi autori si sono soffermati su di essi , analizzandone le cause e i processi, e dandone differenti spiegazioni. In particolare, ritengo valida la riflessione su questo tema di Colin Crouch, sociologo e politologo britannico, nato a Isleworth il primo marzo del 1944. Proprio sulle analisi di questo autore voglio basare il mio lavoro. Dopo questa breve introduzione, cercherò di trarre un bilancio della sua opera, mettendo in luce l'evoluzione del suo pensiero in merito ai processi democratici contemporanei. Partirò dal libro Postdemocrazia, pubblicato nel 2003, per poi trattare altri scritti, in particolare, il libro Identità perdute, pubblicato nel 2019. Si può sinteticamente affermare che nella riflessione di Crouch si discute della crisi che ha subito la democrazia a causa della globalizzazione, facendo emergere problemi quali identità nazionali e sovranismi. La mia relazione si articola in due capitoli. Il primo analizzerà il libro Postdemocrazia, il secondo si soffermerà su Identità perdute. Seguirà una breve conclusione che ha lo scopo di ricapitolare i passaggi più importanti ed evidenziare il nocciolo del pensiero dell' autore. Più specificatamente nel primo capitolo metterò in luce le considerazioni dell'autore sulla democrazia del terzo millennio. Crouch in Postdemocrazia rileva infatti che il tipico assetto politico-istituzionale delle democrazie attuali, pur mantenendosi formalmente entro regole democratiche, risulta ormai alterato in senso postdemocratico. Il motivo di questo prefisso trova spiegazione nella progressiva riduzione delle occasioni di partecipazione alla vita politica dei cittadini, che si limitano a esprimere il voto alle elezioni, a volte manipolate, o più spesso condizionate da attori che scendono in campo senza dichiararlo apertamente. Infatti prende sempre più piede l'influenza di entità non statuali, quali lobbies e burocrazie, nel processo decisionale dell'esecutivo, e all'interno dello stesso processo legislativo, con il tentativo, soprattutto da parte di potenti multinazionali, di legittimare interessi capitalistici e di potere a scapito degli interessi collettivi. Secondo Crouch uno dei motivi per cui la democrazia sta muovendo verso la postdemocrazia è il degrado della comunicazione politica, specialmente dopo l'introduzione delle televisioni private, finalizzate a veicolare messaggi legati al perseguimento di interessi commerciali. Tale fenomeno, scrive l'autore, si è manifestato anche nel nostro paese, con il partito Forza Italia, retto da Silvio Berlusconi, soggetto che ha incentrato la campagna elettorale del centrodestra attorno al proprio personaggio, opportunamente valorizzato e ringiovanito, in contrasto con lo stile partitocentrico italiano adottato dopo la caduta del Fascismo. La postdemocrazia di Crouch risulta essere dunque un sistema politico che, pur essendo regolato da istituzioni e norme formalmente democratiche, viene governato dalle grandi lobbies, da enormi interessi economici, e dai mass-media ad essi collegati. Questo processo di trasformazione socio-politica porterebbe, secondo l'autore, ad un esercizio del potere di tipo prevalentemente oligarchico, e si attuerebbe in un contesto mondiale dettato da una sempre più evidente apolarità, ovvero l'assenza di due o più poli contrapposti, come è avvenuto nei decenni precedenti. Nel secondo capitolo vedremo come questi cambiamenti nell'assett
Colin Crouch: dalla crisi della democrazia al trionfo dell'identità nazionale e dei sovranismi
LEONE, CLAUDIO
2019/2020
Abstract
Nel corso degli ultimi anni i sistemi democratici hanno subito considerevoli cambiamenti. Diversi autori si sono soffermati su di essi , analizzandone le cause e i processi, e dandone differenti spiegazioni. In particolare, ritengo valida la riflessione su questo tema di Colin Crouch, sociologo e politologo britannico, nato a Isleworth il primo marzo del 1944. Proprio sulle analisi di questo autore voglio basare il mio lavoro. Dopo questa breve introduzione, cercherò di trarre un bilancio della sua opera, mettendo in luce l'evoluzione del suo pensiero in merito ai processi democratici contemporanei. Partirò dal libro Postdemocrazia, pubblicato nel 2003, per poi trattare altri scritti, in particolare, il libro Identità perdute, pubblicato nel 2019. Si può sinteticamente affermare che nella riflessione di Crouch si discute della crisi che ha subito la democrazia a causa della globalizzazione, facendo emergere problemi quali identità nazionali e sovranismi. La mia relazione si articola in due capitoli. Il primo analizzerà il libro Postdemocrazia, il secondo si soffermerà su Identità perdute. Seguirà una breve conclusione che ha lo scopo di ricapitolare i passaggi più importanti ed evidenziare il nocciolo del pensiero dell' autore. Più specificatamente nel primo capitolo metterò in luce le considerazioni dell'autore sulla democrazia del terzo millennio. Crouch in Postdemocrazia rileva infatti che il tipico assetto politico-istituzionale delle democrazie attuali, pur mantenendosi formalmente entro regole democratiche, risulta ormai alterato in senso postdemocratico. Il motivo di questo prefisso trova spiegazione nella progressiva riduzione delle occasioni di partecipazione alla vita politica dei cittadini, che si limitano a esprimere il voto alle elezioni, a volte manipolate, o più spesso condizionate da attori che scendono in campo senza dichiararlo apertamente. Infatti prende sempre più piede l'influenza di entità non statuali, quali lobbies e burocrazie, nel processo decisionale dell'esecutivo, e all'interno dello stesso processo legislativo, con il tentativo, soprattutto da parte di potenti multinazionali, di legittimare interessi capitalistici e di potere a scapito degli interessi collettivi. Secondo Crouch uno dei motivi per cui la democrazia sta muovendo verso la postdemocrazia è il degrado della comunicazione politica, specialmente dopo l'introduzione delle televisioni private, finalizzate a veicolare messaggi legati al perseguimento di interessi commerciali. Tale fenomeno, scrive l'autore, si è manifestato anche nel nostro paese, con il partito Forza Italia, retto da Silvio Berlusconi, soggetto che ha incentrato la campagna elettorale del centrodestra attorno al proprio personaggio, opportunamente valorizzato e ringiovanito, in contrasto con lo stile partitocentrico italiano adottato dopo la caduta del Fascismo. La postdemocrazia di Crouch risulta essere dunque un sistema politico che, pur essendo regolato da istituzioni e norme formalmente democratiche, viene governato dalle grandi lobbies, da enormi interessi economici, e dai mass-media ad essi collegati. Questo processo di trasformazione socio-politica porterebbe, secondo l'autore, ad un esercizio del potere di tipo prevalentemente oligarchico, e si attuerebbe in un contesto mondiale dettato da una sempre più evidente apolarità, ovvero l'assenza di due o più poli contrapposti, come è avvenuto nei decenni precedenti. Nel secondo capitolo vedremo come questi cambiamenti nell'assettFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/101476