Carl Boggs ed il "militarismo mascherato" americano

In questa tesi di laurea triennale vengono presi in esame cinque testi redatti da Carl E. Boggs tra il 2004 ed il 2016 i quali, analizzando diversi aspetti del militarismo americano, sono capaci di rappresentare la visione degli Stati Uniti come attore internazionale che l'autore ha costruito nel tempo. In tutti i testi scelti è possibile percepire la grande capacità dello scrittore di volgere una critica al sistema di Washington, o meglio, alla visione che l'America stessa ha di sé: in quanto cittadino statunitense non si tratta certo di un compito semplice, tuttavia egli ci riesce senza farsi influenzare o frenare dalla narrativa proposta dai media. Quella di Boggs risulta quindi essere una dura critica contro l'ipermilitarismo statunitense da parte di un americano che ama profondamente il suo paese. Attraverso una critica radicale ed incisiva sulla crescente cultura del militarismo americano concentrandosi sugli anni del dopoguerra Boggs affronta temi ricorrenti della narrativa cinematografica statunitense quali destino manifesto e missione divina, derivanti dalla politologia in relazione al militarismo mascherato e alla normalizzazione della guerra. L'autore affronta anche il tema del militarismo americano in opposizione al militarismo classico e come questo sia cambiato dopo l'11 settembre 2001 prendendo in esame la visione degli americani della propria nazione come mediatore pacifico che interviene negli affari del mondo per proteggere la pace e la democrazia in contrapposizione con lo stato di guerra, visto dall'autore come causa del decadimento dei valori liberali. La sua narrativa diventa uno spunto riflessivo importante che dimostra come a volte non sia necessario essere attori esterni per poter dare un'opinione oggettiva su di un argomento, poichè essere in un certo senso solo “spettatori” non permette di conoscere da vicino tutti gli aspetti più significativi.