Perché l’Italia ha deciso di vietare la produzione di carne coltivata? Questo studio cercherà di trovare delle possibili risposte a questa domanda mediante un’analisi della situazione economica del settore primario in Europa e in Italia, con particolare attenzione alle start-up che si dedicano alla produzione di carne coltivata. Inoltre, verranno analizzati i vantaggi e gli svantaggi di questa forma innovativa di produzione alimentare, nonché le possibili motivazioni culturali che possono influenzare l'adozione o il divieto di questa tecnologia. Il settore primario riveste un ruolo fondamentale nell'economia di molte nazioni, fornendo le basi per l'approvvigionamento alimentare e contribuendo all'occupazione e alla crescita economica. Tuttavia, negli ultimi decenni, sono emerse sfide significative per il settore primario, come il cambiamento climatico, la diminuzione delle risorse naturali e la crescente domanda di cibo a livello globale. In Europa, il settore primario ha subito notevoli trasformazioni, spingendo gli operatori a cercare soluzioni pionieristiche per affrontare le sfide attuali. La produzione di carne coltivata, o carne in vitro, è emersa come una promettente alternativa alla produzione tradizionale di carne animale. Numerose start-up si sono dedicate a sviluppare tecniche per coltivare carne in laboratorio, utilizzando cellule animali senza dover allevare e abbattere gli animali stessi. Questa nuova forma di produzione offre vantaggi potenziali, come la riduzione dell'impatto ambientale, la sicurezza alimentare e la sostenibilità a lungo termine. Nonostante i suoi potenziali benefici, la carne coltivata si trova ad affrontare ostacoli e resistenze. Alcuni paesi e culture, come quella italiana, possono avere motivazioni culturali profonde che ostacolano l'accettazione di questa tecnologia, come tradizioni, norme sociali e valori culturali. Pertanto, è importante cercare di esaminare attentamente le ragioni che stanno alla base di tali resistenze e comprendere come influenzino il divieto della produzione di carne coltivata. Questa tesi mira a fornire una panoramica completa della situazione attuale e delle sfide future legate a questa forma di produzione alimentare. L'obiettivo è quello di stimolare una discussione informata e approfondita sui vantaggi e gli svantaggi della carne coltivata, nonché sulle possibili motivazioni culturali che possono influenzare la sua adozione o il suo divieto.
Il divieto di produzione di carne coltivata in Italia - una possibile ipotesi interpretativa
MASSERIA, ALBERTO
2022/2023
Abstract
Perché l’Italia ha deciso di vietare la produzione di carne coltivata? Questo studio cercherà di trovare delle possibili risposte a questa domanda mediante un’analisi della situazione economica del settore primario in Europa e in Italia, con particolare attenzione alle start-up che si dedicano alla produzione di carne coltivata. Inoltre, verranno analizzati i vantaggi e gli svantaggi di questa forma innovativa di produzione alimentare, nonché le possibili motivazioni culturali che possono influenzare l'adozione o il divieto di questa tecnologia. Il settore primario riveste un ruolo fondamentale nell'economia di molte nazioni, fornendo le basi per l'approvvigionamento alimentare e contribuendo all'occupazione e alla crescita economica. Tuttavia, negli ultimi decenni, sono emerse sfide significative per il settore primario, come il cambiamento climatico, la diminuzione delle risorse naturali e la crescente domanda di cibo a livello globale. In Europa, il settore primario ha subito notevoli trasformazioni, spingendo gli operatori a cercare soluzioni pionieristiche per affrontare le sfide attuali. La produzione di carne coltivata, o carne in vitro, è emersa come una promettente alternativa alla produzione tradizionale di carne animale. Numerose start-up si sono dedicate a sviluppare tecniche per coltivare carne in laboratorio, utilizzando cellule animali senza dover allevare e abbattere gli animali stessi. Questa nuova forma di produzione offre vantaggi potenziali, come la riduzione dell'impatto ambientale, la sicurezza alimentare e la sostenibilità a lungo termine. Nonostante i suoi potenziali benefici, la carne coltivata si trova ad affrontare ostacoli e resistenze. Alcuni paesi e culture, come quella italiana, possono avere motivazioni culturali profonde che ostacolano l'accettazione di questa tecnologia, come tradizioni, norme sociali e valori culturali. Pertanto, è importante cercare di esaminare attentamente le ragioni che stanno alla base di tali resistenze e comprendere come influenzino il divieto della produzione di carne coltivata. Questa tesi mira a fornire una panoramica completa della situazione attuale e delle sfide future legate a questa forma di produzione alimentare. L'obiettivo è quello di stimolare una discussione informata e approfondita sui vantaggi e gli svantaggi della carne coltivata, nonché sulle possibili motivazioni culturali che possono influenzare la sua adozione o il suo divieto.File | Dimensione | Formato | |
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