With the end of the internal armed conflict (1996) and the signing of the Peace Agreements, Guatemala witnessed the birth of the Mayan Movement, which proposed the transformation of relations between the indigenous population and the Guatemalan state by claiming the existence of a Pueblo Maya as a differentiated collective. Despite the heterogeneity of actors, interpretations and actions, "Mayanism" is expressed through a series of policies and symbologies that coincide, at least in part, with the "multicultural discourse" of world trends. In the prolonged peace process financed by the huge flow of capital of international cooperation, multiculturalism hegemonizes the Guatemalan political discourse, articulating with the neoliberal policies of the early 2000s through the absorption of the leaders of the Movement into the institutional sphere and its dispersion into sectoral and local struggles. And it is precisely in the light of this multicultural neoliberalism that one can grasp the struggles and processes of revitalization of the Alcaldías Indígenas in the Ixil Area, which developed at least in part as a response to the "invasion" of the energy multinationals and the continuation of an unfinished conflict. With this work, I intend to examine the intricate processes of formation and transformation of the Maya Ixil ancestral authorities, dwelling -in particular- on the transmission of ancestral knowledge and its creative reworking, so that they are able to face the profound transformations that communities are facing not only on the eminently local level, but also on the now ineluctably global one.​

Con la fine del conflitto armato interno (1996) e la firma degli Accordi di Pace, in Guatemala si assiste alla nascita del Movimento Maya, che si propone relazioni tra popolazione indigena e stato guatemalteco a partire dalla rivendicazione dell'esistenza di un Pueblo Maya come collettivo differenziato. Malgrado l'eterogeneità di attori, interpretazioni e azioni, il “mayanismo” si esprime attraverso una serie di politiche e simbologie che arrivano a coincidere, almeno in parte, con il “discorso multiculturale” di tendenza mondiale. Nel prolungato processo di pace finanziato dall'ingente flusso di capitali della cooperazione internazionale, il multiculturalismo egemonizza il discorso politico guatemalteco, articolandosi con le politiche neoliberali dei primi anni duemila attraverso l'assorbimento dei leader del Movimento nell'ambito istituzionale e la sua dispersione in lotte settoriali e locali. Ed è proprio alla luce di questo neoliberalismo multiculturale che si possono cogliere le lotte e i processi di rivitalizzazione delle Alcaldías Indígenas nell'Area Ixil, sviluppatisi almeno in parte come risposta all'“invasione” delle multinazionali energetiche e prosecuzione di un conflitto mai concluso. Con questo lavoro, mi propongo di prendere in esame gli intricati processi di formazione e trasformazione delle autorità ancestrali Maya Ixil, soffermandomi —in particolare— sulla trasmissione dei saperi ancestrali e alla loro rielaborazione creativa, perché siano in grado di affrontare le profonde trasformazioni che le comunità stanno affrontando non solo sul piano eminentemente locale, ma anche su quello ormai ineluttabilmente globale.​

La lucha sigue. Saperi ancestrali, comunità e liderazgo nella Regione Ixil del Guatemala.

GRANDI, MICHELE
2018/2019

Abstract

Con la fine del conflitto armato interno (1996) e la firma degli Accordi di Pace, in Guatemala si assiste alla nascita del Movimento Maya, che si propone relazioni tra popolazione indigena e stato guatemalteco a partire dalla rivendicazione dell'esistenza di un Pueblo Maya come collettivo differenziato. Malgrado l'eterogeneità di attori, interpretazioni e azioni, il “mayanismo” si esprime attraverso una serie di politiche e simbologie che arrivano a coincidere, almeno in parte, con il “discorso multiculturale” di tendenza mondiale. Nel prolungato processo di pace finanziato dall'ingente flusso di capitali della cooperazione internazionale, il multiculturalismo egemonizza il discorso politico guatemalteco, articolandosi con le politiche neoliberali dei primi anni duemila attraverso l'assorbimento dei leader del Movimento nell'ambito istituzionale e la sua dispersione in lotte settoriali e locali. Ed è proprio alla luce di questo neoliberalismo multiculturale che si possono cogliere le lotte e i processi di rivitalizzazione delle Alcaldías Indígenas nell'Area Ixil, sviluppatisi almeno in parte come risposta all'“invasione” delle multinazionali energetiche e prosecuzione di un conflitto mai concluso. Con questo lavoro, mi propongo di prendere in esame gli intricati processi di formazione e trasformazione delle autorità ancestrali Maya Ixil, soffermandomi —in particolare— sulla trasmissione dei saperi ancestrali e alla loro rielaborazione creativa, perché siano in grado di affrontare le profonde trasformazioni che le comunità stanno affrontando non solo sul piano eminentemente locale, ma anche su quello ormai ineluttabilmente globale.​
ITA
With the end of the internal armed conflict (1996) and the signing of the Peace Agreements, Guatemala witnessed the birth of the Mayan Movement, which proposed the transformation of relations between the indigenous population and the Guatemalan state by claiming the existence of a Pueblo Maya as a differentiated collective. Despite the heterogeneity of actors, interpretations and actions, "Mayanism" is expressed through a series of policies and symbologies that coincide, at least in part, with the "multicultural discourse" of world trends. In the prolonged peace process financed by the huge flow of capital of international cooperation, multiculturalism hegemonizes the Guatemalan political discourse, articulating with the neoliberal policies of the early 2000s through the absorption of the leaders of the Movement into the institutional sphere and its dispersion into sectoral and local struggles. And it is precisely in the light of this multicultural neoliberalism that one can grasp the struggles and processes of revitalization of the Alcaldías Indígenas in the Ixil Area, which developed at least in part as a response to the "invasion" of the energy multinationals and the continuation of an unfinished conflict. With this work, I intend to examine the intricate processes of formation and transformation of the Maya Ixil ancestral authorities, dwelling -in particular- on the transmission of ancestral knowledge and its creative reworking, so that they are able to face the profound transformations that communities are facing not only on the eminently local level, but also on the now ineluctably global one.​
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/101449